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Nicotiana tabacum

Nicotiana tabacum

Il Tabacco (Nicotiana tabacum L.) è una specie erbacea pianta perenne appartenente alla famiglia delle Solanacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Solanales, Famiglia Solanaceae e quindi al Genere Nicotiana ed alla Specie N. tabacum.

Etimologia –
Il termine Nicotiana è stato dedicato a Jean Nicot, Signore di Villemain (1530-1600), accademico e ambasciatore francese in Portogallo, che nel 1559 spedì alla corte di Caterina de’ Medici un esemplare di questa pianta considerata un farmaco. L’epiteto specifico tabacum è la latinizzazione della parola spagnola tabaco che si ritiene derivi dalla lingua Arawak e in particolare dal dialetto caraibico Taino che (secondo Bartolomeo de Las Casas, 1552) si riferiva con questo termine a un rotolo di foglie della pianta; oppure al tabago una sorta di pipa a forma di Y usata per aspirare il fumo per le vie nasali. Altre fonti sostengono che il termine tabaco fosse già adoperato nella lingua spagnola per definire erbe officinali già a partire dal 1410 e fosse un adattamento della parola araba tabbaq, che fin dal IX secolo indicava erbe di vario tipo. La parola potrebbe essere quindi stata originariamente europea e successivamente usata per questa pianta americana.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Tabacco è una specie originaria delle zone tropicali e subtropicali dell’America. Oggi è una pianta coltivata in tutto il mondo. Alcune varietà di questa pianta sono coltivate come piante ornamentali, mentre altre crescono come piante infestanti. Il suo habitat ottimale è di zone poco ventose con temperature tra 20-30 °C con umidità atmosferica tra l’80 e l’85% ed un basso livello di azoto del suolo.

Descrizione –
Nicotiana tabacum è una specie erbacea a sviluppo determinato il cui apice caulinare differenzia foglie fino ad un certo momento, dopo di che si differenzia in infiorescenza ed un’altezza che varia moltissimo secondo il numero e la lunghezza degli internodi ma che in genere si aggira su 1,5-2 m.. Il numero di foglie va da 25 a 35 e sono poco picciolate o sessili, talora con appendici quasi amplessi­cauli simili a stipole. Questa hanno un margine intero, nervature penninervie, bordo leggermente ondulato e su tutta la superficie presentano peli ghiandolari che secernono un liquido vischioso. Hanno forma ovato-lanceolata, con un rapporto tra lunghezza e larghezza massima che varia da 1,5 a 3,5, ma con dimensione alquanto variabile secondo la varietà, le condizioni ambientali, tecniche di allevamento e la posizione sul fusto. Le foglie, con la maturazione, cambiano colore verso il verde-giallastro e assumono portamento pendente e poi reflesso.
Il fusto è robusto, eretto non ramificato, tomentoso e vischioso per le sostanze resinose emesse dai peli ghiandolari. Le radici sono fittonanti e molto ramificate; durante il trapianto però il fittone sì rompe e la pianta in pieno campo è ancorata al terreno da un esteso sistema di radici fibrose piuttosto superficiali.
Il Tabacco ha fiori grandi e vistosi, con calice gamesepalo con 5 denti disuguali, peduncolati e riuniti in infiorescenza apicale a pannicolo; la corolla è di colore bianca nel tubo, mentre varia dal roseo al rosso al giallo al bianco nei lobi ed è più lunga del calice e presenta 5 lobi. L’androceo è composto di 5 stami. Il gineceo è composto da un pistillo con ovario supero biloculare ricchissimo di ovuli, sormontato da uno stilo lungo, con stimma bilobato.
La fecondazione è autogama, ma si può avere allogamia occasionale, dovuta al vento o ad insetti.
I frutti sono delle capsule ovato-coniche, che si aprono a maturazione per 3-4 valve lasciando uscire migliaia di semi.
I semi sono piccolissimi, reniformi, di color marrone e rugoso-reticolati in superficie.

Coltivazione –
Il tabacco, pur se è una pianta di origine sub-tropicale e quindi brevidiurna, con l’estendersi della sua coltivazione si è adattata al diverso regime fotoperiodico diventando neutrodiurna.
Per la sua coltivazione ha bisogno di temperature di 15°C per germinare e 25-30°C per fiorire, per cui in climi temperati svolge il ciclo nel periodo primaverile-estivo. È una pianta che si adatta notevolmente ai diversi ambienti, da quelli equatoriali a quelli continentali, grazie alla sua grande genetica e alla variabilità dei tipi merceologici. Anche in termini di necessità pedologiche si adatta in terreni con diverso pH, tessitura, ricchezza nutrienti ma rifugge quelli ricchi di sali, soprattutto cloruri.
Per i dettagli della tecnica di coltivazione dei vari tipi di tabacco si rimanda alla seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
Il nome tabacco, che viene usato anche per il prodotto ottenuto essiccando le foglie di questa pianta, è una specie che si trova solo in coltivazione, ed è la più comunemente coltivata tra tutti i membri del genere Nicotiana, principalmente per ottenere materiale per sigarette e sigari.
Nel suo primo viaggio nel Nuovo Mondo, Cristoforo Colombo conobbe la pianta presso gli indigeni dell’isola di Hispaniola.
Successivamente, nel 1560, Jean Nicot de Villemain portò dei semi di tabacco e delle foglie della pianta, descritta come un “farmaco miracoloso”, alla corte francese. Nel 1586 il botanico Jaques Dalechamps diede alla pianta il nome di Nicotiana Herba, nome adottato anche dal Linné. Inizialmente la Nicotiana si è ritenuta una pianta decorativa, poi una panacea, prima di diventare la pianta che produce il tabacco da fumo. Nel 1851, il chimico belga Jean Stas è stato il primo a dimostrare l’uso del tabacco come un veleno, estratto dal mondo civilizzato. Il conte belga Hippolyte Visart de Bocarmé aveva avvelenato il fratellastro con estratto di foglie di tabacco, al fine di acquisire urgentemente i suoi beni; si può dire che questa è stata la prima prova esatta della presenza di alcaloidi in medicina legale.

Modalità di Preparazione –
Per la preparazione del tabacco, le foglie vanno raccolte quando spunta il fiore sulla punta della pianta, che va tagliato in quanto essendo il fiore dove viene prodotto il seme se viene lasciato sulla pianta, ne potrebbe arrestarne la crescita. Normalmente dopo quattro mesi di crescita la pianta dovrebbe essere pronta. A questo punto si possono tagliare le foglie, appendendole a testa in giù nella maniera tradizionale e farle seccare al sole. Bisogna lasciarle appese per un paio di mesi, finché non diventano di un colore marrone dorato. Le foglie vanno selezionate a piacimento quando vengono staccate dalle piante. In generale le foglie in alto dovrebbero essere più dolci mentre quelle più basse dovrebbero essere più forti, per cui sarà il gusto personale a dettarne la scelta.
Una volta raccolte, le foglie secche, possono essere messe in un tritatutto ed in questo modo si otterranno dei fiocchi di tabacco. Ovviamente aroma, intensità ed ogni caratteristica è in funzione delle modalità di coltivazione, della varietà, del clima, del tipo di suolo e di molteplici variabili.
In ogni caso il tabacco può essere conservato nei barattoli ed è bene che le foglie di una pianta di tabacco riempiano il contenitore a metà.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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