Drosera rotundifolia
Drosera rotundifolia
La Rosolida o Drosera a foglie rotonde (Drosera rotundifolia L., 1753) è una specie erbacea carnivora appartenente alla famiglia delle Droseraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Caryophyllales,
Famiglia Droseraceae,
Genere Drosera,
Specie D. rotundifolia.
Etimologia –
Il termine Drosera proviene dal greco δροσερός droserós rugiadoso, che presenta delle goccioline.
L’epiteto specifico rotundifolia viene da rotundus rotondo e da folium foglia: con foglie di forma arrotondata.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Rosolida è una pianta con distribuzione cosmopolita, limitata all’emisfero settentrionale.
La troviamo in Nord America, nell’Alaska meridionale, in gran parte del Canada, negli Stati Uniti nord-orientali, lungo la catena dei monti Appalachi e a sud sino alla Georgia e alla Louisiana.
In Asia è segnalata in Siberia, nella penisola della Kamčatka, in Giappone e in Corea del Sud, così come in zone della Turchia e nella regione del Caucaso. Alcune popolazioni sono state rinvenute anche in Nuova Guinea.
È presente anche in gran parte dell’Europa, includendo la Gran Bretagna, l’Islanda, la parte settentrionale della Spagna, gran parte della Francia, i paesi del Benelux, la Germania, la Danimarca, la Svizzera, la Polonia, la Romania, i paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) la Svezia, la Finlandia, le regioni meridionali di Norvegia e Groenlandia. È invece poco frequente in Austria e Ungheria.
In Italia, dove un tempo era una pianta molto comune, è divenuta rarissima ed è possibile incontrarla saltuariamente lungo l’arco alpino e prealpino. Il limite meridionale della sua distribuzione è in Toscana, all’interno del Parco naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli.
Il suo habitat è quello delle torbiere a sfagni e ai margini di paludi e acquitrini con acque acide, dal livello del mare alla fascia alpina (fino a 1600 m) su substrati molto acidi e poveri di nutrienti, che si procura digerendo i piccoli insetti che rimangono invischiati sulle ghiandole fogliari.
Descrizione –
La Drosera rotundifolia è una pianta erbacea che raggiunge un’ altezza di 10–20 cm.
Le foglie sono di forma obovata, portate da un lungo picciolo, disposte a rosetta basale, dotate di lunghi tentacoli con peli porporini che secernono gocciole di un liquido vischioso, nel quale restano intrappolati piccoli insetti. I tentacoli si ripiegano sulla preda dopo la cattura.
I fiori sono piccoli e bianchi e l’antesi avviene da aprile a settembre.
La fioritura avviene copiosa e portata da steli floreali lunghi.
I frutti sono delle capsule loculicide, ovoidi, lisce, di 5-6,5 x 3-2,5 mm.
I semi sono fusiformi, di circa 1,5 mm, reticolati.
Durante i mesi invernali, la pianta si chiude in una sorta di ibernacolo per affrontare il periodo di riposo.
Coltivazione –
La Rosolida è una pianta predilige un terreno sabbioso torboso, riuscendo in terreni poveri e paludi dove richiede una posizione soleggiata.
Essendo una pianta insettivora, può sopravvivere in terreni poveri di azoto perché riceve i nutrienti di cui ha bisogno dagli insetti.
La propagazione può avvenire per seme che va seminato con poca copertura di substrato non appena è maturo in vasi (periodo autunno – invernale) , con terreno drenante con aggiunta di un po’ di carbone e con uno strato di muschio di sfagno tritato finemente.
Il seme di solito germina in 1 – 2 mesi a 20 °C. bisogna assicurarsi che il terreno non si asciughi.
Il trapianto va effettuato nelle loro posizioni permanenti in tarda primavera.
Usi e Tradizioni –
La Drosera rotundifolia ha una lunga storia di utilizzo nella medicina a base di erbe, essendo stata popolare per i suoi effetti fortificanti e afrodisiaci.
Questa pianta è utilizzata abitualmente in fitoterapia per le proprietà espettoranti, come calmante della tosse, nel trattamento di bronchiti croniche e nell’asma. Viene, inoltre, utilizzata con vantaggio nella cura della pertosse, esercitando una peculiare azione sugli organi respiratori.
Esternamente è utilizzata per il trattamento di calli, verruche e borsiti.
Bisogna usarla comunque con cautela e l’uso interno di essa provoca una colorazione innocua delle urine.
Un estratto della pianta contiene sostanze antibiotiche antibiotico contro un’ampia gamma di agenti patogeni.
La Drosera rotundifolia contiene notevoli quantità di polisaccaridi, polifenoli tra cui: iperosside, quercitina e isoquercitina più vari metaboliti secondari.
Le foglie venivano raccolte per preparare varie preparazioni medicinali utili nella tosse importante (tosse convulsa) e per varie malattie respiratorie, grazie anche alla presenza di flavonoidi e derivati dell’acido ellagico. Inoltre, sono studiate le attività antimicrobiche degli estratti di parti aeree contro vari tipi batterici. La Drosera produce vari metaboliti secondari tra cui il più abbondanti, tra questi composti, sono i naftochinoni. L’interesse per i naftochinoni nasce dal fatto che essi mostrano interessanti proprietà fungicide e antibatteriche.
Le analisi chimiche di estratti di Drosera hanno mostrato che essi possiedono proprietà antinfiammatorie, questo effetto che può essere attribuito alla presenza di naftochinone e/o flavonoidi. L’acido ellagico gioca invece un ruolo importante nell’effetto antiangiogenica degli estratti di Drosera. Le proprietà antinfiammatorie in vitro sono da attribuire anche all’inibizione della produzione di PGs
La Drosera rotundifolia produce, inoltre, una vasta gamma di enzimi chitinolitici.[9]
Secondo uno studio giapponese del 2009, svolto presso la Università di Tokai, si afferma che la Drosera è in grado di sopprimere la risposta infiammatoria sulle membrane dei mastociti e dei linfociti T in risposta all’ATC-m.
In una ricerca su animali, condotta nel 2004 presso l’Università di Vienna, è stata scoperta la proprietà antibroncospastica della Drosera per un’azione mediata sui recettori muscarinici di tipo 3 (M3), questo effetto sembra imputabile alla presenza dell’acido ellagico. Questo dato conferma, tra l’altro, una precedente ricerca tedesca del 2002.
Dal punto di vista ecologico si sottolinea come la Drosera rotundifolia sia diventata piuttosto rara e quindi, in natura, non dovrebbe mai essere raccolta.
Infatti viene classificata come Least Concern nella lista rossa IUCN. In Nord America , è considerata a rischio di estinzione (Illinois e Iowa), vulnerabile nello Stato di New York e minacciata nel Tennessee.
In altre aree, come in Italia, è divenuta alquanto rara.
Modalità di Preparazione –
Per i suoi utilizzi questa pianta viene raccolta in estate e può essere essiccata per un uso successivo.
L’intera pianta fresca, raccolta quando inizia a fiorire, viene utilizzata per preparare un rimedio omeopatico.
Esistono alcuni usi commestibili della Drosera rotundifolia.
Il succo della pianta viene utilizzato per cagliare il latte vegetale; in questo caso basta riscaldare il latte e le foglie insieme per far cagliare il latte.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.