Codeina
Codeina
La codeina, il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: (5α,6α)-7,8-dideidro-4,5-epossi-3-metossi-17-metilmorfinan-6-olo, viene conosciuta anche con il nome di Metilmorfina.
La codeina ha formula bruta o molecolare: C18H21NO3 ed è un alcaloide contenente 3-metilmorfina, un isomero naturale di morfina metilato, e 6-metilmorfina.
La codeina è un oppiaceo utilizzato per l’analgesia. Viene ottenuta prevalentemente tramite metilazione della morfina, l’alcaloide principale del Papaver somniferum.
Sia la codeina che la morfina sono agonisti selettivi dei recettori oppioidi μ. Questi recettori sono coinvolti nella modulazione della neurotrasmissione del dolore e la loro attivazione induce analgesia. La codeina – e in particolar modo la morfina derivante dal suo metabolismo – in quanto agonista dei suddetti recettori, è in grado di attivarli esercitando, quindi, un’azione antidolorifica. Inoltre, la codeina agisce a livello centrale deprimendo il centro nervoso della tosse. Così facendo, il principio attivo espleta un’azione di tipo antitussivo.
In farmacologia la codeina viene usata per trattare il dolore da lieve a moderato e per alleviare la tosse. Viene anche usata per trattare la diarrea e la sindrome dell’intestino irritabile, sebbene per la diarrea grave siano usati più frequentemente la loperamide, il difenossilato, il paregorico e anche il laudano.
La codeina si potrebbe usare nel dolore da cancro, ma è associata ad un aumento degli effetti collaterali. La FDA sconsiglia l’uso al di sotto dei dodici anni di età.
La codeina viene somministrata per via orale, sottocutanea, intramuscolare o rettale dove viene utilizzata principalmente come analgesico, spesso in combinazione con il paracetamolo o l’acido acetilsalicilico. Viene usata anche come antitussivo e antidiarroico. L’uso per la sedazione della tosse, asciugando le secrezioni può indurre nei broncopatici crisi di insufficienza respiratoria. Può causare cefalea, sedazione, depressione, euforia, ipotensione, tachicardia, stitichezza, vomito. La codeina è tossica, ma ha un effetto dieci volte meno potente della morfina, pertanto produce assuefazione fisica in modo proporzionale e provoca una bassa dipendenza psicologica, a meno che si tratti di individui già in passato assuefatti agli oppiacei per i quali va considerata una particolare attenzione.
Tra gli effetti indesiderati della codeina si ricorda che può indurre diversi tipi di effetti collaterali, sebbene non tutti i pazienti li manifestino. Questo dipende dalla diversa sensibilità che ciascun individuo possiede nei confronti del farmaco. Pertanto, non è detto che gli effetti avversi si manifestino tutti e con la medesima intensità in ciascuna persona.
Di seguito sono elencati alcuni degli effetti indesiderati che possono insorgere durante il trattamento con codeina anche se tali effetti possono variare in funzione del medicinale preso in considerazione, quindi, in funzione della forma farmaceutica, della via di somministrazione, della concentrazione di principio attivo e della presenza di altri principi attivi in associazione.
In generale l’uso della codeina deve essere subito interrotto e il medico immediatamente contattato nel caso in cui compaiano reazioni cutanee che possono manifestarsi con:
– Prurito, orticaria, eruzione della pelle;
– Eritema;
– Eritema multiforme;
– Sindrome di Stevens Johnson;
– Necrolisi epidermica tossica;
– Pustolosi esantematosa acuta generalizzata.
Si possono invece manifestare reazioni allergiche con:
– Gonfiore della gola;
– Angioedema;
– Ipotensione;
– Shock anafilattico;
– Depressione respiratoria;
– Alterazioni del battito cardiaco;
– Confusione;
– Convulsioni.
Inoltre, fra gli altri effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi con l’assunzione della codeina, si hanno:
– Nausea, vomito, stipsi;
– Pancreatite acuta;
– Sedazione e sonnolenza;
– Mal di testa;
– Vertigini;
– Astenia;
– Agitazione (soprattutto – ma non esclusivamente – in pazienti anziani);
– Alterazioni dell’umore;
– Miosi;
– Crampi addominali;
– Difficoltà respiratorie;
– Ritenzione urinaria.
In caso di sovradosaggio da codeina è fondamentale ripristinare subito la funzionalità respiratoria. L’antidoto per eccellenza, in questi casi, è il naloxone (un antagonista dei recettori oppioidi μ) che deve essere somministrato per via endovenosa.
In ogni caso, qualora si sospetti un iperdosaggio da codeina, è necessario contattare subito il medico e recarsi immediatamente nel più vicino centro ospedaliero.
Si ricorda, altresì, che la codeina è in grado di attraversare la placenta, perciò potrebbe provocare danni al feto; più nel dettaglio, potrebbe causare depressione respiratoria. Per questo motivo, il farmaco può essere utilizzato nelle donne in gravidanza solo in casi di assoluta necessità e solo sotto la stretta sorveglianza del medico.
Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.