Coccus hesperidum
Coccus hesperidum
La Cocciniglia bassa degli agrumi (Coccus hesperidum Linneo, 1758) è un insetto appartenente alla famiglia dei Coccidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Exopterygota, Subcoorte Neoptera, Superordine Paraneoptera, Sezione Rhynchotoidea, Ordine Rhynchota, Sottordine Homoptera, Sezione Sternorrhyncha, Superfamiglia Coccoidea, Famiglia Coccidae e quindi al Genere Coccus ed alla Specie C. hesperidum
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Cocciniglia bassa degli agrumi è una cocciniglia polifaga che si nutre in particolare di agrumi e di piante agricole o ornamentali in serra.
L’insetto ha una distribuzione a larga diffusione e cosmopolita.
Morfologia –
La femmina adulta del Coccus hesperidum ha una lunghezza di circa 3,5-4 mm, di forma ovale, con il corpo depresso e di colore giallo-bruno.
Le forme giovanili sono di colore più chiaro delle femmine adulte.
Attitudine e Ciclo biologico –
La Cocciniglia bassa degli agrumi sverna come neanide e compie alcune generazioni all’anno.
È una cocciniglia ovovivipara che produce giovani principalmente per partenogenesi.
Nel corso della sua vita, una femmina può produrre fino a 250 uova, alcune delle quali vengono deposte ogni giorno.
Le uova vengono trattenute all’interno dell’insetto finché non si schiudono, momento in cui emergono piccole ninfe e vengono covate per alcune ore prima di disperdersi.
Queste ninfe del primo stadio si muovono a breve distanza dalla madre prima di stabilirsi e iniziare a nutrirsi.
Sono dotate di apparato boccale succhiante e si nutrono della linfa della pianta ospite. Sono in gran parte sedentari per il resto della loro vita e passano attraverso altri due stadi ninfali prima di diventare adulti.
Ogni generazione richiede circa due mesi e possono aversi da tre a sette generazioni in un anno, in funzione dell’andamento climatico.
I maschi vengono prodotti occasionalmente e questi attraversano quattro stadi ninfali prima di diventare adulti alati.
Per la sua nutrizione questa cocciniglia ingerisce grandi quantità di linfa, mentre secerne un liquido zuccherino in eccesso, sotto forma di melata. Questa attrae le formiche che spesso si prendono cura di queste cocciniglie, allontanando i predatori.
La cocciniglia vive di preferenza sui rametti e sulla pagina inferiore delle foglie dove forma delle colonie lungo le nervature ed in caso di attacchi massicci si possono avere gravi filloptosi.
La presenza del Coccus hesperidum, normalmente non uccide la pianta ospite, ma la perdita di linfa provoca rallentamento nella crescita della pianta ospite.
Lo svantaggio principale per la pianta ospite è invece legato al proliferare di fumaggini che si accrescono sulla melata,, cosa che riduce l’area della foglia disponibile per la fotosintesi e rovina l’aspetto della pianta, dei suoi fiori e frutti.
Ruolo Ecologico –
Tradizionalmente, il Coccus hesperidum veniva lottato con l’uso di pesticidi, ma questi hanno manifestato, ben presto, lo svantaggio che vengono uccisi, indiscriminatamente, anche altri insetti, soprattutto pronubi.
L’approccio più idoneo è quello agroecologico.
Per prima cosa vanno eliminate le formiche dagli alberi, impedendo a queste di arrampicarsi sui tronchi. Ciò consente ai predatori naturali di prosperare e tenere sotto controllo queste cocciniglie anche se, momentaneamente si possa avere un temporaneo aumento della produzione di fumaggine che invece sarebbe raccolta dalle formiche.
Contemporaneamente bisogna aumentare l’aerazione all’interno della chioma, per le piante in pieno campo, ed una gestione integrata dei parassiti naturali del Coccus hesperidum.
In presenza di cocciniglie bisogna poi eliminare l’uso di concimazioni azotate che, provocando un intenerimento dei tessuti delle piante, le rende più appetibili e quindi maggiormente sottoposte ad attacchi più massicci.
Un’ulteriore ed interessante possibilità è l’uso di regolatori della crescita come l’ ormone idroprene che interrompe la muta degli insetti su scala giovanile.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.