Alcedo atthis
Alcedo atthis
Il Martin pescatore comune o Martin pescatore europeo, chiamato anche alcione, (Alcedo atthis L.) è un uccello della famiglia degli Alcedinidi.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Aves, Sottoclasse Neornithes, Superordine Neognathae, Ordine Coraciiformes, Famiglia Alcedinidae e quindi al Genere Alcedo ed alla Specie A. atthis.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Alcedo atthis è un volatile che vive in un areale molto vasto che va da gran parte dell’Eurasia, Nordafrica e la porzione occidentale dell’Oceania. Tuttavia, la specie è stanziale soltanto nella stragrande maggioranza del suo areale europeo, nel subcontinente indiano, in Giappone, Indocina e Melanesia. In altre aree, nelle aree a nord di questo areale la specie è presente solo nel periodo estivo per la nidificazione, dopodiché, con l’arrivo del freddo tende a migrare a sud.
In altre aree come nel Sud-est asiatico, Indonesia, Filippine, Medio Oriente, e gran parte del Nordafrica, questi uccelli svernano per poi ripartire verso nord in primavera.
L’habitat del Martin pescatore è quello dei fiumi e ruscelli a corso lento, anche se si adatta sulle rive di laghi, mangrovieti, canneti, estuari, insenature e perfino porticcioli (frequentati soprattutto d’inverno, quando i corsi d’acqua dove questo animale vive abitualmente possono spopolarsi o addirittura ghiacciare), paludi e bacini artificiali.
Descrizione –
Il Martin pescatore si riconosce per i colori sgargianti della sua livrea, tra il blu e il verde smeraldo.
I caratteri distintivi che rendono questo uccello inconfondibile sono essenzialmente due. Anzitutto il piumaggio, brillante, sfumato di turchese e verde smeraldo sul dorso, mentre il petto appare di un vivo arancione. Quindi le sue abitudini alimentari: non è raro osservarlo immobile per ore, appollaiato in prossimità dell’acqua, nella quale è solito tuffarsi non appena individuata una potenziale preda.
L’ Alcedo atthis è un uccello lungo fra i 17 e i 25 cm, con un’apertura alare che può raggiungere 26 cm ed un peso che oscilla dai 26 ai 46 g.; nonostante le piccole dimensioni, può ingoiare prede relativamente grandi per la propria stazza, anche di pari o superiore dimensione, per poi “finirle” becchettandole insistentemente su una pietra posta nelle vicinanze dell’acqua. In Italia, la specie risulta di abitudini stazionarie, ma è cospicuo anche il contingente migratore e svernante.
Occupando un areale così ampio e un gran numero di habitat differenti, il martin pescatore presenta una variabilità locale assai marcata, che ha portato ad identificare almeno 7 sottospecie, distinguibili fra loro principalmente in base alla tonalità di colore dell’azzurro del dorso e dell’arancio sul ventre, ma anche per altri parametri come le dimensioni e le proporzioni del becco rispetto alla testa e al corpo.
Le sottospecie sono: Alcedo atthis atthis, Alcedo atthis bengalensis, Alcedo atthis floresiana, Alcedo atthis hispidoides, Alcedo atthis ispida, Alcedo atthis solomonensis ed Alcedo atthis taprobana. Queste sottospecie si distinguono oltre che per alcuni aspetti morfologici anche per gli areali dove vivono, svernano e si riproducono.
Biologia –
Il Martin pescatore vive e nidifica in Africa nord-occidentale, Spagna meridionale e orientale e Corsica. Lo si può osservare spesso appollaiato su un ramo nei pressi dell’acqua, dove – come è facile intuire dal nome che porta – si tuffa abilmente in picchiata non appena individuata la preda. Come detto, è in grado di ingoiare prede relativamente grandi per la sua dimensione, lo si può osservare immobile, per ore, con lo sguardo rivolto all’acqua, in attesa del passaggio di qualche pesce.
L’ Alcedo atthis è un volatile diurno e solitario, che trascorre granr parte della sua vita alla ricerca di cibo: esso necessita infatti quotidianamente di una quantità di nutrimento pari al 60% circa del proprio peso corporeo. Durante la notte si rifugia nella fitta vegetazione nei pressi di uno dei punti d’osservazione preferiti. Il suo volo è in genere basso, rasente l’acqua, molto veloce e breve: specialmente quando il cibo scarseggia, esso può essere osservato fare lo “spirito santo” sugli specchi d’acqua, al fine di osservare e valutare la presenza di eventuali prede sul fondo.
L’area di loro pertinenza generalmente è compresa fra 1 e 3,5 chilometri quadrati: difende strenuamente il proprio territorio da qualunque intruso, anche con i propri affini, che possono essere il proprio partner (all’infuori del periodo riproduttivo) o la propria progenie.
Si tratta di un uccello molto silenzioso, ma non muto: il martin pescatore può emettere in volo un fischio corto e acuto (spesso ripetuto due o tre volte), così come esemplari eccitati o nervosi possono emettere suoni gracchianti.
Durante il periodo di riproduzione il Martin pescatore abbandona almeno temporaneamente i suoi costumi territoriali e solitari. Le coppie si formano già a partire dall’autunno, ma i due partner mantengono i propri territori rigidamente separati fino alla primavera: nella prima fase del corteggiamento, il maschio insegue la femmina emettendo continuamente dei brevi trilli. Il corteggiamento prosegue con offerte di cibo da parte del maschio e culmina eventualmente nella copula vera e propria, prima della quale maschio e femmina si picchiettano leggermente il becco. Le coppie sono rigorosamente monogame per la durata del periodo riproduttivo: tuttavia, esse non sono stabili e ciascun esemplare si cerca un nuovo compagno ogni anno.
Il nido è costituito da un tunnel dritto e leggermente declinante scavato da entrambi i partner nel terreno scosceso degli argini.
Il nido può essere scavato in vari tipi di suolo (sabbioso, ciottoloso, terroso, addirittura nelle spaccature o fra i blocchi in cemento degli argini artificiali) e può essere posto a un’altezza dall’acqua che va dal mezzo metro ai 37 metri.
All’interno del nido la femmina depone un numero di uova che va dalle due a 10; queste sono di colore bianco, lucide, di circa 2,2 cm di lunghezza, 1,9 cm di diametro e hanno un peso che si attesta attorno ai 4,5 g.
I genitori si avvicendano nella cova durante il giorno, mentre durante la notte è la sola femmina a svolgere questa mansione.
La schiusa avviene dopo circa tre settimane e generalmente, uno o più uova non schiudono, poiché il genitore non è in grado di coprire l’intera covata durante l’incubazione.
I piccoli vengono nutriti da ambedue i genitori, che si avvicendano nella ricerca del cibo che consistono in piccoli pesci che vengono dati interi ai piccoli.
Dopo poco meno di 4 settimane i piccoli sono in grado di spiccare il volo e procurarsi il cibo da soli, anche se spesso restano più a lungo con i genitori.
Le covate possono essere due durante l’anno; una in aprile e l’altra in luglio: in anni dal clima particolarmente mite, tuttavia, non è raro osservare una terza covata ai primi di ottobre.
Il martin pescatore è un uccello alquanto longevo; può vivere fino a 21 anni ma, in media, non vivono più di 7 anni.
Ruolo Ecologico –
L’ Alcedo atthis, come detto, vive prevalentemente presso i corpi d’acqua ma questi, per poter ospitare nelle vicinanze i Martin pescatori, devono avere acque limpide (fondamentali per individuare le prede, dato che il martin pescatore si nutre di animali acquatici che caccia utilizzando principalmente la vista) e di abbondante vegetazione costiera, possibilmente con rami sporgenti sulla superficie dell’acqua da eleggere a punti d’osservazione.
La presenza infatti del Martin pescatore nei pressi dei corpi d’acqua è un indice di qualità dell’habitat idrico.
In ogni caso il Martin pescatore può tollerare anche una certa urbanizzazione, purché non vada ad intaccare la limpidezza delle acque. Purtroppo la realizzazione degli argini laterali artificiali in cemento ha un effetto negativo sulla presenza di questi animali, che necessitano di argini terrosi per scavare il proprio nido e sono perciò costretti a migrare durante il periodo riproduttivo in zone dove essi non sono presenti.
Per questo motivo dove sono stati realizzate opere laterali su fiumi e torrenti ha inciso negativamente sulla presenza di questa specie. Un altro fattore critico è quello dell’inquinamento che ha sia impoverito che alterato chimicamente la sua dieta, costituita quasi unicamente da pesce.
In generale, questo uccello è residente nelle aree in cui il clima è mite durante la stagione fredda, mentre migra verso le aree costiere oppure verso sud nelle aree in cui durante l’inverno la superficie dell’acqua rimane ghiacciata per lunghi periodi. Le migrazioni hanno solitamente modesta entità, sebbene i martin pescatore siberiani percorrano oltre 3000 km per raggiungere i siti dove svernare: alcuni esemplari europei possono inoltre attraversare il Mediterraneo e svernare in Nordafrica o Medio Oriente, così come piccole popolazioni di martin pescatore bengalesi e indocinesi di questi uccelli possono raggiungere l’Indonesia. La migrazione avviene principalmente durante la notte, mentre durante il giorno questi animali si rifocillano e si riposano nascosti fra la vegetazione.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.