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Phloeosinus thujae

Phloeosinus thujae

Il Fleosino della tuja (Phloeosinus thujae (Perris , 1855)) è un piccolo coleottero della famiglia dei Scolitidi.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Coleopteroidea, Ordine Coleoptera, Famiglia Scolytidae e quindi al Genere Phloeosinus ed alla Specie P. thujae.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Phloeosinus thujae è un piccolo coleottero che vive su piante come Cipressi, Thuje, Ginepri, Sequoie ed altre. Vive e si riproduce in quasi tutta l’Europa continentale ed in Gran Bretagna. Si tratta di una specie che è presente in molti continenti soprattutto perché trasportata con materiale e vari manufatti lignei.

Morfologia –
Il Fleosino della tuja è un piccolo coleottero, di 2-3 mm, di colore bruno-nerastro e con il corpo di forma cilindrica e con antenne corte ed articoli finali pronunciati.

Attitudine e Ciclo biologico –
II Phloeosinus thujae sverna come larva, nelle gallerie di prolificazione. Nel periodo cha va da aprile e maggio poi compaiono gli adulti compaiono che si accoppiano e le femmine iniziano a scavare le gallerie di prolificazione, all’interno degli organi legnosi. II Phloeosinus thujae compie una sola generazione all’anno.

Ruolo Ecologico –
II Phloeosinus thujae vive e si riproduce su varie piante ospiti, tra cui Cipressi, Thuje, Ginepri, Sequoie ed altre.
Questo insetto attacca soprattutto piante deperite o in stato di indebolimento fisiologico e vegetativo. Il danno è provocato da tutti gli stadi mobili che scavano gallerie all’interno degli organi legnosi, come il tronco, le branche ed i rami.
Gli adulti scavano due tipi di gallerie:
– gallerie di maturazione sui giovani rametti, in particolare all’inserzione di questi su altri rami o alla ascella dei germogli;
– gallerie di prolificazione negli strati corticali, tra scorza e legno, del fusto o delle grosse branche.
Anche le larve scavano delle gallerie che sono sotto scorza, nei grossi organi legnosi, danneggiando i tessuti conduttori ed indebolendo fortemente le piante colpite.
La presenza di questo insetto può essere notata attraverso i numerosi fori di sfarfallamento degli adulti all’esterno degli organi legnosi.
Il contenimento delle popolazioni di questi insetti non è agevole. Un provvedimento può essere quello di eliminare le piante o le parti di queste deperite, bruciandole prima del periodo di aprile – maggio.
La lotta contro questi fitofagi potrebbe essere di tipo chimico ma presenta notevoli difficoltà; in ogni caso, essendo fitofagi secondari, è bene mantenere le piante in buon stato vegetativo e fitosanitario, per evitare o limitare gli attacchi di questi Scolitidi.
In ogni caso iI solo momento in cui è possibile effettuare trattamenti si verifica all’uscita degli adulti dalle gallerie di maturazione, per portarsi a scavare le gallerie di prolificazione. È meglio utilizzare prodotti endoterapici perché è possibile raggiungere, nei piccoli germogli ancora erbacei, anche l’interno, dove vi possono essere i fitofagi.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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