Come si propaga la palma da cocco
Come si propaga la palma da cocco
La palma da cocco (Cocos nucifera L., 1753) è una pianta della famiglia delle Arecacee originaria delle zone tropicali del Sud-est Asiatico situato nell’Oceano Pacifico come le Filippine e nelle aree costiere dell’India.
Questa specie presenta oltre 80 varietà che sostanzialmente si dividono in due grandi categorie, piuttosto omogenee per caratteristiche: le alte e la nane. Questa divisione non è rigida e vi sono varietà che non ricadono in nessuna delle due categorie.
In genere le varietà alte sono allogame, mentre le varietà nane sono autogame.
Propagazione palma da cocco –
Per la moltiplicazione di questa palma bisogna procurarsi una noce di cocco ancora completa, cioè ancora avvolta nella scorza semi-legnosa che, invece, viene tolta per consumare questi frutti.
La noce va poi interrata per metà o un terzo del suo volume in un terreno molto ben drenato, contenente una buona percentuale di sabbia e di materiale grossolano.
La germinazione avviene con la produzione di un austorio che si sviluppa all’interno del seme formando un tessuto carnoso detto pomo, e dalla parte opposta si forma il cotiledone che fuoriesce dal guscio da uno dei pori (occhi), dando origine alla gemma da cui si sviluppa il fusto con le foglie e le radici.
Viste le premesse si consiglia, pertanto, di procurasi una noce di cocco già germogliata in quanto, come detto, le noci in commercio non sono integre e quindi ormai sterili.
Per una ottimale germinazione e radicazione la temperatura ideale deve essere attorno ai 26/28 °C; per questo motivo, soprattutto, lontano dal suo habitat, il periodo migliore per mettere in pratica questa operazione è quello estivo.
Durante la fase della germinazione il substrato va mantenuto costantemente umido e la emissione dei nuovi germogli dovrebbe manifestarsi dopo circa 3 mesi.
Nelle aree temperate, al di fuori del suo areale, la palma da cocco, per germinare e vegetare bene ha bisogno di un ambiente protetto con temperatura costante e, se necessario, aiutandosi con apposite lampade o sistemi di riscaldamento per mantenere la temperatura ideale.
Una volta germinata e ben radicata la palma da cocco va messa a dimora in un terreno leggero, soffice e ben drenato; questo per assicurare alla pianta un buon grado di umidità evitando nello stesso tempo ristagni idrici persistenti, che potrebbero provocare pericolosi marciumi. Inoltre si fa presente che la palma da cocco non ama i terreni calcarei, ma preferisce quelli con una buona percentuale di torba.
Se si decide di coltivare (per scopo ornamentale) questa pianta in vaso, va fatto in vasi larghi e profondi ed è bene intervenire con il rinvaso periodicamente, nel periodo primaverile, utilizzando un composto formato da torba, sabbia, terriccio, lapilli o pietrisco e humus.
In riferimento alle possibili avversità si sottolinea come difficilmente le noci di cocco vengono colpite da parassiti o malattie, salvo alcune cocciniglie, ma in rari casi.
Per le caratteristiche climatiche del mediterraneo diviene invece difficoltoso coltivare la palma da cocco per scopi produttivi.
Le noci di cocco rappresentano invece, nelle aree di origine, una delle principali fonti di reddito per i paesi produttori in quanto da esse si ricavano un’infinità di prodotti utilizzati e apprezzati anche nei paesi occidentali.
Anche altre parti della pianta sono comunque usate, come le foglie, con cui si realizzano cesti, coperture di tetti, ecc. o le gemme terminali della pianta ormai adulta che costituiscono un ottimo cavolo-palmizio, o ancora la linfa zuccherina che viene fatta sgorgare con opportuni tagli da alcune infiorescenze e dalla quale si ricava una bevanda alcolica nota come Toddy o vino di palma.
La noce di cocco viene utilizzata per intero, come frutto o nelle sue parti: le fibre del mesocarpo, il latte, la mandorla o polpa, il guscio. Dalla polpa, ricca di grasso, si estrae l’olio di cocco, usato nell’industria alimentare e dei saponi.