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Phillyrea angustifolia

Phillyrea angustifolia

L’ Ilatro sottile (Phillyrea angustifolia L., 1753) è una specie arborea o arbustiva sempreverde appartenente alla famiglia delle Oleacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Scrophulariales, Famiglia Oleaceae, Tribù Oleaee e quindi al Genere Phillyrea ed alla Specie P. angustifolia.

Etimologia –
Il termine Phillyrea proviene dal greco φῐλΰρα philýra, nome usato da Dioscoride per designare il tiglio e successivamente da Teofrasto riferito a una specie del genere Phillyrea. L’origine del nome trae origine comunque dalla mitologia greca. Filira era una ninfa marina di tale bellezza che fece innamorare Cronos, il padre di Zeus. Per soddisfare il suo amore, tenendo all’oscuro la compagna Rea, Cronos si trasformò in cavallo e rese tale anche Filira. Dalla loro unione nacque il primo centauro, Chirone, simbolo di una bestiale umanità perchè mezzo uomo e mezzo cavallo. Filira fu così sconvolta dalle conseguenze del suo amore che chiese agli dei di essere trasformata in albero, fu così che le coste del Mediterraneo si popolarono di fillirea.
Lepiteo specifico angustifolia viene da angustus angusto, stretto e da folium foglia, lamella: con foglie (o foglioline) strette o di piccole dimensioni.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Phillyrea angustifolia è una specie tipica della macchia mediterranea dove vegeta soprattutto lungo la costa tirrenica sino a 600 m. di quota.
Il suo habitat è caratterizzato dai terreni difficili, siccitosi, anche calcarei e soleggiati.

Descrizione –
L’ Ilatro sottile è una specie che si presenta in forma arborea o arbustiva e che può raggiungere l’altezza di 6-7 m.
Ha foglie semplici, opposte, sempreverdi, sottili e con meno nervature secondarie rispetto alle foglie della P. latifolia.
I fiori sono raccolti in brevi grappoli ascellari e sono dioici, piccoli, di colore bianco, con 4 sepali e 4 petali riuniti parzialmente in un breve tubo.
L’antesi è nel periodo di maggio.
Il frutto è una drupa ovoide o subglobosa di 4-6,6 mm, con apice apicolato, blu-nerastra a maturità, che contiene in genere un solo seme, con endocarpo semilegnoso. Il seme subsferico, granuloso, brunastro misura 2-4 mm.

Coltivazione –
Per la coltivazione della Phillyrea angustifolia si tenga conto che è una pianta tipicamente mediterranea e con crescita abbastanza lenta, soprattutto nei primi anni.
Si adatta a molti tipi di suolo, anche aridi e calcarei e predilige una esposizione soleggiata.
In climi dove in inverno si possono avere gelate è importante che la Phillyrea venga posizionata vicino a muretti o comunque in zone protette dal freddo e dai venti del nord. La potatura della Phillyrea angustifolia si può effettuare dopo la fioritura, in modo da mantenere la sua forma densa.
Per la moltiplicazione si ricordi che la pianta si riproduce per seme ma viene propagata agamicamente anche per talea apicale, in primavera, preferibilmente nel mese di marzo o per talea semilegnosa in autunno.
La pianta sopporta bene la potatura e resiste fino a -8/-10°C.

Usi e Tradizioni
La Phillyrea angustifolia, in Italia, oltre che con il nome di Ilatro sottile, viene conosciuta con i nomi di: Fillirea a foglie strette, Fillirea angustifoglia, Lilatro sottile, Filaria sottile
Per le sue caratteristiche morfologiche può essere confusa con la P. latifolia L. subsp. latifolia, che ha habitat simile, che comunque presenta frutto arrotondato all’apice, nervature fogliari secondarie robuste e calice del fiore a lobi triangolari.
La Phillyrea angustifolia è una pianta che può essere coltivata anche come arbusto ornamentale per le sue bacche decorative.
Può essere pianta sia come esemplare isolato che in gruppo, in siepi tagliate o non, nelle siepi libere e in associazione; anche in riva al mare.
La pianta veniva usata in passato nella medicina popolare, oggi è una specie protetta.

Modalità di Preparazione –
L’ Ilatro sottile, pur se in passato veniva usata nella medicina popolare, oggi non viene praticamente più utilizzata per tali scopi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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