Come coltivare il Vischio
Come coltivare il Vischio
Il vischio (Viscum album L., 1753) è una pianta cespugliosa della famiglia delle Viscaceae, sempreverde epifita, emiparassita di numerosi alberi, soprattutto latifoglie come ad esempio pioppi, querce, tigli, meli, ma anche delle conifere: pino silvestre e pino montano ed abeti. Il vischio è pertanto una pianta epifita che necessita di un ospite per l’approvvigionamento dell’ azoto.
La sua presenza si nota soprattutto in inverno, quando i suoi cespugli piantati nei tronchi e sui rami sono evidenziati dalla perdita delle foglie della pianta che li ospita.
Il vischio si riconosce per la presenza di foglie oblunghe e coriacee della larghezza di circa 2 cm poste a due a due lungo il ramo, con fiori gialli e frutti dalle bacche sferiche bianche o giallastre translucide e con l’interno gelatinoso e colloso.
In questa scheda vedremo come coltivare il Vischio seguendo le indicazioni agronomiche più opportune.
La coltivazione del vischio che viene praticata per fini ornamentali si attua nel periodo primaverile recidendo parti di ramo da una pianta ospite (quercia, olmi, pioppi, tigli e noci) e si innesta su di essi, schiacciando una bacca di vischio matura.
In natura la propagazione del vischio viene operata tramite il trasporto delle bacche da parte di uccelli, come la tordela o turdus viscivorus, che le lasciano cadere sugli alberi.
Praticato questo particolare tipo di innesto dopo un paio di anni il vischio inizierà a crescere spontaneamente.
Le foglie verdi del vischio sono in grado di compiere il processo di fotosintesi ma, come detto, non di ricavare azoto.
Si ricorda che il frutto del vischio, ossia una bacca biancastra e gommosa, è tossico per l’uomo. La tossicità del vischio non risiede solo nelle bacche, ma in misura minore anche foglie e negli steli.
Il Vischio ha una antica tradizione ornamentale collegata al periodo natalizio per i suoi buoni auspici.
Infatti i rametti di vischio portanti foglie oblunghe e coriacee di colore verde e bacche sferiche di consistenza gelatinosa si appendono alle porte di casa per augurare serenità e pace a coloro che ci vivono.
Nell’antichità le bacche di vischio venivano bollite per creare una colla che spalmata sui rami degli alberi era in grado di catturare uccelli e topi.
Ricordiamo che, oltre agli usi ornamentali, le foglie del vischio vengono utilizzate in fitoterapia, sotto forma di tinture od infusi per la cura dell’ipertensione, dell’arteriosclerosi e dell’embolie cerebrali.
In generale il vischio viene impiegato nella medicina tradizionale, sotto forma di tinture o infusi, come antipertensivo e antiarteriosclerotico. Non vi sono al momento studi clinici che confermino tale azione se il vischio viene assunto per bocca. Le parti erbacee, invece, contengono sostanze che sembrano possedere attività immunostimolante ed antitumorale qualora iniettate per via parenterale. Per queste sue proprietà curative il vischio era utilizzato sin dai popoli della mitologia norrena.