Mappa geografica della Repubblica Democratica del Congo
Mappa geografica della Repubblica Democratica del Congo
La Repubblica Democratica del Congo è uno Stato dell’Africa centrale.
Dal 1908 al 1960 questa è stata chiamata “Congo belga”, o “Congo-Léopoldville” dal nome della sua capitale (Léopoldville fino al 1966, data in cui prese la denominazione in Kinshasa). Dal 1971 al 1997 è stata ufficialmente nota col nome di Zaire.
Il Congo ha una popolazione di circa 82 milioni di abitanti, formata da varie centinaia di diverse etnie nere africane. La sua economia è principalmente quella del settore primario (agricoltura ed estrazione mineraria). Il paese possiede delle immense risorse naturali. Il francese è la lingua ufficiale, mentre le quattro lingue bantu (kikongo, lingala, tshiluba, swahili) sono riconosciute come lingue nazionali.
La Repubblica Democratica del Congo presenta un territorio ampiamente pianeggiante, caratterizzato da vaste pianure e paludi, grazie al bacino del fiume Congo che tiene alta l’umidità; le zone montuose non sono molto elevate, a eccezione del monte Ruwenzori (5119 m), e su tutta la catena montuosa presente ad est. Nel sud-est si trovano i monti Mitumba, con altezze non molto elevate. Si affaccia sull’Oceano Atlantico per un breve tratto e solo tre cittadine si affacciano sul mare (Banana, Muanda, Nisiamfumu).
Il Congo è caratterizzato da alcune regioni caratteristiche come il nord del Paese che è una delle più grandi aree di foresta equatoriale al mondo; la zona orientale costeggia il grande rift est-africano, area di montagne, di colline, di grandi laghi, ma anche di vulcani. Il sud e la zona centrale, area di savana alberata, formano un altopiano ricco di minerali. Nella parte estrema ad ovest, in una quarantina di chilometri a nord della foce del fiume Congo si sviluppa la costa sull’Oceano Atlantico.
La rete idrografica del Congo è fondamentalmente incentrata sul fiume Congo (o Zaire). Questo fiume nasce circa nel punto di incontro tra la catena dei monti Mitumba e quella dei Rilievi Meridionali. Prima si dirige per oltre 1000 km verso nord; poi devia verso ovest con un’ampia curva e attraversa un tratto pianeggiante, dove la corrente rallenta e le sponde diventano paludose; nel terzo tratto si dirige in direzione sud-ovest verso l’oceano e riceve le acque di grandi affluenti. In questo tratto terminale bagna due capitali, Kinshasa e Brazzaville, scende di quota con le cascate Livingstone e sfocia con un lungo estuario nell’Atlantico.
Dal punto di vista climatico il Congo, fatta eccezione per la zona degli altopiani, è caldo-umido, con temperature medie di circa 27 °C nella depressione centrale e punte estreme in febbraio, il mese più caldo in assoluto; sopra i 1.500 m la media scende a 19 °C. Le precipitazioni sono abbondanti e raggiungono una media annua di 1.520 mm al nord e 1.270 mm al sud, con frequenze copiose, tra aprile e novembre, a nord dell’equatore e, tra ottobre e maggio, a sud.
Un grande rilievo, per le sue caratteristiche ecologiche e per la sua estensione ricopre la foresta del Congo.
La foresta del Congo è una foresta pluviale equatoriale che occupa gran parte del bacino del Congo ed interessa sei paesi: Gabon, Guinea equatoriale, Camerun, Repubblica Centroafricana, Repubblica del Congo e Repubblica Democratica del Congo (RDC). Questa foresta ha una superficie di oltre 200 milioni di ettari e ospita circa 10.000 specie di piante tropicali di cui il 30% sono unici nella regione, ed un gran numero di animali in via di estinzione, tra cui l’elefante della foresta, scimpanzé, bonobo e gorilla di pianura e di montagna. In questa area o nelle immediate vicinanze vivono circa 60 milioni di persone che traggono sostentamento dalla foresta. In essa abitano popolazioni indigene appartenenti a decine di gruppi etnici di cui i più numerosi sono i vari gruppi dei Pigmei (Aka, Baka, Bambuti, Efe). La foresta ha inoltre una grande importanza per il mantenimento del clima. Si calcola che essa mantenga fra il 10 e 20% di carbonio del pianeta.
Questa foresta ricopre gran parte del bassopiano della Repubblica Democratica del Congo.
Purtroppo nell’ultimo secolo la RDC è divenuta il centro principale di quello che è chiamato il problema del bushmeat, considerato uno dei pericoli ambientali più grandi; in pratica consiste, all’interno della foresta, nella caccia di animali selvatici con trappole effettuata allo scopo alimentare.
Flora –
La foresta pluviale della RDC non è fitta come quella della Guinea. Le specie più diffuse sono gli alberi della cola, le palme da olio, varie specie di Ficus e di Coffea. Molto diradate sono le piante di legno pregiato come il mogano e l’ebano. La foresta pluviale si interrompe a sud per lasciare posto, sui rilievi, alla savana e alle steppe. La savana caratterizza anche i rilievi che circondano la depressione del bacino del Congo, sulle montagne occidentali si trovano tratti di foresta lungo il corso dei fiumi. Nella parte finale del Congo sono diffuse le mangrovie e le palme del genere Phoenix spinosa, nelle aree più interne è coltivata la palma da olio.
Fauna –
Particolarmente varia e abbondante è la fauna, tra cui si annovera il leone, l’elefante, il leopardo, lo scimpanzé, il gorilla, la rarissima specie dei bonobo, la giraffa, l’ippopotamo, la zebra, il bufalo e varie specie di rettili e di uccelli; numerosissimi gli insetti, molti dei quali portatori di malattie endemiche, come la mosca tse-tse e la zanzara Anopheles, che trasmette la malaria.
All’interno della Repubblica Democratica del Congo si trovano ben cinque Parchi nazionali; questi sono: Parco nazionale dei Virunga, Parco nazionale del Lomami, Parco nazionale di Garamba, Parco nazionale di Kahuzi-Biega ed il Parco nazionale di Salonga.
Guido Bissanti