Un Mondo Ecosostenibile
InsettiSpecie Animali

Synanthedon myopaeformis

Synanthedon myopaeformis

La Sesia del Melo (Synanthedon myopaeformis (Borkhausen, 1789)) è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Sesiidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Cossoidea, Famiglia Sesiidae e quindi al Genere Synanthedon ed alla Specie S. myopaeformis.
Fanno parte di questa specie le sottospecie:
– Synanthedon myopaeformis cruentata (Mann, 1859);
– Synanthedon myopaeformis graeca (Staudinger, 1871);
– Synanthedon myopaeformis luctuosa (Lederer, 1853);
– Synanthedon myopaeformis myopaeformis;
– Synanthedon myopaeformis typhiaeformis (Borkhausen, 1789).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Sesia del Melo è un lepidottero che vive a spese di piante di melo, pero ed altre rosacee e si può ritrovare anche in giardini, boschi e siepi.
Questo insetto è originario del Nord Africa, dell’Asia occidentale e dell’Europa. Nel 2005, è stato trovato nel sud-ovest del Canada, dopo di ché si è diffuso anche negli Stati Uniti.

Morfologia –
L’adulto della Synanthedon myopaeformis ha un’apertura alare di 20 – 28 mm forma gracile e slanciata.
Il torace e l’addome sono di colore blu – nero scuro, con una banda trasversale rossa sul 1° segmento.
Le ali sono sprovviste di scaglie, con quelle anteriori strette, ialine (molto simili a quelle degli Imenotteri), di colore leggermente grigio fumo sui bordi e quelle posteriori molto più corte, triangolari, a nervatura molto apparente a cerchi neri.
Le larve misurano 15-25 mm, di colore bianco grigiastre, con testa e placca toracica scure.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Sesia del Melo sverna allo stadio larvale all’interno di gallerie delle piante attaccate.
Successivamente, dal mese di maggio ad agosto, gli adulti sfarfallano, dopo aver compiuto uno o due inverni allo stadio larvale.
Le femmine depongono le uova soprattutto nelle lesioni del tronco o dei rami e le uova vengono fatte aderire con una loro secrezione sugli organi legnosi.
Le larve appena nate di fine estate iniziano a scavare gallerie, prima superficiali e progressivamente sempre più profonde mantenendosi, tuttavia, sempre nella zona subcorticale; le larve svernano in queste gallerie.
Giunte nel secondo anno le larve possono sfarfallare nell’estate o continuare l’attività, allo stadio di larva, nelle gallerie, per sfarfallare il 3° anno solare, compiendo in questo caso un ciclo biennale.
Pertanto il ciclo si compie in un anno o in due anni a seconda degli ambienti; nell’Italia settentrionale è normalmente biennale.
Le larve sono xilofaghe ed aggrediscono però solo piante sofferenti e già compromesse; anche se possono aggredire anche il callo d’innesto e la zona del colletto. In ogni caso le larve scavano gallerie superficiali, che indeboliscono ulteriormente la pianta, per cui il danno consiste in disseccamenti e deperimenti depressivi.

Ruolo Ecologico –
La Sesia del Melo è un lepidottero che completa il suo ciclo biologico su piante di melo, pero ed altre rosacee dove può arrecare danni, in caso di forti infestazioni, soprattutto nelle giovani piante innestate. Questi danni provocano disseccamenti e deperimenti progressivi della vegetazione; inoltre, le ferite, causate nello scavo delle gallerie, rappresentano una via di ingresso per patogeni secondari, specialmente agenti fungini del Cancro delle Pomacee.
I danni arrecati, comunque, sono raramente rilevanti anche perche le larve non possono svilupparsi se non in presenza di alberi in via di deperimento nei quali la circolazione della linfa sia diminuita.
Nel caso di forti infestazione il contenimento di questo insetto va attuato con un attento monitoraggio, dal mese di maggio ad agosto, con le trappole sessuali, per rendersi conto dell’effettiva popolazione della Synanthedon myopaeformis presente nell’ambiente.
Inoltre bisogna valutare la presenza dei suoi nemici naturali tra i quali ricordiamo i Ditteri Larvevoridi, specialmente la Leskia aurea, le cui larve parassitizzano le larve di questo lepidottero e gli Imenotteri Icneumonidi.
Un altro parassitoide importante, nel contenimento di questo lepidottero, è Liotryphan crassi seta e i Nematodi, Steinernema sp. Che rappresentano una notevole minaccia per le larve; inoltre la mortalità delle larve a seguito dell’esposizione ai funghi Beauveria bassiana e Metarhizium brunneum è di rilievo.
Altra minaccia per le larve soprattutto se esposte al Bacillus thuringiensis.
Importanti sono anche le misure agronomiche. In questo senso bisogna utilizzare portainnesti con superficie liscia e senza radici aeree; evitare inoltre di danneggiare il portainnesto durante le lavorazioni o le attività di cura del terreno.
Bisogna inoltre stimolare la presenza, oltre a quelli suddetti, di altri antagonisti naturali, quali ad es. uccelli insettivori come il picchio.
Purtroppo, attualmente, la lotta contro la Sesia del Melo è quasi esclusivamente di tipo chimico, cosa che tende a squilibrare ancor di più le biocenosi a favore di questo lepidottero.
Ad oggi infatti la lotta contro la Synanthedon myopaeformis si applica con tecniche di lotta guidata, facendo un monitoraggio ambientale mediante le trappole sessuali, allo scopo di stabilire i picchi di sfarfallamento che indicano i periodi di massima ovideposizione.
Queste trappole, come detto, devono essere installate nel frutteto a partire da fine maggio con una densità di una trappola per ettaro o di due trappole per azienda. Ovviamente la determinazione della soglia di intervento è molto variabile e dipende:
– dal tipo di frutteto e dalla sua età;
– dallo stato sanitario delle piante.
La soglia di intervento, in presenza di giovani frutteti o di piante in vivaio si abbassa anche a 20-30 catture settimanali per trappola per ettaro. In altri casi i trattamenti si eseguono quando si ritiene che il numero di catture sia troppo alto.
I trattamenti devono essere rivolti agli organi legnosi, evitando di lasciare parti non irrorate.
Se si interviene in presenza di attacchi già in atto, con larve non ancora entrate in profondità, è opportuno effettuare i trattamenti secondo questo schema:
– trattamento autunnale bagnando gli organi legnosi;
– trattamento ripetuto nella primavera successiva, con eventuale aggiunta di Olio bianco, bagnando gli organi legnosi.
In alternativa si può eseguire l’intervento nel periodo di metà giugno previo un campionamento dell’infestazione con una soglia di 5-10 larve di Sesia per tronco.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *