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Astragalus verus

Astragalus verus

L’Astralago vero (Astragalus verus Olivier) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Faboideae, Tribù Galegeae e quindi al Genere Astragalus ed alla Specie A. verus.

Etimologia –
Il termine Astragalus proviene da astrágalus, una leguminosa citata da Plinio (forse dal greco ἀστράγαλοϛ astrágalos astragalo, aliosso, tallone, vertebra, un osso utilizzato da greci e romani per ottenere anche dadi da gioco a cui si richiama la forma spigolosa dei semi (secondo A. Gentil e Dave’s Garden) oppure delle radici nodose (secondo D. Gledhill e Flowers in Israel). Secondo A.Neill, il nome deriverebbe invece da ἀστήρ astér astro, stella e da γάλα gála latte, per la forma e colore del fiore e perché si riteneva che incrementasse la produzione di latte delle capre che se ne cibano, come anche il nome comune inglese Milk vetch sembrerebbe confermare.
L’epiteto specifico verus viene da vero, genuino, corretto, originale.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Astralago vero è una pianta presente nell’Asia occidentale, in particolar modo nella Turchia ed in Iran ed Iraq.
Il suo habitat è quello delle aree aride, pietrose, caratterizzate da vegetazione xerofila e ad altitudini collinari e montuose.

Descrizione –
L’ Astragalus verus è un piccolo arbusto deciduo che si sviluppa per poche decine di cm e spinoso.
Le foglie sono lunghe 3–6 cm, di forma triangolare ovata. Le radici sono di sezione cilindrica e di colore giallo-bruno.
I fiori sono ascellari, con colorazione bianco sporco – giallo pallido.
I frutti sono dei legumi acuminati di sezione circolare e lievemente arcuati, glabri lunghi circa 3–4 cm.
I fiori vengono impollinati da Api e Lepidotteri.

Coltivazione –
L’ Astragalus verus è una pianta che cresce allo stato spontaneo su suoli asciutto e ben drenati in posizione soleggiata.
È una pianta che può essere coltivata preferibilmente in terreni sabbiosi.
Le piante sono intolleranti al trapianto per cui è meglio piantarle subito nelle loro posizioni finali mentre sono ancora piccole.
Questa specie ha una relazione simbiotica con alcuni batteri del suolo, questi batteri formano noduli sulle radici e fissano l’azoto atmosferico. Parte di questo azoto viene utilizzato dalla pianta in crescita, ma alcuni possono anche essere utilizzati da altre piante che crescono nelle vicinanze.
In mancanza dei simbionti, può risultare difficili da coltivare.

Usi e Tradizioni –
La pianta è utilizzata, da tempo, nella medicina tradizionale popolare tra i popoli curdi dell’Iran occidentale, dell’Iraq e della Turchia e comunemente raccolta allo stato naturale per uso locale e commerciale.
Dall’essudato conseguente a rotture o incisioni si forma una gomma adragante che può essere utilizzata a fini alimentari o farmaceutici.
È una pianta con proprietà antifungine, emollienti e demulcenti.
È stata usata come emolliente e demulcente nel trattamento dell’irritazione delle mucose.
Le parti aeree della pianta vengono macerate e distillate per creare una lozione che, usata su varie parti del corpo, è utile per infezioni da tigna e altri problemi della pelle.
La pianta ha anche dimostrato di essere efficace nel trattamento della candida.
L’estratto acquoso è un antimicotico molto efficace mentre l’estratto di metanolo risulta inefficace.
L’ Astragalus verus come molti molti membri di questo genere contiene glicosidi tossici, inoltre può accumulare livelli tossici di selenio se coltivato in terreni relativamente ricchi di tale elemento.

Modalità di Preparazione –
L’ Astragalus verus trova impiego, nella medicina popolare delle aree ove cresce spontaneo per la preparazione di macerati e distillati utili al trattamento di patologie della pelle o di stati infettivi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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