Un Mondo Ecosostenibile
InsettiSpecie Animali

Sesamia nonagrioides

Sesamia nonagrioides

La Sesamia dei cereali (Sesamia nonagrioides (Lefèbvre , 1827)) è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Noctuidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Noctuoidea, Famiglia Noctuidae e quindi al Genere Sesamia ed alla Specie S. nonagrioides.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Sesamia dei cereali è un insetto diffuso in Spagna , Francia meridionale, Italia e nella penisola balcanica , nonché nell’Africa nord-occidentale, sud-occidentale e occidentale, dove può arrecare gravi danni specialmente al Mais, Sorgo ed altre graminacee.

Morfologia –
Sesamia nonagrioides, allo stadio di adulto, è una farfalla con un’apertura alare di 3 – 4 cm, con le ali anteriori, di colore grigio giallastro, che sono ornate da una linea marginale, curva, dai punti poco distinti. Le ali posteriori sono invece interamente bianche e le antenne del maschio sono bipenne.
Le larve sono lunghe 40 mm, con capo e protorace di colore scuri ed una livrea giallognolo-rosata, con setole per segmento, disposte in fila sulla nona tergite.
La criasalide, di circa 20 mm di lunghezza, è semicilindrica, bruno castano, il suo cremaster è formato da 4 denti, 2 ventrali e 2 dorsali, più piccoli.
Le uova sono solcate, biancastre alla deposizione, rosa crema in seguito.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Sesamia dei cereali sverna come larva matura dentro agli stocchi e si incrisalida nel periodo primaverile.
Gli adulti del primo volo sfarfallano nel periodo tra aprile e maggio mentre quelli del secondo volo iniziano a sfarfallare nell’ultimo periodo del mese di luglio. Nelle regioni più calde si può avere anche una terza generazione.
La Sesamia compie, pertanto, due-tre generazioni all’anno.
Più si va verso meridione, con climi più caldi, e più il ciclo biologico si differenzia. In Sardegna ed in Sicilia, gli adulti appaiono tra la fine di marzo e gli inizi di aprile, mentre nelle località più a nord, la schiusura comincia in aprile – maggio e prosegue fino a giugno. Nelle regioni meridionali, ci sono regolarmente 4 generazioni l’anno, ed i voli cominciano in marzo, altri più importanti in aprile, in giugno, in agosto ed in ottobre.
Le larve appena nate vivono qualche giorno a spese della guaina delle foglie e, successivamente, spesso dopo la prima muta, si sposta sul culmo dove vive come endofita. Dopo circa 2 mesi e dopo essere passata dal 7° all’ 8° stadio, questa si incrisalida, tra giugno e luglio. Le farfalle che ne nascono depongono sui fiori e sulle spighe. Le uova si schiudono una1 settimana più tardi. I bruchi si attaccano allora alle infiorescenze. Lo sviluppo larvale dura più o meno 45 gg. Alcuni individui possono completare lo sviluppo a fine estate e si produce allora un breve volo autunnale. La maggior parte delle larve passano l’inverno dentro i culmi delle Graminacee. La ninfosi avviene in un bozzolo molle, tessuto sia all’ interno che all’esterno delle gallerie.

Ruolo Ecologico –
La Sesamia nonagrioides si sviluppa su Mais, Grano, Riso, Orzo, Avena, Miglio, Canna da zucchero ma anche frequentemente su Asparago, Cotone e Solanacee.
Il danno si manifesta sulle guaine fogliari, sulle foglie, sui culmi e sulle cariossidi ed è determinato dall’azione trofica delle larve della prima generazione e delle successive: quelle di prima generazione attaccano le guaine e le foglie rodendole, e scavano gallerie nei culmi delle piante ancora giovani. Le gallerie provocano, spesso, la rottura dei culmi per l’azione del vento. Le larve della generazione successiva attaccano soprattutto la spiga, distruggendo le cariossidi.
La base del Mais attaccata molto presto appassisce e muore. Sulle piante più sviluppate, la foratura dei culmi e degli assi delle pannocchie maschi sono la causa del disseccamento parziale, delle spaccature sotto l’effetto del vento, e di un rendimento ridotto. Più gravi sono i danni diretti causati alle spighe, che sono attaccate sia dall’esterno sia dall’interno a differenti tappe del loro sviluppo; ne risultano delle distruzioni parziali e la riduzione del numero dei grani.
Gli interventi per il contenimento delle infestazioni è più che altro e consigliata di natura agronomica. Questa consiste:
– nella distruzione o nell’interramento profondo degli stocchi contenenti le larve svernanti (vedi la Piralide);
– nella scelta di varietà resistenti.
Gli interventi con prodotti chimici devono seguire il criterio della lotta guidata ed integrata. Si precisa, comunque, che questi non sono molto efficaci perché le larve vivono all’interno degli organi vegetali e le uova sono riparate dalle guaine fogliari. Gli interventi vengono effettuati seguendo gli sfarfallamenti con trappole sessuali di monitoraggio, collocate in campo a partire dalla fine di marzo.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *