Commelina tuberosa
Commelina tuberosa
L’ erba-miseria asiatica o miseria blu (Commelina tuberosa L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Commelinaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Commelinales, Famiglia Commelinaceae e quindi al Genere Commelina ed alla Specie C. tuberosa.
È sinonimo il termine:
– Commelina coelestis – Willd..
Etimologia –
Il termine Commelina del genere è stato dedicato a Jan Commelin (1629-1692), professore di Botanica ad Amsterdam, studioso della flora d’Olanda e delle Indie Occidentali. Suo nipote Kaspar (1667-1731), pure professore ad Amsterdam, si occupò della flora dell’India.
L’epiteto specifico tuberosa proviene da túber tubero, bitorzolo, per la presenza dei tuberi radicali.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Commelina tuberosa è una pianta erbacea originaria del Messico, dell’America centrale e meridionale, ma coltivata in tutto il mondo come pianta ornamentale.
Il suo habitat naturale è quello dei campi umidi, delle foreste aperte o foreste di pini. A volte si ritiene che la specie includa le specie Commelina celesti (di cui alcuni autori la considerano un sinonimo), Commelina dianthifolia e Commelina elliptica, come nella Flora Mesoamericana.
Descrizione –
La Commelina tuberosa è una specie erbacea, che può essere annuale o perenne, formando stuoie o cespi, fino a 0,1 m, con foglie lunghe e strette, che si riconosce per le sue spate macchiate di viola con margini liberi.
I fiori hanno petali blu brillante di uguale dimensione che fioriscono nella parte cimale della pianta; questi sono caratterizzati dall’avere tre tepali con i due superiori che sono rivolti verso l’alto. La specie è ermafrodita (ha organi sia maschili che femminili).
L’antesi è tra luglio e settembre ed i semi maturano da agosto a ottobre.
Le radici sono tuberose.
Coltivazione –
L’ erba-miseria asiatica è una pianta molto ornamentale che predilige un terriccio leggero e ben drenato con l’aggiunta di foglie di muffa. Cresce comunque anche in un terreno ordinario, ragionevolmente umido, in posizione soleggiata con qualche riparo. Le piante sono resistenti a circa -10 °C se le radici sono protette dal gelo. Probabilmente è meglio scavare le radici in autunno e conservarle come dalie in un luogo fresco e al riparo dal gelo. Se coltivate in un terreno leggero e ben drenato e ben pacciamate, le radici di solito sopravvivono all’inverno all’aperto.
La semina va fatta a marzo in una serra. Il seme di solito germina in 4 – 5 settimane a 20 °C . Quando sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate possono essere trapiantate in vasi individuali in tarda primavera o all’inizio dell’estate, dopo le ultime gelate previste.
Usi e Tradizioni –
La Commelina tuberosa è una pianta erbacea ornamentale facile da coltivare in vaso o fioriere e soprattutto adatta per le bordure fiorite nei giardini.
È facile da reperire in commercio e produce fiori più grandi della specie Commelina communis, con il terzo tepalo, quello rivolto verso il basso, assai largo e dello stesso colore celeste o blu degli altri due.
Questa specie ha trovato nei tempi passati uso anche come pianta officinale utilizzando le sue parti verdi.
Nei paesi asiatici, India e Cina, alcune specie di Commelina vengono consumate a scopo alimentare come verdura o ortaggio a foglia, anche se per questo impiego si usa in prevalenza la Commelina benghalensis.
Nella medicina popolare cinese questa pianta è impiegata fin dall’antichità per le sue proprietà febbrifughe ed antinfiammatorie, antipiretiche e diuretiche.
Per il contenuto di acido idrossi-cinnamico esplica un’attività antibatterica soprattutto contro le infezioni del cavo oro-faringeo, ma di gola e tonsillite.
Modalità di Preparazione –
Per quanto riguarda gli utilizzi e le modalità di impiego di questa pianta come pianta officinale sono legate alla tradizione medica soprattutto dell’India e della Cina.
Le foglie di questa pianta sono impiegate, inoltre, come verdura e ortaggio.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.