Come coltivare il Tasso
Come coltivare il Tasso
Il tasso (Taxus baccata L., 1753) è una conifera della famiglia delle Taxaceae molto usato come siepe ornamentale o pianta isolata potata secondo i criteri dell’ars topiaria. È conosciuto anche con il nome di «albero della morte».
Questa pianta, originaria dell’Europa, dove cresce sia in ambito mediterraneo che nelle isole britanniche è presente comunque in tutto l’emisfero settentrionale, con un gran numero di sottospecie.
In questa scheda vedremo come coltivare il Tasso, seguendo gli accorgimenti agronomici più idonei ed i criteri ornamentali più consoni.
Dal punto di vista botanico il tasso è un albero di media grandezza che può raggiungere un’altezza intorno ai 15 metri nel suo sviluppo migliore. Si presenta spesso più largo che alto, con una ricca chioma globosa, fitta per via delle fitte ramificazioni che non di rado scendono fino al terreno. Può presentare tronco unico o tronchi multipli.
La corteccia è di colore rosso bruno, ed è più liscia al tatto per quanto riguarda gli esemplari di minor età. Per i più anziani è maggiormente sfaldata da scaglie sottili che si presentano con un aspetto fibroso.
Ha foglie di colore verde lucente nella pagina superiore, verde più chiaro quasi opaco in quella inferiore, con forma lineare e allungata e si presentano con una disposizione a dente di pettine.
Il Taxus baccata è una pianta dioica, con delle pseudobacche dette “arilli”, di colore rosso e forma a coppa, munite nel proprio fondo di un seme ovoidale duro e di colore scuro.
Per procedere alla moltiplicazione del tasso bisogna aspettare la stagione autunnale; si può partire dai semi, ponendoli in un substrato composto in egual misura di sabbia e torba, all’interno di una serra a bassa temperatura.
Durante la fase che precede la germinazione il substrato va mantenuto sempre umido, successivamente le giovani piantine possono essere coltivate in vivaio per altri due anni, prima della conclusiva messa a dimora.
Per la scelta delle zone dove coltivarlo si consideri che il Tasso predilige una posizione soleggiata, anche se cresce comunque in zone ombreggiate.
È invece particolarmente sensibile ai venti salsi, mentre è indicato per la coltivazione in centri urbani, grazie alla sua notevole resistenza nei confronti dell’inquinamento atmosferico.
Per quanto riguarda l’aspetto pedologico è una pianta che si adatta facilmente a ogni genere di terreno, tuttavia la preferenza di quest’albero va a quelli freschi e umidi, ancor meglio se calcarei e argillosi.
Per quanto riguarda la potatura il Tasso è la tipica pianta da siepe e per la realizzazione di “sculture verdi”.
Il tasso ha una grande tolleranza verso l’ombra ed è solito riempire i vuoti con il fogliame, per cui rende particolarmente agevole il lavoro del potatore. Nei giardini si potranno costruire, grazie a una mano abile, archi che sovrastano porticati o anche paraventi di tasso.
In riferimento ai parassiti o malattie crittogamiche si evidenzia come il Tasso sia una pianta alquanto resistente. Per evitare comunque soprattutto afidi o cocciniglie si consiglia di non concimare mai con concimi nitrici di sintesi, in caso di attacchi di questi insetti aumentare l’arieggiamento interno di siepi ed altre “sculture” e di non eccedere nelle irrigazione per non causare attacchi fungini.
Il tasso ha una particolare bellezza e valore ornamentale soprattutto nel corso dell’estate, quando può unire a una suggestiva chioma verde anche delle diffuse e esteticamente apprezzate bacche di colore rosso acceso.
Sono state selezionate varie cultivar ornamentali, caratterizzate da portamento colonnare, fogliame di colore giallo dorato o caratterizzate da crescita ridotta.
Tra i “difetti” del Tasso ricordiamo che le sue foglie, la corteccia e i semi – in pratica tutti gli organi con l’esclusione del solo arillo – sono velenosi. Non sono pericolosi per l’uomo, poiché la parte polposa intorno al seme, l’unica che l’uomo può mangiare, non ha veleno. Ma taluni pericoli possono essere corsi dal bestiame che può avere attrazione per il fogliame. Nelle vicinanze di luoghi dove il bestiame ha facile accesso, quindi, i tassi non dovrebbero essere coltivati, oppure potati in modo tale che gli animali non possano arrivare a cibarsi del suo fogliame.
Alcuni uccelli si cibano dell’arillo prodotto dal Tasso e ingoiano interamente il seme contenuto nell’arillo stesso. Il seme viene successivamente defecato dall’uccello e così trasportato altrove.
Inoltre è una pianta che cresce molto lentamente.
Ha il pregio invece di essere molto longevo, ne esistono infatti esemplari di 1500 – 2000 anni di età.