Lepus europaeus
Lepus europaeus
La lepre comune o lepre europea (Lepus europaeus Pallas, 1778) è un mammifero appartenente alla famiglia dei Leporidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Classe Mammalia, Sottoclasse Theria, Infraclasse Eutheria, Superordine Euarchontoglires, Ordine Lagomorpha, Famiglia Leporidae e quindi al Genere Lepus, al Sottogenere Eulagos ed alla Specie L. europaeus.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie:
– Lepus europaeus caspicus;
– Lepus europaeus connori;
– Lepus europaeus creticus;
– Lepus europaeus cyprius;
– Lepus europaeus cyrensis;
– Lepus europaeus europaeus;
– Lepus europaeus hybridus;
– Lepus europaeus judeae;
– Lepus europaeus karpathorum;
– Lepus europaeus medius;
– Lepus europaeus occidentalis;
– Lepus europaeus parnassius;
– Lepus europaeus ponticus;
– Lepus europaeus rhodius;
– Lepus europaeus syriacus;
– Lepus europaeus transsylvanicus.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La lepre comune è un mammifero originario dell’Europa e dell’Asia, con un areale che si estende su quasi tutta l’Europa (incluse Gran Bretagna e Irlanda, ma ad eccezione di alcune zone dell’Italia centro-meridionale e della Corsica, dove vivono Lepus corsicanus e Lepus capensis mediterraneus, quest’ultima nella sola Sardegna) fino al Medio Oriente e all’Asia centrale.
Oltre all’area di diffusione naturale la lepre è stata introdotta dall’uomo in varie parti del mondo. È presente pertanto in America settentrionale (zona dei Grandi Laghi, New England), centrale (Messico) e meridionale (Argentina e Cile), oltre che in Australia e Nuova Zelanda ed Estremo Oriente.
Il suo habitat preferito, anche se vario, è quello delle aree prative circondate da zone cespugliose dove nascondersi, soprattutto in zone collinari-montane, dove si nutre di tutti i tipi di vegetali. Nonostante preferisca zone pianeggianti e collinari, si spinge in montagna fino ai 2000 m s.l.m. sulle Alpi e 2600 m s.l.m. sulla catena appenninica.
Descrizione –
La lepre comune si riconosce in quanto è un animale dalla forma piuttosto slanciata, con arti posteriori più lunghi di quelli anteriori, particolarità che, insieme al potente retrotreno, gli conferisce la velocità e l’abilità di un grande corridore e saltatore.
Ha una lunghezza che varia tra i 40 e 70 cm (oltre a circa 8 cm di coda), e un peso che si attesta tra 1,5 e 5 kg, per cui è uno dei leporidi vivente di maggiori dimensioni.
Le orecchie misurano 8 – 14 cm ed il piede posteriore 9,5 – 15 cm.
Il corpo é ricoperto di un pelo di color fulvo-grigiastro frammisto con parti nere sul dorso, più rossiccio sul collo, sulle spalle, sui fianchi. D’inverno la colorazione del pelo tende ad assumere tonalità più vicine al grigio.
Le orecchie hanno la punta nera e sono fulvo pallide; nera é pure la parte superiore della coda, che inferiormente e ai lati é bianca.
Il muso è caratterizzato da due grandi occhi gialli e lunghe vibrisse bianche. Gli occhi sono posti ai lati del capo e questa posizione consente all’animale di avere un campo visivo molto ampio, anche se la sua vista è modesta. Il senso dell’udito è invece particolarmente sviluppato: la mobilità degli ampi padiglioni auricolari gli permette di percepire e localizzare rumori anche minimi.
Biologia –
La stagione riproduttiva cade solitamente in primavera ma può andare da gennaio a settembre, in funzione di differenti caratteristiche climatiche.
In questa fase i maschi si raggruppano attorno alle femmine in estro, ingaggiando combattimenti per aggiudicarsi il diritto ad accoppiarsi per primi con esse.
Durante le fasi di combattimento i conigli abbandonano alcune cautele per cui divengono più facile preda di animali carnivori.
L’accoppiamento è alquanto promiscuo in quanto i maschi tendono ad accoppiarsi col maggior numero di femmine possibile, servendosi anche della forza.
Durante l’arco dell’anno una femmina può portare a termine fino a tre gravidanze, a seconda della disponibilità di cibo e condizioni climatiche. Un’altra particolarità consiste nel fatto che la femmina può essere fecondata nuovamente prima ancora di avere partorito (superfetazione).
La gestazione dura 6 settimane ed alla fine vengono messi alla luce da 1 a 6 piccoli.
A differenza del coniglio, le piccole lepri appena nate hanno già gli occhi aperti ed il corpo ricoperto da peli, e già a partire da qualche ora dopo la nascita sono in grado di muoversi agilmente, anche se trascorrono la maggior parte del tempo nascosti singolarmente in diversi siti nei pressi del rifugio materno, con la femmina che torna da loro solo per la poppata.
Lo svezzamento avviene attorno al mese di vita, periodo in cui i cuccioli si allontanano definitivamente dalla madre.
La maturità sessuale viene acquisita prima del compimento del primo anno di età: mediamente 5-7 mesi per i maschi e 6-8 mesi per le femmine.
La longevità della lepre comune si aggira intorno ai 5-8 anni di età.
Ruolo Ecologico –
La lepre comune è un mammifero con abitudini crepuscolari e notturne anche se è possibile osservarlo, anche se raramente, anche di giorno, in luoghi poco disturbati o in giorni particolarmente nuvolosi.
Il suo rifugio, a differenza del coniglio, non è quello di tane scavate in profondità ma di anfratti naturali o buche superficiali del terreno, profonde al massimo una ventina di centimetri, dove si rifugia mimetizzandosi perfettamente col terreno circostante, grazie al mantello altamente mimetico.
In generale è un animale molto timido e cauto, con sensi sviluppati. Se disturbato o in pericolo non scappa immediatamente bensì tende a congelare i propri movimenti e a rimanere perfettamente immobile nell’intento di mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Appena possibile, se non sicuro nel suo rifugio, esce allo scoperto con un balzo che può raggiungere 1,5 m in altezza e 2,5 m in lunghezza, con una fuga spesso a zig zag per confondere le idee all’assalitore e disperdere le tracce. Durante la corsa può raggiungere i 60 km orari.
I principali predatori sono: l’aquila reale, la lince, il lupo, l’astore e, soprattutto, la volpe.
La dieta di questo mammifero è esclusivamente erbivora; in estate si nutre di erbacee, frutti, e funghi; in inverno erbe secche e cortecce di alberi ed arbusti.
Come tutti i lagomorfi, la lepre comune ha una doppia digestione del cibo, atta ad estrarre il maggior quantitativo possibile di energia da una dieta erbivora. Dopo aver ingerito il cibo lo espelle sotto forma di feci molli, di colore verdastro e consistenza gelatinosa, che vengono nuovamente ingerite e ridigerite, per poi venire espulse come feci dure, di colore scuro.
Sebbene la popolazione sia declinata in modo consistente in passato, la popolazione ora è stabile o localmente in aumento e pertanto viene valutata a Minor Preoccupazione (LC).
La riduzione è stata consistente dagli anni ‘60 agli anni ‘90. Alcune popolazioni ora mostrano segni di ripresa. Buone consistenze si sono mantenute nelle aree protette ed in quelle caratterizzate da un’attenta gestione venatoria.
Le cause del declino vengono in genere attribuite sia alla modificazione quali-quantitativa degli ambienti adatti, dovuta ai moderni criteri di coltivazione (sensibile riduzione della diversità ambientale e delle superfici coltivate a foraggere, meccanizzazione, uso di pesticidi, abbandono delle zone agricole non meccanizzabili), sia all’elevata pressione venatoria.
Tra le misure di conservazione, essendo un animale cacciabile ai sensi della legge 157/92, la specie necessita dell’applicazione di corretti modelli di gestione venatoria, affinché il prelievo venga rapportato alla produttività naturale. Ne consegue l’ abbandono della pratica del ripopolamento, che negli ultimi cinquant’anni è stata attuata principalmente con animali importati da altri paesi ed ha determinato due effetti negativi: la diffusione di nuovi agenti patogeni e l’introduzione di forme alloctone.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Gordon Corbet, Denys Ovenden, 2012. Guida dei mammiferi d’Europa. Franco Muzzio Editore.
– John Woodward, Kim Dennis-Bryan, 2018. La grande enciclopedia degli animali. Gribaudo Editore.