Lentinellus cochleatus
Lentinellus cochleatus
Il Lentinellus cochleatus (Lentinellus cochleatus (Pers.) P. Karst., 1879) è un fungo basidiomicete appartenente alla famiglia delle Auriscalpiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Russulales, Famiglia Auriscalpiaceae e quindi al Genere Lentinellus ed alla Specie L. cochleatus.
Sono sinonimi i termini: Agaricus cochleatus, Agaricus confluens, Omphalia cochleata e Lentinus cochleatus.
Etimologia –
Il termine Lentinellus è il diminutivo di Lentínus che proviene da léntus tenace, pieghevole, elastico. L’epiteto specifico cochleatus viene da cochlear, aris cucchiaio: dotato di organi che ricordano la forma di un cucchiaio.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Lentinellus cochleatus è un fungo che cresce a cespi su tronchi o ceppaie di latifoglie e più raramente su aghifoglie; lo si trova nel periodo che va dall’estate all’autunno.
Riconoscimento –
Si riconosce per il caratteristico cappello elastico simile ad una conchiglia, irregolarmente imbutiforme, di 3–10 cm di diametro con margine involuto, lobato e cuticola con colorazione variabile da fulvo-rossastra a ocra-rossastra. Le lamelle sono fitte, ineguali, lungamente decorrenti, con taglio seghettato, di colore biancastro e poi rosato. Il gambo è laterale od eccentrico, saldato alla base, elastico di colore rosso incarnato o bruno-rossastro. La carne risulta tenace, rossastra, con odore tipico di anice e sapore tenue, mite.
Al microscopio si notano delle spore globose, amiloidi, bianche in massa.
Coltivazione –
Il Lentinellus cochleatus è un fungo che potrebbe essere coltivato ma che, di fatto, per le caratteristiche qualitative non trova particolare interesse.
Usi e Tradizioni –
Questo fungo è una specie lignicola, poco frequente, prevalentemente autunnale che risulta commestibile solo se molto giovane.
Modalità di Preparazione –
Il Lentinellus cochleatus è un fungo commestibile che può essere preparato, cucinato e conservato, anche secco, solo se molto giovane. È possibile utilizzarlo in misto con altri funghi. Si consiglia di non raccogliere gli esemplari maturi, in quanto coriacei.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.