Galerida cristata
Galerida cristata
La cappellaccia (Galerida cristata (Linnaeus, 1758)) è un uccello appartenente alla famiglia degli Alaudidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Chordata, Classe Aves, Sottoclasse Neornithes, Superordine Neognathae, Ordine Passeriformes, Sottordine Oscines, Infraordine Passerida, Superfamiglia Sylvioidea, Famiglia Alaudidae e quindi al Genere Galerida ed alla Specie G. cristata.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La cappellaccia è un uccello presente in un areale che comprende Europa, Africa e Asia.
In Europa è presente in tutta l’area centrale fino alla Spagna nord-occidentale, l’Ungheria nord-occidentale, le Repubbliche baltiche e l’Ucraina.
In Italia è presente come specie nidificante, sedentaria, nelle regioni meridionali.
Il suo habitat è quello degli spazi aperti, sia aree incolte sia campi coltivati; abita comunque anche le radure, i prati, i pascoli e gli ambienti aridi come le garighe, dove crescono piccoli cespugli di rosmarino e lavanda. Più raramente è possibile avvistarla tra vigneti, frutteti, oliveti dove l’alberatura è rada. D’inverno frequenta anche gli argini dei fiumi.
Descrizione –
La Galerida cristata ha una lunghezza di 17-18,5 cm, con un’apertura alare di 32-36 cm ed un peso di 35-45 gr.
Si tratta di una specie senza dimorfismo sessuale con un corpo piuttosto tozzo.
Gli adulti hanno una colorazione nelle parti superiori marrone con screziature marrone scuro.
La gola è di colore biancastro, con alcune fini striature scure e un lieve sopracciglio bianco sopra e attorno l’occhio.
Il petto è di colore biancastro con striature marrone scuro – nerastre.
Il becco è rosato con sfumature nerastre e le zampe di un colorato rosate – carnacino.
La caratteristica saliente è la presenza sul capo di una cresta che, se eretta, è ben visibile. Le ali superiormente sono prevalentemente marroni senza evidenti strie. La coda è marrone chiaro al centro, nerastra verso la parte terminale e ha le timoniere esterne fulve.
L’ala inferiormente, nella porzione che è prossima al corpo ha tonalità fulve e le restanti parti sono di un marrone abbastanza chiaro.
I giovani si presentano del tutto simili agli adulti.
Questo volatile si riconosce, inoltre, il suo canto è melodioso ma monotono. Canta sia in volo che a terra con verso ripetitivo di 3 note con toni bassi e alti.
Biologia –
La cappellaccia nidifica, due o tre volte all’anno, nel periodo tra aprile e giugno.
Il nido è costruito dalla femmina, con erba secca, piume, radici e posizionato al suolo, ben mimetizzato tra le irregolarità del terreno.
Questa depone poi 5 – 6 uova, di colore variabile tra il giallo e il bianco rossiccio, macchiettate di grigio e giallo-marrone, e si alterna col maschio per la loro cova.
Le uova si schiudono dopo un periodo di 11 – 13 giorni.
I pulcini, che sono caratterizzati da una morbida peluria gialla, restano al sicuro nel nido per una decina di giorni ma, una volta fatti uscire, nel giro di un’altra decina di giorni spiccano il volo.
Ruolo Ecologico –
Della La cappellaccia si riconoscono trentasette differenti sottospecie, alcune delle quali presenti in Italia centro-meridionale, tra cui la Galerida cristata neumanni , che si può osservare in Toscana e Lazio, fino a Roma, e la Galerida cristata apuliae , che frequenta il Sud e la Sicilia. A queste popolazioni sedentarie, durante l’inverno possono aggregarsi contingenti in arrivo dall’Europa settentrionale.
È un uccello abile a mimetizzatisi sul terreno grazie al colore bruno chiaro; quando è spaventata resta immobile fino a quando non si sente al sicuro, per poi riprendere a saltellare nei campi in cerca di semi e insetti.
Si nutre prevalentemente di semi e insetti, mentre i primi prevalgono nella stagione estiva i secondi permettono alla specie di superare la stagione fredda.
In Italia la popolazione di questo uccello, sebbene ci siano indicazioni di un declino locale in alcune aree, come la Pianura Padana (Brichetti, com. pers.), nel suo complesso non sembra raggiungere le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di individui maturi, areale ristretto) e viene pertanto classificata a Minore Preoccupazione (LC).
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.