Endosperma
Endosperma
Col termine endosperma (dal gr. ἔνδον “dentro” e σπέρμα “seme”), in botanica, si intende il tessuto di riserva contenuto nel seme, che viene utilizzato dall’embrione durante la germinazione e che si origina nel sacco embrionale.
L’endosperma è un tessuto triploide (in cui ogni cellula possiede tre cromosomi per tipo) ed è principalmente composto di amido, ma può contenere anche olii e proteine.
I semi di alcune piante assorbono l’endosperma nei loro cotiledoni, che poi diviene la maggiore sorgente di nutrimento durante lo sviluppo. La maggior parte, comunque, mantiene il tessuto così com’è.
I cereali contengono una grande quantità di endosperma. L’endosperma svolge così un ruolo di vitale importanza nel mondo per l’alimentazione umana.
Nelle Gimnosperme l’endosperma si forma prima della fecondazione per successive divisioni del nucleo del sacco embrionale, ed è stato perciò distinto anche col nome di endosperma primario.
Nelle Angiosperme invece si forma in seguito alla fecondazione; mentre uno dei due nuclei spermatici del tubetto pollinico, unendosi con la cellula ovo, dà origine all’embrione, l’altro, unendosi coi due nuclei polari, dà origine a questo tessuto nutritizio, distinto anche col nome di endosperma secondario.
Questo si può considerare come un prodotto della fecondazione, ma non ha possibilità di ulteriore sviluppo cioè non può, come l’embrione, organizzarsi in piantina, e viene digerito dall’embrione stesso.
L’endosperma non è comunque presente in tutti i semi delle Angiosperme, in quanto in molti semi le sostanze di riserva si trovano immagazzinate nello stesso embrione, cioè nei cotiledoni (es. fagiolo), mentre in altri (es. canna), immagazzinandosi nella nucella, costituiscono il tessuto di riserva chiamato perisperma.
Alcuni semi, come nel caso del pepe contengono sia l’endosperma che il perisperma. Tanto l’endosperma quanto il perisperma sono tessuti extraembrionali di riserva per l’embrione che vanno sotto il nome di albume.