Suillus variegatus
Suillus variegatus
Il Suillus variegatus, conosciuto come altri funghi del genere come Pinarolo (Suillus variegatus (Swartz: Fr.) Kuntze) è un fungo basidiomicete della famiglia delle Suillaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Boletales, Famiglia Suillaceae e quindi al Genere Suillus ed alla Specie S. variegatus.
Sono sinonimi e binomi obsoleti i termini: Boletus variegatus Sw. E Ixocomus variegatus (Sowerby) Quél..
Etimologia –
Il termine Suillus è il diminutivo di sus, súis, maiale: maialetto, per la taglia particolarmente abbondante dei funghi di questo genere. L’epiteto specifico variegatus viene da vario variare, essere di diverso colore: variegato, striato, screziato, variopinto.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Questo pinarolo cresce nei boschi di conifere in un periodo che va dall’estate all’autunno.
Riconoscimento –
Il Suillus variegatus si riconosce per il cappello piuttosto tozzo, carnoso, di diametro fino a 16 – 18 cm di lunghezza, di colore giallo-brunastro – ocra, avente cuticola asportabile.
I pori sono piccoli, circolari, di colore giallo-sporco, che poi diviene marroncino per via della sporata; questi virano al celeste al tocco.
I tubuli sono di colore giallastro e virano rapidamente al celeste al taglio.
Il gambo è di forma cilindrica, di consistenza soda e, in certi casi, panciuto e dello stesso colore del cappello oppure di colore verso il grigiastro.
La carne è tenera, con colore giallo-brunastro – ocra; questa, in certi esemplari, può scurire rapidamente al taglio ed assumere una colorazione verso il verde scuro – grigio ed ha odore poco gradevole di Cloro o di ferro arrugginito e sapore mite.
Al microscopio si notano delle spore di 7,5-12 x 3-5 µm, di forma ellissoidale, fusiformi, lisce e marroni in massa.
Coltivazione –
Il Suillus variegatus non è un fungo coltivato.
Usi e Tradizioni –
Il Suillus variegatus è un fungo commestibile di scarso valore a causa della flaccidità della sua carne e del suo odore di cloro o, secondo altri autori, non commestibile. Il sapore di questo fungo viene descritto da alcuni autori come di metallico.
Questo fungo ha la capacità di concentrare il Cesio 137. Questo dato è stato rilevato a seguito di uno studio condotto da Didier Michelot (CNRS) in Francia da 3.000 misure di 15 metalli in 120 esemplari di funghi di varie specie.
Tra i funghi simili con cui può essere confuso citiamo il Suillus viscidus, che odora anch’esso di cloro.
Modalità di Preparazione –
Nel caso si fosse raccolto questo fungo si consideri che è di commestibilità scadente non solo per via dell’odore sgradevole; inoltre va sportata assolutamente la cuticola dal cappello (come per altri funghi del genere) in quanto spesso risulta indigesta o “lassativa”, anche se non tossica.
In generale quindi si sconsiglia di raccoglierlo e di consumarlo.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.