Guepinia helvelloides
Guepinia helvelloides
Il Fungo di gelatina (Guepinia helvelloides (DC.) Fr., 1828) è un fungo saprofita appartenente alla famiglia delle Incertae sedis.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Sottodivisione Agaricomycotina, Classe Agaricomycetes, Sottoclasse Incertae sedis, Ordine Auriculariales, Famiglia Incertae sedis e quindi al Genere Guepinia ed alla Specie G. helvelloides.
Sono sinonimi i termini: Guepinia rufa (Jacq.) Beck. e Tremiscus helvelloides (De Cand.: Fr.) Donk.
Etimologia –
Il termine Guepinia del genere di funghi è stato dedicato in onore di Jean Pierre Guépin (1779-1858) che fu un micologo e un botanico francese. L’epiteto specifico helvelloides proviene da Helvella e dal greco εἶδος eidos aspetto: simile a una Helvella.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Guepinia helvelloides è un fungo saprofita che cresce gregario o cespitoso, in zone umide e nei terreni ricchi di humus, nei boschi di conifere e spesso sui residui legnosi; lo si trova nel periodo tra l’estate e l’autunno.
Riconoscimento –
Il Fungo di gelatina si riconosce per un corpo fruttifero delle dimensioni tra 3 e 12 cm, elastico e gelatinoso, inizialmente spatoliforme o a volte a forma tipica di “orecchio” che col tempo diventa imbutiforme con spaccatura laterale a formare una sorta di gambo; ha colorazione rosso-arancio o rosso scuro con tonalità tendente al salmone. La superficie esterna è leggermente pruinosa di bianco, mentre quella interna è liscia e più scura. La carne è di colore rossastro con consistenza gelatinosa e tenera, odore sub nullo e sapore acidulo. Al microscopio si notano delle spore di 9-11 x 5-6 µm, ialine, bianche in massa, lisce, ellissoidali.
Coltivazione –
Il Guepinia helvelloides non è un fungo che viene coltivato anche per la sua non eccellente commestibilità.
Usi e Tradizioni –
Il Fungo di gelatina è appunto un fungo gelatinoso che per aspetto, consistenza e colorazione non si presta certo a possibili confusioni determinative. Forma caratteristica a petali, tale da simulare un’infiorescenza, consistenza cartilaginea gelatinosa, carne e colorazioni esterne rosso violastre, priva di sapore ed odore significativi. Può crescere anche direttamente sul legno di ceppaie ma in disfacimento ma gli esemplari più grandi e belli si trovano nei prati umidi ed incolti, sulle parti basse delle piste da sci dove forma gruppi di numerosi esemplari ammassati come mazzetti di fiori rossa tra l’erba.
Può essere confuso con Auricularia auricula-judae per via del colore e per via della consistenza gelatinosa e ad alcune specie di ascomiceti appartenenti alle famiglie Helvellaceae e Pezizaceae. È un fungo commestibile anche da crudo.
Modalità di Preparazione –
Viene spesso preparato crudo per ottenere una insalata di colore rossastro molto particolare.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.