Aloe perryi
Aloe perryi
L’ Aloe socotrina (Aloe perryi Baker) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Aloeaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Liliales, Famiglia Aloeaceae e quindi al Genere Aloe ed alla Specie A. perryi.
Sono sinonimi i termini:
– Aloe forbesii Balf. f.;
– Aloe socotrina.
Etimologia –
Il termine Aloe viene da aloe in Plinio, probabilmente dal greco ἅλς, ἁλός háls, halós mare, sale o, più probabilmente, dall’arabo aluat cosa amara, per il succo amarissimo.
L’epiteto specifico perryi gli è stato attribuito in onore del commodoro William Wykeham Perry (~1846-1894) che raccolse piante a Socotra (dove nel 1876 scoprì questa specie).
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Aloe perryi è una specie endemica dell’isola di Socotra nello Yemen.
Il suo habitat è quello dei territori con clima arido, su pendii pianeggianti o dolci, principalmente su suoli calcarei ma occasionalmente anche su suoli sabbiosi o zone rocciose di granito, ad altitudini dal livello del mare a 900 metri di altezza.
Descrizione –
L’aloe socotrina è specie erbacea succulenta e sempreverde che cresce fino a 30 cm di altezza.
Le radici sono robuste e fibrose, con numerose e persistenti, foglie carnose, di solito di colore blu-verde ma a volte rossastre, soprattutto se le piante sono in posizioni molto soleggiate. Le foglie provengono dalla parte superiore della radice e sono di forma strette, affusolate, spesse e carnose, con presenti ai bordi aculei spinosi.
L’infiorescenza è ramificata e i fiori sono di colore arancione rossastro con punte gialle.
Come per altre Aloe si tratta di una specie con alta variabilità morfologica.
Coltivazione –
L’Aloe perryi è una pianta che cresce in pianure prevalentemente aride e semi-aride dei tropici. Cresce meglio nelle aree in cui le temperature diurne annuali sono comprese tra 22 e 27 ° C, ma può tollerare estremi compresi tra 12 e 31 °C.
La pianta può morire con temperature pari o inferiori a 5 °C.
Preferisce una piovosità media annua che sia compresa nell’intervallo tra 400 e 700 mm, ma tollera estremi tra 250 e 1.400 mm.
Si adatta a terreni poveri ma richiede un terreno ben drenato, con tessitura da leggera a media e posizione in pieno sole.
Il pH del suolo deve essere compreso tra 6,5 e 7, tollerando anche estremi tra 6 e 7,5.
Per quanto riguarda la riproduzione va operata seminando i semi in un terriccio sabbioso e ben drenato in una posizione calda e ombreggiata in semenzaio. Il seme va ricoperto con un sottile strato di sabbia (1 – 2 mm) e mantenuto umido.
La germinazione dura circa tre settimane. Le piantine possono essere trapiantate in singoli sacchetti o contenitori, non appena sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate.
Siccome questa specie, come altre piante grasse, ha un metabolismo di tipo CAM, può reperire l’anidride carbonica durante la notte e fotosintetizzare con stomi chiusi durante il giorno, minimizzando così la perdita d’acqua.
Questo tipo di fisiologia e biochimica, uniti alla presenza di foglie e steli succulenti e di una spessa cuticola, la rendono molto adattata a climi particolarmente secchi.
Usi e Tradizioni –
L’ Aloe socotrina è una pianta che ha utilizzi simili ad altre Aloe ed in particolar modo dell’Aloe Vera.
Il gel trasparente contenuto nella foglia è un ottimo trattamento per ferite, ustioni e molti altri disturbi della pelle, posizionando uno strato protettivo sulla zona interessata, si accelera il tasso di guarigione e si riduce il rischio di infezione. Il gel viene anche applicato esternamente per curare le emorroidi.
Queste azioni sono in parte dovute alla presenza di aloectina B, che stimola il sistema immunitario.
Le foglie, private della cute esterna, vengono mangiate per alleviare il mal di gola e la tosse e come un leggero lassativo. Come integratore alimentare, si dice che il gel fogliare faciliti la digestione e migliori la circolazione sanguigna e linfatica, nonché le funzioni renali, epatiche e della cistifellea.
Da questa Aloe, come da altre, si ottiene, dalla linfa alla base della foglia, una sostanza amara conosciuta come “amaro di aloe”, che contiene antrachinoni, sostanze utili a stimolare la digestione, oltre ad essere, un forte lassativo.
Possiede, inoltre proprietà vermicide; viene assunto internamente nel trattamento della costipazione cronica, in caso di scarso appetito, problemi digestivi, ecc..
Questa sostanza, mescolata con altri ingredienti per mascherare il suo sapore amaro, viene assunta contro l’asma e per curare la tosse. Miscele simili sono preparate e assunte per curare la dissenteria, i problemi renali o contro la dispepsia.
Generalmente deve essere somministrata, preferibilmente, in combinazione con un antispasmodico per moderare il suo effetto.
Tra gli altri impieghi può essere applicata esternamente, come rinfrescante, per curare l’acne o i tagli.
Bisogna fare però attenzione in quanto le sostanze contenute in questa pianta hanno azioni fortemente purgative, per cui bisogna prestare molta attenzione al dosaggio.
I lassativi a base di antrachinone, contenuti nei succhi di aloe, non devono essere usati per più di 8-10 giorni, né dai bambini di età inferiore ai 12 anni. Le controindicazioni includono condizioni di gravidanza, allattamento, infiammazioni intestinali ed emorroidi.
Inoltre l’uso per lunghi periodi di lassativi a base di antrachinoni può anche svolgere un ruolo nello sviluppo del cancro del colon-retto in quanto hanno un potenziale genotossico e tumori genico.
A tal proposito si ricorda che il contenuto in antrachinone diminuisce nelle piante coltivate in vaso.
Per quanto riguarda invece gli aspetti ecologici di questa pianta, allo stato attuale, non è in pericolo immediato ma alcune popolazioni sono potenzialmente vulnerabili per via di alcuni parassiti, dei cambiamenti climatici e per la raccolta eccessiva. Infatti l’Aloe perryi, normalmente, viene raccolta allo stato selvatico per uso locale e per commercio internazionale.
Allo stato attuale la distribuzione di questa specie è ancora ampia per cui non è in pericolo immediato.
La pianta è classificata come “Quasi minacciata” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2013).
Modalità di Preparazione –
L’Aloe perryi può essere utilizzata la pari dell’Aloe vera e di altre Aloe, sia direttamente sulle ferite, privata della cuticola esterna delle foglie sia per ottenere il gel. Le foglie possono essere tagliate a metà lungo la loro lunghezza e la polpa interna viene strofinata sull’area interessata della pelle.
Questo, come detto, ha un effetto calmante immediato su tutti i tipi di ustioni e altri problemi della pelle.
Per altre preparazioni si consiglia comunque sempre di ricorrere al consulto medico.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.