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Sylvilagus floridanus

Sylvilagus floridanus

Il silvilago orientale, conosciuto in Italia come minilepre (Sylvilagus floridanus Allen, 1890), è un mammifero appartenente alla famiglia dei Leporidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Chordata, Classe Mammalia, Sottoclasse Theria, Infraclasse Eutheria, Superordine Euarchontoglires, Ordine Lagomorpha, Famiglia Leporidae e quindi al Genere Sylvilagus ed alla Specie S. floridanus.
All’interno di questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie, con la relativa distribuzione geografica:
A nord del Messico
– Sylvilagus floridanus alacer;
– Sylvilagus floridanus holzneri;
– Sylvilagus floridanus chapmani;
– Sylvilagus floridanus floridanus;
– Sylvilagus floridanus mallurus;
Messico e America Centrale
– Sylvilagus floridanus aztecus;
– Sylvilagus floridanus connectens;
– Sylvilagus floridanus hondurensis;
– Sylvilagus floridanus macrocorpus;
– Sylvilagus floridanus orizabae;
– Sylvilagus floridanus yucatanicus;
A sud dell’istmo di Panama
– Sylvilagus floridanus avius;
– Sylvilagus floridanus cumanicus;
– Sylvilagus floridanus margarite;
– Sylvilagus floridanus nigronuchalis;
– Sylvilagus floridanus orinoci;
– Sylvilagus floridanus purgatus;
– Sylvilagus floridanus superciliaris.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Silvilago orientale è una specie originaria del Nord America ed è stata introdotto in tempi assai recenti ed a scopo venatorio, sia in Francia che Italia. Siccome la sua presenza in Italia è alloctona (cioè estranea), secondo le linee guida dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, onde evitare una competizione territoriale con altri selvatici autoctoni italiani, tra cui la lepre europea, si è deciso di favorirne la caccia.
Il suo habitat originario è quello dei prati e delle aree con cespugli degli Stati Uniti orientali e sudoccidentali, del Canada meridionale, del Messico orientale, dell’America Centrale e dell’estremità settentrionale del Sudamerica. È numerosissima nel Nordamerica centroccidentale ed è stata trovata nel Nuovo Messico e in Arizona.
Preferisce un’area dove possa nascondersi velocemente. Foreste, paludi, cespugli o aree aperte, dove possa scavare una tana, sono zone ottimali per questa specie.
Progressivamente il suo areale, dopo l’abbattimento delle foreste da parte dei coloni, si è allargato verso nord come nel New England dove ora compete con il silvilago autoctono di queste zone.

Descrizione –
Il silvilago orientale è un mammifero, simile ad un coniglio selvatico, che ha una lunghezza testa-corpo di 35-45 cm per un peso di 1-1,2 kg e con la femmina più pesante.
Presenta grandi occhi bruni e grandi orecchie per captare meglio i pericoli e, rispetto al coniglio selvatico, zampe anteriori più sottili e zampe posteriori più allungate.
Il mantello è rosso-bruno o grigio-bruno brizzolato ed un breve batuffolo di coda bianca. La parte inferiore è bianca. Sulla coda è presente una macchia color ruggine.
I leprotti sviluppano la stessa colorazione dopo poche settimane, ma hanno anche una chiazza bianca a forma di fiamma che scende giù dalla fronte; questa macchia alla fine scompare.

Biologia –
Il Sylvilagus floridanus inizia il suo ciclo con l’accoppiamento che si ha tra febbraio e settembre e con i maschi che si accoppiano con più di una femmina.
Le femmine partoriscono da 2 a 4 nidiate all’anno, con una gestazione di 27 giorni, in genere composte da 3-5 piccoli ma che può arrivare anche fino a 9. Dopo che la femmina ha partorito, può accoppiarsi di nuovo subito dopo.
Il nido viene realizzato in una buca profonda 10-15 cm e foderato con erba e pelo.
I piccoli rimangono nel nido 12-14 giorni e sono allattati per tre settimane. La maturità sessuale viene raggiunta all’età di 3-5 mesi.

Ruolo Ecologico –
Il Sylvilagus floridanus ha abitudini prevalentemente crepuscolari e notturne e non va in ibernazione in inverno.
La sua alimentazione varia in funzione della stagione. In estate si ciba di una grande varietà di erbe, soprattutto giovani graminacee e leguminose, mentre nella stagione invernale si nutre di corteccia, germogli e ramoscelli.
È un animale molto veloce sulle brevi distanze. Quando corre, può compiere salti di 3-4 metri, che gli consentono di sfuggire ai predatori. Corre a zig-zag, per disperdere le tracce e può arrivare a 24 km/h.
A differenza del Coniglio selvatico, non vive in colonie e quando nei territori occupati è numeroso tende ad allontanarsi occupando nuove aree.
Tra i suoi predatori ci sono falchi, gufi, coyote, volpi, lupi, mustelidi e linci. Anche l’uomo lo caccia per la carne in molte parti del suo areale; la sua pelliccia viene inoltre usata in abbigliamento.
Nelle fattorie e nei giardini, il silvilago orientale viene solitamente considerato nocivo e viene spesso intrappolato o ucciso per proteggere le piante.
In effetti la caccia e la predazione impediscono alla popolazione di conigli di crescere a dismisura. Solo il 20-25% circa dei conigli raggiunge un anno di vita e l’85% degli adulti o dei piccoli vengono uccisi ogni anno dai predatori.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Gordon Corbet, Denys Ovenden, 2012. Guida dei mammiferi d’Europa. Franco Muzzio Editore.
– John Woodward, Kim Dennis-Bryan, 2018. La grande enciclopedia degli animali. Gribaudo Editore.




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