Malpighia glabra
Malpighia glabra
L’Acerola (Malpighia glabra L. ) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Malpighiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Malpighiales, Famiglia Malpighiaceae e quindi al Genere Malpighia ed alla Specie M. glabra.
Sono sinonimi i termini:
– Bunchosia parvifolia S.Watson;
– Malpighia biflora Poir.;
– Malpighia dicipiens Sessé & Moc.;
– Malpighia fallax Salisb.;
– Malpighia lucida Pav. ex A. Juss.;
– Malpighia lucida Pav. ex Moric.;
– Malpighia myrtoides Moritz ex Nied.;
– Malpighia neumanniana A. Juss.;
– Mulino Malpighia nitida;
– Malpighia oxycocca var. biflora (Poir.) Nied.;
– Malpighia peruviana Moric.;
– Malpighia punicifolia L.;
– Malpighia semeruco A.Juss.;
– Malpighia undulata A. Juss.;
– Malpighia uniflora Tussac;
– Malpighia virgata Pav.
Etimologia –
Il termine Malpighia è stato dato da Plumier in omaggio all’anatomista italiano Marcello Malpighi (1628-1694), uno dei primi a utilizzare il microscopio per studiare animali e piante. L’epiteto specifico glabra deriva da glăbĕr glabro, senza peli: pelato, privo di peli.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Acerola è una pianta originaria dell’America centrale e meridionale e che cresce spontanea, oltre che in America centrale e meridionale, in Brasile e in Porto Rico. Questa specie è distribuita in diversi habitat quali Texas e Messico settentrionale in Perù, Venezuela, Bahamas e Indie occidentali.
Descrizione –
L’Acerola è un arbusto sempreverde che può raggiungere un’altezza di circa 5 m. La pianta ha un robusto apparato radicale ed una chioma molto ramificata.
I rami giovani hanno una corteccia di colore verde e sono ricoperti da una leggera peluria; i rami più vecchi, invece, presentano una corteccia porosa di colore marrone chiaro.
Ha foglie, coriacee e di colore verde scuro (rossastre nella fase giovanile), con forma ovale e allungata ed i margini lievemente incisi.
Nel periodo della fioritura, alla base delle ascelle fogliari, compaiono grappoli di fiori con corolla composta da cinque petali rosa al cui centro sono presenti dei lunghi stami gialli.
I frutti o drupe, comunemente conosciuti come ciliegie delle Indie Occidentali o ciliegie delle Barbados, del diametro variabile da uno a due cm, per il loro aspetto esteriore e per il loro colore arancio – rosso rubino, sono a spicchi come il mandarino.
La polpa, che ha sapore acidulo, è succosa e ricchissima di vitamina C.
I frutti racchiudono nel loro interno piccolissimi semi scuri.
L’antesi è tra giugno e luglio.
Coltivazione –
Per la coltivazione dell’acerola bisogna scegliere esposizioni luminose e soleggiati per molte ore al giorno. Inoltre è una pianta che sopporta abbastanza bene anche le basse temperature.
Dal punto di vista pedologico predilige terreni ricchi di sostanza organica, misti a sabbia e ben drenati con pH leggermente acido.
Dal punto di vista delle irrigazioni, anche se generalmente si accontenta delle acqua piovane è consigliabile irrigarla regolarmente soprattutto nei periodi di prolungata siccità.
Per la concimazione è bene intervenire una volta all’anno, prima della ripresa vegetativa, somministrando alla base della pianta dello stallatico ben maturo e dei sovesci a base di leguminose.
La pianta si riproduce per seme e nelle zone piovose la semina si può effettuare in ogni periodo dell’anno mentre nelle zone siccitose il periodo migliore è la stagione autunnale.
La pianta va potata ogni anno per conferire armonia alla chioma e per facilitare la raccolta dei frutti. La potatura va effettuata recidendo i rami secchi ed accorciando quelli interni e quelli troppo lunghi.
Per la raccolta bisogna considerare che i frutti dell’Acerola vanno prelevati ancora acerbi ovvero quando la concentrazione di vitamina C e degli altri principi attivi è massima, in quanto questi, a maturazione completa, perdono gran parte delle loro benefiche proprietà. La raccolta si effettua manualmente nelle ore più fresche della giornata.
I frutti vanno conservati in un luogo fresco evitando di disporli in più strati per la loro fragilità.
Usi e Tradizioni –
Nel continente europeo questo frutto rosso è noto come ciliegia amazzonica; talvolta viene anche detta ciliegia delle Barbados; è esternamente molto simile alle ciliegie europee ma, come detto, il suo interno è fatto a spicchi. Dopo il frutto di Kakadu (Terminalia ferdinandiana Exell) quello di acerola è il più ricco di vitamina C; inoltre contiene vitamina B6, B1 e A, flavonoidi e minerali (ferro, calcio, fosforo, potassio e magnesio).
L’acerola si caratterizza per un elevato contenuto di vitamina C che è dalle 30 alle 50 volte superiori a quello delle arance.
100 g di Acerola apportano circa 30 Calorie, 0,4 g di Proteine, 7,5 g di Grassi, 1 g di fibra, 7 mg di sodio.
L’acerola è succosa e morbida. Senza l’aggiunta di zucchero, il gusto è asprigno per l’alto contenuto di vitamina C: infatti mentre le arance forniscono da 500 a 4.000 ppm di vitamina C, e del gruppo B, l’acerola in natura raggiunge dai 16.000 ai 172.000 di ppm.
Si può trovare la sua polpa in commercio sotto forma di polvere e di integratori alimentari. Il succo di questo frutto viene comunemente commercializzato in America del Sud, mentre in Europa questo sta avvenendo solamente negli ultimi anni.
Visto l’alto contenuto di vitamina C (5 g di ciliegia ne contengono quasi 120 mg), l’acerola viene inserita in integratori commercializzati per la prevenzione dei sintomi da raffreddamento e per il loro potere antiossidante.
I frutti vengono commercializzati freschi oppure essiccati. La sua polpa la si può trovare in commercio sotto forma di polvere, integratori alimentari, compresse, capsule gelatinose, polvere e succhi contenenti vitamina C, B6, B1 e A, flavonoidi ferro, calcio, fosforo, potassio e magnesio.
Pur se l’acerola è un frutto commestibile un abuso può però indurre diarrea, nausea e dolori addominali.
Modalità di Preparazione –
I frutti di Malpighia glabra andrebbero consumati freschi nei paesi dove cresce, perché al giusto punto di maturazione sono molto squisite e fragranti.
Dal frutto fresco vengono tratti anche succhi, puree, gelati e granite particolarmente deliziose. Per il commercio di esportazione, generalmente il frutto viene trattato tramite essiccazione o congelamento della polpa, niente a che vedere ovviamente con il frutto fresco.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.