Bretone Pezzata Nera
Bretone Pezzata Nera
La Bretone Pezzata Nera (Bretonne Piè-noire) è una razza bovina (Bos taurus Linnaeus, 1758) originaria del sud della Bretagna in Francia a duplice attitudine con prevalenza per la produzione di latte.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Mammalia, Sottoclasse Theria, Infraclasse Eutheria, Superordine, Laurasiatheria, Clade Ungulata, Ordine Artiodactyla, Sottordine Ruminantia, Infraordine Pecora, Famiglia Bovidae, Sottofamiglia Bovinae e quindi al Genere Bos, alla Specie Taurus ed alla Razza Bretone Pezzata Nera.
Distribuzione Geografica ed Areale –
La Bretone Pezzata Nera è diffusa soprattutto nella regione storica della Bretagna, comprensiva delle attuali province di Côtes d’Armor, Finistère, Ille-et-Vilaine, Morbihan e Loire Atlantique.
Origini e Storia –
La Bretone Pezzata Nera (nome internazionale Breton Black Pied) è originaria del sud della Bretagna in Francia, dove è denominata Bretonne Piè-noire. È una razza autoctona che ha subito incroci con Durham e Frisona, mantenendo però le proprie caratteristiche. Il nome di questa piccola vacca deriva dal mantello bianco e nero, per l’appunto pie noir.
Il primo Libro Genealogico della Bretone Pezzata Nera fu istituito nel 1886.
È probabile che questa razza abbia contribuito alla formazione della Jersey.
Fino alla fine del XIX secolo, la “bretonne pie noir” è stata una delle razze bovine francesi più diffuse, tanto che nel 1900 si contavano 700.000 vacche.
Negli anni ‘60 inizia una crisi vertiginosa: la modernità non tollera la sua piccola taglia e la sua mancanza di specializzazione, dimenticandone così i lati positivi: la rusticità, la resistenza alle malattie, la capacità di adattarsi ai pascoli poveri del sud della Bretagna. Da sempre, inoltre, la pie noir ha contribuito a mantenere dei fragili paesaggi della regione, caratterizzati da terreni granitici e acidi, che in alcune zone sono periodicamente inondati dall’acqua marina.
Nel 1976, quando la sua scomparsa sembra ormai inevitabile, è avviato un programma di protezione: in Francia è il primo dedicato a una razza bovina. Questo scrupoloso programma permette l’avvio di numerose attività agricole gestite da giovani allevatori. Attualmente sono circa una cinquantina, riuniti nell’Union Bretonne Pie Noir. La loro attività si basa sull’allevamento estensivo, il rispetto dell’ambiente, la relazione diretta con il consumatore, la tipicità dei prodotti realizzati con tecniche tradizionali, il tutto garantendo un buon ritorno economico.
La scommessa sulla salvaguarda della razza è stata cosi vinta: nel 2012 si contavano già 1.600 vacche. Gli allevatori ora puntano sulla valorizzazione dei suoi prodotti, attraverso la filiera corta e il legame con il consumatore locale e sulla precisa descrizione sensoriale dei derivati del latte e, in un secondo tempo, sulla carne.
Il latticino più tipico della gastronomia regionale è il latte fermentato denominato Gwell dai produttori dell’Union Bretonne Pie Noir.
Morfologia –
La Bretone Pezzata Nera è una razza caratterizzata da un mantello con colorazione pezzata nera.
Si tratta di animali di piccola statura (tra le razze più piccole).
I maschi hanno un’altezza al garrese, in media, di 123 cm, le femmine di 117 cm; il peso medio è di 600 kg per i tori e 450 kg per le mucche.
Attitudine produttiva –
La Bretone Pezzata Nera è una razza di piccoli bovini che hanno una buona produttività e la capacità di sfruttare terreni poveri e marginali.
È una Razza a duplice attitudine con prevalenza per la produzione di latte. La produzione è comunque tendenzialmente elevata in rapporto al peso, con alti titoli di sostanze del latte, soprattutto in grasso. La produzione media a capo, per le vacche controllate (nel 1987) è stata di 3.550 kg con grasso 4,3%, proteine 3,49%.
Il latte che produce, sebbene non abbondante (non più di 5000 litri all’anno), è ricco di panna.
Inoltre si tratta di una razza in cui le femmine hanno indiscutibili doti materne.
Dal latte di questa razza si produce un latte fermentato; inoltre si stanno valorizzando dei prodotti quali: la panna a latte crudo, cremosa e leggermente acida, e l’inimitabile burro salato.
Guido Bissanti
Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Roberto Parigi Bini, 1983. Le razze bovine, Pàtron editore, Bologna.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon , 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.