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Eurydema ventralis

Eurydema ventralis

La cimice dei cavolfiori o cimice delle crucifere (Eurydema ventralis (Kolenati, 1846)) è un insetto appartenente alla famiglia dei Pentatomidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Exopterygota, Subcoorte Neoptera, Superordine Paraneoptera, Sezione Rhynchotoidea, Ordine Rhynchota, Sottordine Heteroptera, Infraordine Pentatomomorpha, Superfamiglia Pentatomoidea, Famiglia Pentatomidae, Sottofamiglia Pentatominae e quindi al Genere Eurydema ed alla Specie E. ventralis.
Sono sinonimi i termini:
– Euridema ventrale (Kolenati, 1846);
– Rubrodorsalium ventralis (Kolenati, 1846).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La cimice dei cavolfiori è un insetto diffuso in tutta Italia, isole comprese, dove vive in corrispondenza di Brassicaceae (Cruciferae) come il cavolo e il cavolfiore ma in certe condizioni anche su patate e cereali.

Morfologia –
L’ Eurydema ventralis è un insetto che si riconosce per avere una lunghezza di circa 10 millimetri, appariscente, con una livrea di colorazione, che di solito è rossa con macchie nere, ma può presentarsi in alcuni esemplari con colorazione arancione o gialla.
Presenta un corpo appiattito e con elitre ed emielitre che hanno macchie scure.
Il capo è di forma arrotondata e le guance sono strette.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il ciclo biologico dell’Eurydema ventralis inizia in primavera dopo la fase di svernamento che gli adulti compiono nei rifugi invernali. Gli adulti ricompaiono e attaccano le silique dei cavoli nel periodo primaverile.
Giunti all’incirca nella prima metà di aprile inizia la fase dell’accoppiamento, fase a cui segue subito la deposizione delle uova.
Nel periodo di maggio si ha la schiusura delle uova con la presenza quindi delle neanidi che raggiungono la maturità nel mese di giugno.
Nel periodo estivo gli adulti depongono la seconda generazione di uova, stavolta sia su crucifere che su altre piante, come rosa, erba medica, ecc. ed a luglio le uova si schiudono, e le larve diventano mature ad agosto.
A questo punto gli adulti della seconda generazione ritornano sulle crucifere e vi rimangono fino a settembre per poi rifugiarsi nei ricoveri invernali per svernare.
In questo modo la Eurydema ventralis compie due generazioni all’anno.
I giovani e gli adulti si nutrono della linfa delle foglie e dei germogli causandone il deperimento; possono, inoltre, attaccare anche le silique compromettendone i semi. Le giovani piante colpite, oltre a rallentare lo sviluppo, possono anche avvizzire e necrotizzare.

Ruolo Ecologico –
La presenza della La cimice dei cavolfiori sulle piante può determinare, con la sua azione trofica, un generale deperimento delle foglie e dei germogli, in quanto si nutre della loro linfa.
In generale in corrispondenza delle punture di questo insetto si vengono a creare delle aree povere di clorofilla, che diventano secche in poco tempo; per di più se le punture degli insetti sono numerose e concentrate in un’area piccola, tutto il lembo della foglia rinsecchisce e rimangono verdi solo le nervature. Inoltre nelle silique le punture possono causare anche l’aborto dei semi.
Nel contenimento di questo insetto si consideri che vanno adottate attente tecniche di agroecologia, come efficienti rotazioni, consociazioni, eliminazione di trattamenti diserbanti e quando opera una diminuzione della biodiversità floristica e faunistica.
Si consideri che l’ Eurydema ventralis viene tenuta a bada da alcuni parassiti oofagi tra cui il Trissolcus simoni, che ne attacca le uova, sia della prima che della seconda generazione.
Per questo motivo l’uso di sostanze chimiche va operato solo in casi eccezionali, consigliando macerati naturali, con trattamenti da effettuare nel tardo pomeriggio.
Molto spesso sono stati utilizzati prodotti a base di nicotinici, lindano, toxafene ed esteri fosforici che anche se sembrano risolvere al momento il problema si ripercuotono successivamente sull’agroecosistema con effetti peggiori.
In generale, come detto, le grandi infestazioni possono essere prevenute praticando una rotazione delle colture adeguata ed una minore specializzazione delle coltivazioni.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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