Cakile maritima
Cakile maritima
Il nasturzio marino o ravastrello (Cakile maritima Scop., 1772) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Brassicaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Capparales, Famiglia Brassicaceae e quindi al Genere Cakile ed alla Specie C. maritima.
Sono sinonimi i termini:
– Cakile aegyptiaca Willd.;
– Cakile maritima subsp. aegyptiaca (Willd.) Nyman;
– Cakile maritima var. australis Coss.
Di questa specie si conoscono le seguenti sottospecie:
– Cakile maritima subsp. maritima Scop.;
– Cakile maritima subsp. baltica (Rouy & Foucaud) P. W. Ball;
– Cakile maritima subsp. euxina (Pobed.) Nyár.;
– Cakile maritima subsp. integrifolia (Hornem.) Greuter & Burdet;
– Cakile maritima subsp. islandica (Gand.) Elven.
Etimologia –
Il termine Cakile deriverebbe dalla parola Kakeleh, nome della pianta in arabo.
L’epiteto specifico maritima proviene da mare, mare: marittimo, marino, che cresce vicino al mare.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il nasturzio marino è una specie a distribuzione mediterraneo-atlantica e presente quindi sia nelle aree costiere atlantiche dell’Europa che nel bacino del Mediterraneo.
In Italia cresce lungo tutte le coste, pioniera su sabbie litoranee, da qui in ambienti ruderali subsalsi ricchi in nitrati, sempre sul litorale.
Essendo una specie pioniera, oltre che crescere sulle aree sabbiose costiere e sulle dune, può spingersi nell’entroterra, su suoli ad alta salinità.
Descrizione –
Il nasturzio marino è una pianta erbacea annuale succulenta.
La pianta è costituita da fusti prostrati, ramificati, con foglie alternate, lunghe 3–6 cm, da obovate a profondamente pinnate.
L’infiorescenza è un racemo apicale denso, con fiori che presentano 4 petali di colore variabile dal lilla al porpora.
Il periodo di fioritura è tra gennaio e dicembre.
Il frutto è un bilomento formato due articoli differenziati, monospermi, il superiore più grande ovoidale o conico, l’inferiore obconico-rombico, indeiscente. I semi di 2,3-4,7 x 1-2,5 mm, sono oblunghi, rugosi, marroni.
Coltivazione –
Cakile maritima è una specie che cresce allo stato spontaneo e si riproduce per impollinazione entomofila.
La dispersione dei semi avviene grazie al vento e alle maree: i frutti, atti al galleggiamento, possono diffondersi anche a considerevoli distanze dalla pianta madre.
Usi e Tradizioni –
Il nasturzio marino è una pianta che possiede proprietà aperitive, digestive, carminative e diuretiche.
Grazie all’alto contenuto in vitamina C, ferro e iodio veniva utilizzata come antiscorbutico.
La pianta intera è stata utilizzata nella medicina popolare per le proprietà antiscorbutiche, probabilmente da ascriversi al contenuto in vitamina C, ferro e iodio. In erboristeria si utilizzano i fiori per ottenere una tisana aperitiva, digestiva, fluidificante e blandamente diuretica.
In cucina la pianta, ancora immatura, può essere consumata fresca in insalata o cotta e dai semi si ricava un olio simile a quello ricavato dalla senape.
Ha anche usi cosmetici: un estratto ricavato dalle cime fiorite ha presunti effetti antiforfora, mentre un infuso ricavato dalle foglie viene utilizzato per detergere la pelle grassa. Gli estratti hanno azione antiossidante e, in cosmesi, vengono utilizzati come condizionanti cutanei, per mantenere in buono stato la pelle. Un infuso ricavato dalle cime fiorite, dopo lo shampoo, ha un effetto antiforfora.
Uno studio della Université de Bretagne Occidentale, del 2007, ha evidenziato l’ attività antiossidante ed antimicrobica degli estratti metanolici e cloroformici di alcune piante alofite, fra cui la Cakile maritima. Queste attività rendono potenzialmente interessante l’utilizzo di queste specie nell’industria alimentare e in quella cosmetica.
Modalità di Preparazione –
Oltre che per scopi farmaceutici e medicinali questa pianta può trovare impiego, come detto, per uso alimentare.
Foglie, steli, germogli e le silique, ancora immature, possono essere consumati sia freschi, come aggiunta ad insalate, che cotti. Sono ricchi di vitamina C ma hanno un sapore aspro e salato che non li fa apprezzare da tutti i palati. Le piante immature, passate in padella, possono essere utilizzate per condire la pasta. I semi contengono un olio che può venire utilizzato come quello ricavato dalla senape.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.