Come si prepara una talea di olivo
Come si prepara una talea di olivo
Come per molte specie arboree o erbacee anche l’olivo si può propagare per talea.
Ricordiamo, a tal proposito, che la talea è il frammento di una pianta appositamente tagliato e sistemato nel terreno o in acqua per rigenerare le parti mancanti, dando così vita ad un nuovo esemplare.
Il più delle volte comunque si tratta di un rametto destinato a radicarsi.
Anche l’olivo può essere propagato per talea, sapendo che l’esemplare figlio avrà le stesse caratteristiche genetiche della pianta madre. Per questo motivo, se si vuole riprodurre una caratteristica o una serie di caratteristiche l’utilizzo della propagazione per talea risolve agevolmente questo aspetto.
Inoltre questa tecnica ci consente di non doverci rivolgere a vivai (che la adottano in larga misura) e di ottenere da una sola pianta un numero elevato di nuove piante a costo quasi zero.
Inoltre la propagazione per talea consente di ottenere piante adulte in tempi più brevi (non dovendo passare dalla fase più lunga della germinazione) che hanno necessità poi di essere innestate con la varietà di olivo che si vuole produrre.
Gli svantaggi della propagazione per talea sono invece quelli che, nel caso di impianto di molte piante, si ottengono popolazioni eccessivamente omogenee con maggiori suscettività ecologica (attacchi parassitari, minore biodiversità, ecc.).
Passando alla parte più pratica, si ricorda che per realizzare una talea di olivo è necessario lasciar trascorrere il periodo invernale, in modo che la lignificazione sia ottimale.
A questo punto è opportuno individuare un ramo di ulivo robusto, di almeno due anni su cui siano presenti alcune gemme.
Una volta individuato il ramo adatto, con delle cesoie molto taglienti e disinfettate, si taglia una parte (che darà origine alla talea) del ramo alla base, prelevandone un pezzo di una ventina di centimetri.
A questo punto prima di procedere con l’inserimento nel terriccio è opportuno tenere immerso in acqua il rametto a temperatura ambiente per almeno 12 ore ed eliminiamo tutte le foglie, o lasciando al limite solo la parte iniziale.
Il ramo va poi trattato con un prodotto ormonale, che può essere preparato in casa o in azienda, e viene quindi messo ad attecchire inserendolo nel terriccio in modo che solo la quarta parte della sua lunghezza rimanga fuori terra (dove svilupperà le nuove foglioline).
In mancanza di una sostanza ormonale possiamo immergere il ramo in una poltiglia di acqua, terra e stallatico.
L’operazione di inserimento della tale va fatta in vasi anche di dimensioni non elevate e gli stessi vanno posti in zone riparate e ombreggiate e l’estremità esterna va sigillata con un mastice vegetale che impedisca l’ingresso di parassiti.
I vasi, delle dimensioni di circa 20 cm di diametro, vanno riempiti con terricci a base di sabbia (75%) e torba (25%). Sul fondo del vaso, in corrispondenza del foro di sgrondo, va posta una pietra piatta o un pezzo di coccio.
Le talee così trattate possono emettere nuovi germogli entro l’estate o riposare fino alla stagione successiva. Per avere certezza se la talea radichi ed emetta foglioline si sappia che finché il ramo è di colore grigio chiaro è in grado di emettere germogli e radici.
Una svolte queste operazioni è bene mantenere il terriccio costantemente umido ma senza mai creare ristagni, in ambiente mediamente umido, e con buona luminosità ma senza i raggi diretti del sole fino a quando le foglie non saranno perfettamente formate e la nuova piantina inizi perfettamente a foto sintetizzare.
Per l’operazione di trapianto in piena terra si consiglia di far passare l’estate ed effettuarla ad autunno oramai inoltrato.