Meccanismo di azione degli oli minerali insetticidi
Meccanismo di azione degli oli minerali insetticidi
Gli oli minerali insetticidi sono una classe di prodotti derivati dalla distillazione frazionata del petrolio greggio, che vengono impiegati in agricoltura per la loro azione insetticida.
Il meccanismo d’azione dell’olio insetticida, è di tipo fisico e non chimico: gli insetti quali le cocciniglie e molti altri ancora, respirano grazie a degli orifizi posizionati lungo l’addome, che in entomologia prendono il nome di stigmi o spiracoli tracheali.
Quando una parte della pianta viene irrorata con oli minerali insetticidi questi vanno a ricoprire gli stigmi; in queste condizioni gli insetti non potendo più respirare soffocano e muoiono.
Gli oli minerali insetticidi, nella cui composizione entrano a far parte idrocarburi alifatici ad alto peso molecolare (paraffine) e aromatici, esplicano comunque la loro azione biologica sia sulle piante (fitotossicità) sia sugli insetti (azione insetticida). La fitotossicità è conseguente alla penetrazione per capillarità all’interno dei tessuti vegetali, mentre l’azione insetticida è dovuta all’occlusione degli spiracoli tracheali con conseguente morte dell’insetto per asfissia.
In generale i composti aromatici sono fitotossici oppure non hanno azione insetticida, perciò nella composizione devono prevalere le paraffine.
Diversa è l’azione dei componenti alifatici in cui l’azione insetticida e la fitotossicità sono associate al peso molecolare. Le paraffine con peso molecolare inferiore a 280-290 u hanno una modesta azione insetticida, quelle con peso molecolare superiore a 330-340 u sono invece fitotossici. Gli idrocarburi insaturi hanno invece un’azione più energica sia nell’effetto insetticida sia nella fitotossicità.
In generale, in funzione della composizione e del tipo di lavorazione e raffinazione si distinguono diverse classi di oli minerali insetticidi. Avremo così:
– Oli antracenici; questi definiti anche oli invernali o oli bruni o oli pesanti, sono degli oli minerali a basso grado di raffinazione, pertanto composti da una quota consistente di idrocarburi aromatici polinucleati e insaturi. Oggi l’uso per scopi agricoli non è più ammesso per ragioni di impatto ambientale e sanitario, a causa del loro potenziale per rischio cancerogeno. Questi oli hanno una colorazione bruno-rossastro e bassa volatilità, pertanto stazionano più a lungo sui vegetali. Il loro uso ripetuto richiedeva periodici trattamenti con polisolfuri allo scopo di rimuovere la patina oleosa. Oltre all’elevata azione insetticida, gli oli antracenici hanno una spiccata fitotossicità, e si potevano distribuire solo su piante arboree a foglia caduca durante il riposo invernale (da cui il nome di oli invernali).
– Oli bianchi; definiti anche oli bianchi o oli leggeri, sono gli oli minerali ottenuti da un processo di raffinazione, pertanto hanno un elevato tenore in idrocarburi saturi, con UR di almeno 95-96. In questo processo la raffinazione elimina la colorazione rosso-bruna degli oli minerali, lasciando il posto ad un colore bianco lattiginoso, da cui il nome attribuito a questi prodotti. Gli oli bianchi sono più volatili, perciò stazionano per tempi molto più brevi sulla superficie dei vegetali. In definitiva hanno una fitotossicità piuttosto bassa perciò possono essere usati anche per trattamenti primaverili su piante in vegetazione. Questi oli hanno un impatto ambientale e sanitario molto più basso. Sotto determinati vincoli sono compatibili anche con l’agricoltura biologica (trattamenti da eseguirsi entro il 31 marzo solo su piante arboree da frutto e dietro necessità comprovata dall’Osservatore fitosanitario). Esplicano comunque un’azione insetticida molto più blanda ed è il motivo per cui, contro determinati insetti, vengono impiegati in combinazione con altri insetticidi, per lo più fosforganici (Oli bianchi attivati) in grado di agire anche per contatto o per ingestione.
– Oli gialli; in questa categoria rientra una miscela composta da oli minerali e DNOC. Il DNOC (4,6-dinitro-orto-cresolo) è un fitofarmaco della classe degli azotorganici dinitrofenoli. Questo prodotto, il cui uso agricolo non è più consentito, è stato impiegato come insetticida, acaricida, anticrittogamico e erbicida. Gli oli gialli posseggono pertanto un potere insetticida elevato, in quanto combinano l’azione per asfissia degli oli minerali con quella per contatto del DNOC; tuttavia questi prodotti potevano essere usati, a causa della fitotossicità, solo per trattamenti invernali, diretti contro le forme svernanti di afidi e cocciniglie. Il loro impiego era ammesso sulle pomacee e sulle drupacee. Si ricorda, a tal proposito che, l’uso di tutti i prodotti a base di DNOC, compresi quindi gli oli gialli, è revocato dal D.M. del 4 giugno 1999 in recepimento della Direttiva UE n. 414 del 1991.
Gli oli minerali vengono utilizzati, ordinariamente, nella lotta alle forme poco mobili di insetti che hanno un apparato boccale pungente-succhiante; rientrano tra questi le cocciniglie, gli afidi e gli stadi giovanili degli aleurodi. La presenza del DNOC negli oli gialli conferiva a questi ultimi un’azione più efficace contro le uova svernanti degli acari e, soprattutto, degli afidi, mentre tale azione è molto più blanda negli oli bianchi.
L’ambito d’impiego è la frutticoltura (pomacee e drupacee) e l’agrumicoltura. Attualmente è ammesso l’impiego esclusivo degli oli bianchi.
Per quanto riguarda la tossicità nei riguardi dell’uomo o di altri mammiferi, una volta che gli oli antracenici, non sono più ammessi, gli oli minerali hanno un livello di tossicità che dipende dalla presenza di altri insetticidi. Gli oli leggeri hanno un impatto sanitario molto basso, perciò i formulati a base di oli bianchi sono considerati non classificati o al massimo irritanti.
Gli oli gialli hanno invece una tossicità molto più alta per via della presenza del DNOC, motivo per il quale i formulati commerciali, non più in commercio dal 2000, erano classificati come tossici.
Tuttavia anche l’utilizzo degli oli minerali insetticidi va sempre e comunque commisurato alla presenza di altri insetti ed alle loro biocenosi.