Phillyrea latifolia
Phillyrea latifolia
L’Olivastro o Ilatro comune (Phillyrea latifolia L.) è una specie in forma arbustiva o di piccolo albero della famiglia delle Oleacee.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Scrophulariales, Famiglia Oleaceae, Tribù Oleaee e quindi al Genere Phillyrea ed alla Specie P. latifolia.
Etimologia –
Il termine Phillyrea proviene dal greco φῐλΰρα philýra, nome usato da Dioscoride per designare il tiglio e successivamente da Teofrasto riferito a una specie del genere Phillyrea. L’epiteto specifico latifolia viene da latus largo, esteso e da fólium foglia:con foglie larghe, riferito alle foglioline.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Olivastro è una specie originaria del bacino mediterraneo e tipica della macchia mediterranea che, a causa della sua coltivazione sin dai tempi antichi, cresce in un’area geografica molto estesa. Il suo habitat è quello dei climi miti e soleggiati dove vegeta sino a 800 m di quota. In Italia è presente in tutte le regioni salvo che in Valle d’Aosta e Piemonte e più comune al Centro-Sud.
Descrizione –
La Phillyrea latifolia è un arbusto o albero che raggiunge in genere non più di 5-6 m. Ha una corteccia più o meno liscia a seconda dell’età, di colore grigio cenere; foglie persistenti ed opposte, di forma ovale e allungata, coriacee, di colore verde scuro di sopra e argentee di sotto.
I fiori sono dioici, piccoli, bianchi, con 4 sepali e 4 petali riuniti parzialmente in un breve tubo. I fiori sono raccolti in brevi grappoli ascellari.
Il frutto è una drupa globosa di 4-6,7 mm, blu nerastra, apicolata, normalmente con un seme sferico, di 2,5-4 mm, granuloso, brunastro, con endocarpo legnoso, quasi liscio.
L’antesi è nel periodo tra marzo e aprile.
È una pianta molto longeva ed ha un’eccezionale capacità di riprodursi dalla ceppaia per cui si riprende velocemente se danneggiato dal fuoco.
Coltivazione –
L’olivastro è una pianta che si moltiplica per propaggine che, fatte in autunno, mettono radici nel secondo anno e possono essere messe a dimora nel terzo anno.
Per la loro coltivazione è bene comunque scegliere una zona ben soleggiata; sopportano molto bene le gelate, anche intense, anche se è consigliabile posizionarle in una zona non soggetta a venti forti invernali, soprattutto nelle zone d’Italia in cui le temperature minime invernali possono scendere a lungo al di sotto dello zero. Nonostante sopportino molto bene il freddo, in alcune regioni italiane vengono coltivate in vaso, in modo da poterle agilmente coprire, o spostare, in caso di neve o di gelate molto intense e persistenti; in genere i danni causati dal gelo sono più probabili, quando più la pianta viene tenuta in un terreno molto umido.
Prima di porre a dimora le piante è consigliabile lavorare bene il terreno, alleggerendolo con sabbia o pietra pomice, in modo da renderlo molto ben drenato.
Le piante, soprattutto se da molto tempo a dimora, tendono a ben sopportare la siccità, anche durante i mesi caldi.
Quindi in generale si tratta di un arbusto da giardino a bassa manutenzione, che ben sopporta il gelo e il freddo invernale, ed anche il caldo estivo e la siccità; si coltiva più o meno come l’ulivo, e quindi necessita di una protezione solo nelle zone con inverni decisamente molto rigidi, o molto umidi.
Usi e Tradizioni –
L’Olivastro, conosciuto anche con i nomi di: Ilatro comune , Fillirea a foglie larghe, Fillirea latifoglia, Filaria comune, Lilatro è uno dei più tipici componenti della macchia mediterranea, e viene spesso coltivato a scopo ornamentale in parchi e giardini dove viene utilizzato anche nelle siepi. Il legno è utilizzato come combustibile.
Il suo legno è duro e compatto, per cui viene utilizzato per lavori di ebanisteria, intarsio e tornio, e anche come legna da ardere. Le foglie sono molto gradite dal bestiame e, un tempo, venivano usate per preparare un infuso contro la febbre. Con la corteccia, in passato, si coloravano di giallo i tessuti.
In passato veniva utilizzato come porta innesto per l’olivo cui conferiva maggiore rusticità e resistenza.
Le foglie della Phillyrea latifolia contengono un glucoside (fillirrina) con proprietà tonico-astringenti e diuretiche se usate sotto forma di decotto o tintura. Nelle zone a Sud del Mediterraneo è utilizzata per le proprietà antinfiammatorie orofaringeali; le foglie hanno noti effetti antinfiammatori e contengono flavonoidi. Gli estratti acquosi, bolliti e non, hanno effetti epatoprotettivi; la medicina popolare giordana usava gli estratti acquosi di questa pianta nella cura dell’itterizia. Inoltre gli estratti di foglie mostrano la presenza di sostanze antiossidanti come l’alfa-tocoferolo.
La Phillyrea latifolia viene impiegata in vivaistica forestale per rimboschimenti in aree a vegetazione tipicamente mediterranea.
Modalità di Preparazione –
Dalle foglie dell’Olivastro si possono preparare degli infusi che hanno noti effetti antinfiammatori e quindi utilizzabili anche contro sindromi febbrili.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.