Laburnum alpinum
Laburnum alpinum
Il Maggiociondolo alpino (Laburnum alpinum (Mill.) Bercht. & J. Presl) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Faboideae, Tribù Genisteae e quindi al Genere Laburnum ed alla Specie L. alpinum.
Etimologia –
Il termine Laburnum è un genere già citato in Plinio: che equivale all’avornio, maggiociondolo. L’epiteto specifico alpinum proviene da Alpes Alpi: alpestre, alpino. In effetti alcuni testi di etimologia distinguono tra alpinus, relativo alla fascia altitudinale oltre il limite delle piante, e alpester, la fascia altitudinale sottostante, ma gli autori nel pubblicare nuove specie raramente sono attenuti a questa suddivisione.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Maggiociondolo alpino è un albero di piccole-medie dimensioni presente in Italia nella zona del Fagetum (sulle Alpi fino ai 1.500 metri di quota), che cresce quindi a quote più alte rispetto Maggiociondolo (Laburnum anagyroides Medik.) che è presente a quota più basse in tutte le regioni ad esclusione delle isole. Il maggiociondolo alpino è una specie presente nelle montagne dell’Europa meridionale ed in tutte le regioni dell’Italia continentale salvo che in Puglia e forse in Lazio. Riesce a vegetare anche lungo canaloni percorsi da valanghe grazie all’alta capacità di produrre polloni.
Descrizione –
Il Maggiociondolo alpino si distingue dal Laburnum anagyroides per i rametti glabri o poco peloso-sericei, le foglie più acute e per il legume con sutura dorsale espansa in un’ala di 1-2 millimetri. Il Maggiociondolo alpino è un piccolo albero che può raggiungere qualche metro di altezza, con chioma espansa e irregolare; ha un tronco diritto, spesso policonico, con scorza liscia, verdastra, munita di lenticelle grigiastre. Le foglie sono decidue e alterne, composte da tre segmenti fogliari appuntiti all’estremità e lungamente picciolate.
I fiori compaiono nel periodo di maggio-giugno, sono di colore giallo brillante e riuniti in numerosi racemi pendenti. Il frutto è un legume glabro ed è munito di un’ala alta 1-2 mm lungo la sutura superiore.
Coltivazione –
Il Laburnum alpinum è una pianta coltivata esclusivamente come un albero ornamentale. Le piante possono essere trapiantate con successo anche quando sono abbastanza grandi. La pianta di Laburnum ornamentale più comune è un ibrido di questa specie e Laburnum anagyroides , Laburnum × watereri.
Per una buona coltivazione la pianta preferisce terreno ben drenato, leggero, tendente al sabbioso, o anche di medio impasto , anche se riesce a crescere in terreni con contenuti più elevati di argilla e nutrizionalmente poveri. Il Maggiociondolo alpino preferisce terreni con leggermente alacalino ma ha una larga adattabilità a suoli con pH più basso. È una specie lucivaga (non ama l’ombra del bosco fitto) e costituisce piccoli gruppi ai margini dei boschi cedui. Vegeta e fiorisce in habitat temperati e moderatamente umidi, specialmente in terreni calcarei, spesso associato a boschi di carpino nero e di faggio.
Può resistere a forti venti ma non all’esposizione marittima e tollera l’inquinamento atmosferico. La pianta è notevolmente suscettibile al miele fungo.
Importante è il ruolo ecologico che svolge questa specie, infatti ha una relazione simbiotica con alcuni batteri del suolo che formano noduli sulle radici e fissano l’azoto atmosferico. Parte di questo azoto è utilizzato dalla pianta in crescita, ma alcuni possono essere utilizzati anche da altre piante che crescono nelle vicinanze.
Viene purtroppo combattuta dagli allevatori per la sua tossicità, anche per gli animali.
Usi e Tradizioni –
Il nome generico era già in uso presso i Romani per una pianta simile; quello specifico, alpinum, indica l’habitat generale delle Alpi.
Tutte le parti della pianta, soprattutto semi e foglie, contengono un alcaloide tossico (neurotossina), la citisina, che paralizza i centri nervosi provocando avvelenamenti anche mortali. Il legno si conserva molto bene e trova uso nella paleria, ma anche per lavori al tornio e per pavimenti. Il legno è duro, di lunga durata e molto scuro. Viene impiegato in liuteria (come quello del maggiociondolo) per la realizzazione di strumenti a fiato. Il Maggiociondolo può essere utilizzato negli interventi di recupero ambientale nelle zone montane con suoli non troppo acidi.
Come specie ornamentale è apprezzata per la sua fioritura. Anche se di ridotte dimensioni il legno è utilizzato come combustibile. Le parti verdi della pianta (specialmente i semi) sono tossiche per l’uomo in quanto contengono l’alcaloide citisina.
Modalità di Preparazione –
Oltre agli utilizzi ornamentali e per alcune lavorazioni del legno il Laburnum alpinum non ha alcun utilizzo alimentare o farmaceutico.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.