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Colofonia

Colofonia

La colofonia, conosciuta anche con i nomi di pece greca, resina per violino, resina della gomma, è una resina vegetale che si presenta di consistenza solida e di colore giallo ocra, trasparente. Questa resina prende il nome dall’antica città ionia di Colofone.
La colofonia è il residuo della distillazione delle trementine.
Il suo codice come additivo alimentare è: E915.
Dal punto di vista chimico la colofonia è costituita da circa il 90% di acidi resinici e da un 10% di materia neutra.
Gli acidi resinici sono costituiti per circa il 90% è acido abietico (C20H30O2) ed il rimanente 10% di acido diidroabietico (C20H32O2) ed acido deidroabietico (C20H28O2).
Dal punto di vista fisico la colofonia si presenta come una massa resinosa trasparente, dal colore che può variare dal giallo pallido all’ambra scura, dai frammenti translucenti e fragile a temperatura ambiente; inoltre ha un lieve sapore e odore di trementina e fonde con facilità se riscaldata. La colofonia è, inoltre, insolubile in acqua ma presenta un’alta solubilità in etanolo, etere, acetone, cloroformio, essenza di trementina, acido acetico, benzene, soluzioni alcaline ed in generale nei solventi organici.
Ha un peso specifico variabile da 1.045 a 1.108, un punto di fusione tra 70° e 135° a seconda delle preparazioni e dei tipi impiegati.
La colofonia viene utilizzata nella fabbricazione di vernici, saponi, adesivi, pece da calafataggio, lubrificanti, inchiostri, ceralacca, per isolamenti elettrici, come disossidante nella saldatura a stagno e nell’industria tessile per ottenere stoffe non sgualcibili, linoleum.
Viene usata anche nella danza classica come antiscivolo su cui passare le scarpette, sia quelle da punta che quelle da mezza punta. È utilizzata anche per praticare certi tipi di sport aerei, come la pole dance o i tessuti aerei.

Viene inoltre utilizzata per ottenere l’attrito dell’archetto sulle corde degli strumenti ad arco.
Nell’antichità veniva utilizzata per fabbricare le maschere teatrali.
La colofonia è usata principalmente in forma di derivati: sali alcalini degli acidi resinici addizionati ai saponi, sali di manganese usati come essiccativi; esteri che possono essere incorporati alle bacheliti.
Uso della colofonia è permesso in Europa sotto forma di composti come esteri della colofonia, nella stabilizzazione delle bibite, degli oli vegetali ed emulsionati in cui sono disciolti sapori e aromi. Questo garantisce che con il passare del tempo l’emulsione non si separi dalla frazione acquosa per formare una fase superiore meno densa.
Viene usata, altresì, per comporre una sostanza viscosa per cattura: mescolata con olio di lino e fatta bollire per un paio di ore, indurisce dando vita ad una sostanza viscosa.
Si ricorda, inoltre, che la colofonia, unitamente al clorato di potassio e lattosio, è uno dei componenti che vengono opportunamente mescolati per far bruciare i foglietti delle elezioni papali nella stufa che, dalla Cappella Sistina, annuncia, con il fumo bianco, l’elezione del nuovo Pontefice.
Si sottolinea come la colofonia possa dar luogo a dermatiti allergiche da contatto e di asma professionale nei saldatori e nei musicisti, di tubariti. Una dermatite da contatto acuta può provocare anche ecchimosi alle gambe.
La colofonia viene prodotta principalmente nei paesi del Sud Est asiatico ed in Cina.

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.




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