Salix babilonica
Salix babilonica
Il salice piangente (Salix babylonica L.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Salicaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Salicales, Famiglia Salicaceae e quindi al Genere Salix ed alla Specie S. babilonica.
Etimologia –
Il termine Salix proviene dal nome latino classico del salice, forse connesso con il sanscrito saras acqua. L’epiteto specifico babilonica deriva da babilonica, babilonese: il termine linneiano fa riferimento al salmo 137 della Vulgata Clementina, ma il salice piangente fu introdotto dalla Cina in Europa e nel Medio Oriente, lungo la via della seta, solo nel Medio Evo.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La presenza allo stato naturale del Salix babylonica è circoscritta alle regioni temperate della Cina. Una specie molto affine, il Salix matsudana, anch’essa della Cina temperata, è considerata da molti autori una varietà o una sottospecie di Salix babylonica. La diffusione del salice piangente si deve già ad epoche remote, prima nei territori della Cina e successivamente, seguendo la via della seta, verso occidente.
Descrizione –
Salix babylonica è una specie arborea decidua che può raggiungere l’altezza di 10–15 m e che, soprattutto nelle aree di origine, può arrivare a 25 m.; ha rami penduli e sottili, caratteristica molto presente nelle varietà ornamentali che fanno assumere alla pianta un portamento riverso in basso, da cui il termine piangente. Ha foglie disposte a spirale, di colore verde chiaro, strette e lunghe (0,5-2 x 4–16 cm), appuntite, con un margine finemente seghettato e che in autunno, prima di cadere, diventano di colore giallo dorato. I fiori sono riuniti in amenti, che compaiono nella primissima primavera. Essendo una pianta dioica gli amenti maschili e femminili compaiono su alberi distinti. I frutti sono delle capsule contenenti molti piccoli semi, ognuno provvisto di un ciuffo di peli bianchi e setosi.
Coltivazione –
La coltivazione del Salix babylonica inizia in vivaio umido per la produzione di talee legnose con una lunghezza che arrivi almeno a trenta centimetri. In seguito, dopo un anno, si procede con la messa a dimora dei giovani esemplari.
La messa a dimora è l’operazione che ha la maggiore importanza per quanto riguarda l’allestimento di un giardino. Infatti, una volta posto a dimora, il salice piangente per la sua mole condizionerà il resto della disposizione dello spazio, creando zone d’ombra, zone più scoperte, zone maggiormente o meno attraversate dalla luce: è di assoluta importanza, dunque, avere ben chiara l’idea di realizzazione del giardino nel suo complesso. La sua preferenza va decisamente ai terreni umidi, che siano ben fertili e ricchi di sostanza organica. L’esposizione privilegiata per il salice piangente è soleggiata o a mezza ombra. Per la sua rusticità presenta una notevole resistenza al freddo. Si ricorda che la pianta non dovrebbe mai essere potata, appunto per mantenere la sua peculiarità. Per la tecnica di coltivazione si può consultare la seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
Il Salix babylonica è uno dei salici maggiormente utilizzati per scopo ornamentale. Si tratta di piante che sono particolarmente diffusi nelle brughiere o in quelle zone che presentano un alto tasso di umidità. Come altri salici, anche il salice piangente è spesso utilizzato anche per il rimboschimento di aree naturali che sono state soggette e processi di degrado e per le caratteristiche di questa pianta vanno scelte aree molto umide ed acquitrinose. L’uso del salice piangente risulta molto indicato per i giardini in cui il drenaggio si presenta molto difficoltoso per le caratteristiche pedologiche o morfologiche del terreno. Questa pianta viene anche utilizzata spesso come frangivento o per la formazione di barriere naturali, finalizzate alla protezione di altre piante, in virtù della loro forte struttura.
Dal salice piangente si possono anche ricavare ormoni radicanti naturali molto indicati per la radicazione delle talee di altre piante erbacee o legnose.
Modalità di Preparazione –
Oltre all’utilizzo per scopi ornamentali e forestali e per l’estrazione di ormoni radicanti il Salix babilonica non ha altri particolari utilizzi.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
Ho letto, molto interessante come informazione e consigli.
Ho il Salix Babilonica, 1 anno fa, ho cambiato posto, per metterlo piu’ a centro, solo pochi minuti dal terreno, l’ho piantato si e’ seccato tutto, morto, sembrava. Ho tagliato tutti i rami morti secchi, ma dopo 1 anno sono usciti rami nuovi con foglie, poi dopo 2 anni sempre piu’ alto e piu’ rami. E’ alto 2 metri con molti rami e foglie. lego i rami con spago naturale, per tenere i rami piu’ alti dal terreno, sembra come un salice piangente. Ho notato che nel primo anno non erano usciti come fiori lunghi. Il mio giardino e’ grande 17 metri x 17 metri x 19 metri. Il sole dalle 10:00 fino al tramonto, estate 9, 10 ore. Inverno 6 ore. Il Sole nel mio giardino.