Cygnus olor
Cygnus olor
Il cigno reale o cigno bianco (Cygnus olor (Gmelin, 1789)) è un uccello di grandi dimensioni appartenente alla famiglia degli Anatidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Aves, Sottoclasse Neornithes, Superordine Neognathae, Ordine Anseriformes, Famiglia Anatidae, Sottofamiglia Anserinae, Tribù Anserini e quindi al Genere Cygnus ed alla Specie C. olor.
È sinonimo il termine:
– Anas olor Gmelin, 1789.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il cigno reale è una specie originaria dell’Eurasia ma introdotta anche in America Settentrionale, Oceania e Africa Meridionale.
Questo uccello, allo stato selvatico, nidifica nel Nord Europa, nella Russia meridionale fino alla Mongolia e al Tibet. In genere è una specie migratrice.
In Italia non è particolarmente diffuso allo stato libero.
Il suo habitat è quello delle zone umide e ricche di vegetazione, come per i canneti; inoltre è un uccello che si adatta benissimo alla cattività ed è anche facilmente addomesticabile.
Descrizione –
Il cigno reale, conosciuto anche con i nomi di cigno muto o cigno bianco è un uccello di notevoli dimensioni con maschi e femmine praticamente identici, anche se la femmina è leggermente più piccola.
Il maschio ha un’apertura alare di 240–275 cm e la femmina di 220–245 cm.
La lunghezza è di 135 –160 cm, nel maschio e di 127–150 cm nella femmina.
Il peso medio si aggira intorno ai 15-20 kg.
Presenta un piumaggio prevalente bianco candido con la zona del capo tra gli occhi e il becco invece nera, priva di piume.
Le zampe sono di colore grigio-nere; il becco superiore per la maggior parte è di colore arancione – ad esclusione delle estremità, parzialmente nere – mentre la parte esterna di quello inferiore è prevalentemente nera.
All’attaccamento del capo con il becco presenta sulla parte superiore di quest’ultimo una protuberanza nera, il cui sviluppo inizia pochi mesi dopo la nascita, che è generalmente di dimensione più pronunciata nel maschio che nella femmina (all’interno di una coppia), e variabile nella grandezza massima da esemplare a esemplare.
I giovani cigni hanno piumaggio grigio e becco grigio-verdognolo.
Il cigno reale è anche noto per la particolarissima sonorità prodotta dal volo, udibile anche a grande distanza in caso di stormi.
Biologia –
Il Cygnus olor, come tutti i cigni è una specie monogama (anche in cattività) ed inizia la fase di accoppiamento con un caratteristico scambio di effusioni interne alla coppia, nonché i rituali di corteggiamento e accoppiamento (che avvengono in acqua), consistenti in movimenti del collo, del corpo e di nuoto quasi identici e sincronizzati – facilmente comparabili ad una danza – in cui pare quasi che i cigni verifichino o affinino la loro sintonia di coppia; curiosamente, durante il rituale di corteggiamento (in cui due cigni decidono se diventare una coppia oppure no), mentre ruotano ognuno su se stesso muovendosi insieme, la posizione del collo e delle ali può essere molto simile a quella in cui sono in stato di massima allerta.
Prima della cova viene realizzato un nido con la sovrapposizione a incastro di rami secchi, giunchi e arbusti vari, in acque basse, calme e di livello sostanzialmente stabile, nelle vicinanze o a ridosso della riva (a volte sfruttando rilievi immediatamente adiacenti, da cui poter accedere comunque direttamente all’acqua), nelle insenature tra i canneti o in altre zone con fondali bassi, in luogo in ogni caso difendibile nei confronti di animali predatori e ostile a loro agguati, generalmente appartato, e immune alle normali potenziali variazioni del livello e del corso delle acque.
In certi casi il nido viene realizzato sulla terraferma adiacente la risacca, ad esempio in caso di colonie di più coppie in riserve naturali protette, o dove la sicurezza del luogo sia comunque implementata da altri fattori in sostituzione della protezione naturale costituita dalla realizzazione in acqua (es: tutela dell’uomo, recinzioni, area raggiungibile solo dalla riva, ecc.).
Il nido è di grande diametro ed è dovuto al fatto che i bordi sono realizzati con una pendenza volutamente lieve in almeno un punto, per permettere su quel lato la salita e la discesa dal nido dei genitori nel corso della cova – e dei piccolo cigni una volta nati.
Dopo l’accoppiamento, la deposizione delle uova va dall’inizio della primavera per concludersi nel periodo di maggio – giugno.
La femmina depone mediamente dalle 5 alle 7 uova che vengono covate prevalentemente da lei – con la collaborazione del maschio – per un periodo di circa 34 – 38 giorni.
Il periodo di schiusura varia tra maggio e luglio, in funzione di quando è terminata la deposizione di tutte le uova (ovvero in base a quando è iniziata la cova).
Dopo la nascita dei giovani cigni, questi rimangono nel nido pochi giorni – a volte poche ore – e sono poi rapidamente in grado di camminare e nuotare.
In questo periodo la coppia protegge costantemente i piccoli, e durante gli spostamenti spesso la famigliola si muove in fila, generalmente con il maschio a chiuderla mentre la femmina la guida. In acqua a volte i piccoli salgono sul dorso dei genitori senza particolare necessità, cosa che si rivela poi utile in acque potenzialmente ospitanti predatori subacquei che potrebbero altrimenti approfittare della ridotta mole dei cignetti per aggredirli. La protezione della prole dura per circa 5/6 mesi.
Ruolo Ecologico –
Il cigno reale è un uccello stanziale, molto legato al proprio habitat: solo le popolazioni che vivono alle latitudini più settentrionali si riuniscono in stormi per scendere a svernare nelle regioni dove il clima è più mite.
Questo volatile quando si sente minacciato emette dei “soffi” all’indirizzo dello sgradito avventore, simili a quelli dei gatti quando rizzano il pelo in vista di una lotta, e sempre similmente ai gatti contestualmente tende a ritrarre le ali aumentando visivamente di dimensione; altro segnale che il cigno reale è in stato di allarme viene dal suo eventuale ritrarre totalmente il collo appiattendo il capo fino all’attaccatura con il busto.
Come gli altri cigni, il Cigno Reale spesso nuota con una zampa sola – di solito quando molto rilassato – ponendo l’altra sul dorso (dalla parte della zampa stessa) o tenendola piegata sotto il piumaggio dell’ala (sempre dello stesso lato).
Questo postura può essere tenuta anche quando è in piedi, sulla terra ferma o in acque particolarmente basse.
Come molti volatili, e particolarmente i volatili acquatici quali gli Anatidi, il cigno reale dedica assidua cura alla pulizia del piumaggio, cosa molto importante poiché – oltre ad essere funzione utile per mantenere il corpo privo di sporcizia potenzialmente dannosa per la salute – comprende il rendere idrorepellente il piumaggio stesso.
Questo uccello per prendere il volo ha bisogno di ampi specchi d’acqua senza ostacoli intorno, dove poter prendere la rincorsa quasi correndo sulle acque e da dove alzarsi gradualmente in volo.
Per quanto riguarda la loro alimentazione la dieta è a base di pesciolini, molluschi, sementi e germogli che trova in acqua immergendo il suo lungo collo. In cattività viene alimentato con granaglie (o specifici mangimi pellettati) con integrazione di frutta e verdura fresca.
Per l’allevamento dei cigni è indispensabile disporre di un laghetto o di uno specchio d’acqua di adeguate dimensioni.
Per quanto riguarda i suoi rapporti con la specie umana, in il cigno si rapporta con l’uomo con prudente diffidenza, spingendosi poi facilmente a socializzare (accettare cibo, frequentare rive/spiagge con persone, etc.).
In alcuni casi può però diventare aggressivo e nuocere all’essere umano, quando si sente in pericolo, o per proteggere i suoi simili (es: la prole e il partner).
Per quanto riguarda il suo stato di conservazione il Cygnus olor è una specie selvatica particolarmente protetta ai sensi della Legge 157/92. Risente di qualche raro atto di bracconaggio e della distruzione dell’ambiente naturale.
Tra le maggiori minacce di questa specie ricordiamo i tralicci aerei (nei cui cavi i cigni in volo rischiano di scontrarsi se sono poco evidenti e/o posti lungo traiettorie di discesa o salita obbligatorie per l’ammaraggio o per prendere quota), manufatti e dispositivi che alterino o forzino in modo innaturale o repentino il corso e il livello delle acque (cosa particolarmente pericolosa nel periodo di cova, in cui il nido rischia di venire sommerso o di ritrovarsi pericolosamente lontano dall’acqua), attività e residui di attività di pesca (lenze, esche, ami e piombini, in cui i cigni rischiano di rimanere impigliati o di ingerire nel nutrirsi – es.: residui sui fondali).
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.