Marchigiana
Marchigiana
La Marchigiana è una razza bovina (Bos taurus Linnaeus, 1758) autoctona dell’Italia, allevata nelle Marche e nelle regioni limitrofe ad attitudine per la produzione di carne.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Mammalia, Sottoclasse Theria, Infraclasse Eutheria, Superordine, Laurasiatheria, Clade Ungulata, Ordine Artiodactyla, Sottordine Ruminantia, Infraordine Pecora, Famiglia Bovidae, Sottofamiglia Bovinae e quindi al Genere Bos, alla Specie Taurus ed alla Marchigiana.
Distribuzione Geografica ed Areale –
La Marchigiana è una razza bovina originaria della regione Marche, allevata sopratutto nelle Marche e nelle regioni limitrofe, come Abruzzo, Molise, Lazio e Campania, principalmente al pascolo. Oggi è la terza razza bovina da carne italiana.
Il numero di allevamenti ha manifestato una leggera, ma costante flessione negli ultimi 10 anni, passando dai 2.784 allevamenti del 2006, ai 2.129 del 2016. Nello stesso periodo il numero di animali è leggermente aumentato, passando da 50.077 capi agli attuali 51.078 (Fonte ANABIC). Ciò sta a significare che i piccolissimi allevamenti sono progressivamente scomparsi per fare posto ad aziende un po’ più strutturate e professionali. Rimane il dato di fatto che la polverizzazione degli allevamenti di Marchigiana è caratterizzante per questa razza, che ancora oggi ha una media di stalla di 24 capi e un sistema di allevamento quasi esclusivamente a ciclo chiuso.
Origini e Storia –
La Marchigiana è una razza bovina che un tempo veniva utilizzata solo per il lavoro e che deriva da incroci di bovini di ceppo Podolico non migliorati, con soggetti di razza Chianina e Romagnola, derivante da bovini di origine asiatica, giunti in Italia nel IV secolo d.C., con le invasioni barbariche. Nasce come razza da lavoro e così è utilizzata nelle campagne fino al dopoguerra. Per migliorarla, venne incrociata con la razza Chianina e poi con quella Romagnola, finché nel 1928, si sospese ogni forma d’incrocio per fissarne i caratteri e si avviò la selezione che diede origine all’attuale Marchigiana.
A partire dal 1932 ha quindi avuto inizio un’accurata selezione che ha portato alla formazione dell’attuale razza Marchigiana.
È la terza razza da carne in Italia, dopo la Fassona e la Chianina, ed è quella dotata della migliore struttura morfologica di tutto il ceppo podolico.
La Marchigiana è stata riconosciuta come entità etnica soltanto in epoca relativamente recente ed ha origine, come detto, da bovini Marchigiani di ceppo Podolico non migliorati con soggetti di razza Chianina e, successivamente, dall’unione da bovine meticce Chianine-Marchigiane con tori della razza Romagnola.
La Marchigiana è una delle 5 razze bianche italiane, insieme alla Podolica, Maremmana, Chianina e Romagnola. Con le ultime due ha avuto il riconoscimento IGP per la carne bovina in Italia (uniche 3 in Italia) con la denominazione “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale”.
Questa razza è sotto il controllo dell’Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne A.N.A.B.I.C., che gestisce dal 1966 i libri genealogici delle razze bianche italiane (Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica).
Morfologia –
La razza Marchigiana si riconosce per avere un mantello di colore grigio quasi bianco in entrambi i sessi, con presenza nei maschi di peli grigi nel treno anteriore e attorno agli occhi.
Il mantello è caratterizzato da un pelo corto, bianco e liscio, con sfumature grigie sulle spalle, l’avambraccio e le occhiature.
La colorazione viene assunta progressivamente tant’è che i vitelli dalla nascita a 4-6 mesi sono di colore fromentino.
Le mucose e la cute sono pigmentate nere.
Presenta corna medio-corte e grossolane e nere in punta.
Si tratta di bovini di taglia piuttosto elevata, a 14-16 mesi può arrivare ai 600-700 kg di peso, con rese al macello del 60-65%; i vitelli nascono, in media, sui 50-55 kg.
Presenta, inoltre, arti e unghioni molto forti, ottimi per le attitudini al lavoro.
Dei progenitori di razza Chianina, è evidente il caratteristico mantello bianco (tendente al grigio), collo corto nei tori e corna incurvate in avanti. Dei progenitori di razza Romagnola, invece, presenta mole poco eccessiva al garrese, arti abbastanza brevi e robusti, fronte larga, tronco quasi cilindrico, groppa ampia, addome molto sviluppato e torace rotondeggiante.
Attitudine produttiva –
La Marchigiana è una razza bovina con buona conformazione per la produzione di carne. Si tratta di una razza più piccola della Chianina ma con pesi analoghi, in quanto presenta arti più corti ma un maggiore sviluppo delle masse muscolari.
La carne è di qualità ottima, con la giusta marezzatura e tenerezza e con produzione di latte appena sufficiente o scarsa per il vitello.
La carne che si ottiene dalla Marchigiana è tenera, di ottimo sapore, dall’elevato contenuto proteico e dai bassi livelli di colesterolo. È molto magra e rispetto alle altre carni in commercio contiene una minore percentuale di acidi grassi saturi, come l’acido miristico e palmitico, e una maggiore quantità di acidi grassi monoinsaturi (acido oleico). Anche gli acidi grassi polinsaturi (acido linoleico e linolenico) sono presenti in maggiore quantità nella carne di razza Marchigiana rispetto alle altre carni in commercio. Per quanto riguarda il contenuto di molecole “bioattive” la carne Marchigiana è ricca di dipeptidi istidinici (anserina e carnosina).
Si tratta di una razza che un tempo era a duplice attitudine (carne e lavoro), è ora allevata solo per la carne.
Ha, inoltre, grazie ai progenitori di origini asiatiche, una ottima adattabilità al pascolo in diverse condizioni perché ottima utilizzatrice dei foraggi e resistente alle malattie.
È dotata di notevole fertilità, ottima precocità e buona resa alla macellazione. Per la sua rusticità, è particolarmente adatta al pascolo, in zone collinari e montane.
Guido Bissanti
Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Roberto Parigi Bini, 1983. Le razze bovine, Pàtron editore, Bologna.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon , 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.