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Proprietà ed usi del Genepì maschio

Proprietà ed usi del Genepì maschio

Il Genepì maschio (Artemisia genipi Weber) di cui è sinonimo anche il termine Artemisia spicata Wulfen è una specie erbacea perenne, aromatica, ricoperta ovunque da una pelosità sericea che le conferisce una tipica colorazione verde-argentata; la pianta raggiunge altezze tra 5 e 20 cm, raramente oltre 25 cm, de è dotata di fusti legnosi alla base e ampiamente ramificati, eretti o ascendenti, tomentosi; rosette basali con foglie sorrette da piccioli carnosetti 10-25 mm, con lamine in genere tripalmate; le foglie cauline sono sessili o subsessili per un breve peduncolo, sono generalmente pennate; presenta un racemo con spiga terminale fogliosa, ripiegata, formata da numerosi capolini sessili o subsessili, larghi 3-5 mm; i fiori sono piccoli gialli, tubulosi, a corolla glabra ed hanno lo scapo ricoperto da brattee lanose, lanceolate e a margine brunastro.
L’antesi si ha nel periodo tra luglio ed agosto.
In questa scheda vedremo Proprietà ed usi del Genepì maschio ed il suo habitat per una possibile coltivazione.
Il Genepì maschio cresce in natura su terreni silicei-acidi in ghiaioni, morene, fessure nelle rocce;lo troviamo in Italia in tutto l’arco alpino, Liguria esclusa, a quote piuttosto elevate tra 1800 ad oltre 3000 m s.l.m. bisogna considerare che questa specie è divenuta rara per le raccolte sconsiderate di tutta la pianta, radice compresa. Trattandosi di una pianta a rischio di estinzione, endemica delle Alpi, è ovunque protetta ovunque. Per questo motivo se ne sconsiglia assolutamente la raccolta e se ne auspica la coltivazione, cosa che è piuttosto agevole.

L’ Artemisia genipi possiede molteplici proprietà farmaceutiche: a scopo medicinale si utilizzano le giovani piantine fiorite, raccolte all’inizio della fioritura e fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato. Si può impiegare anche la radice raccogliendola in estate. Ha proprietà toniche, antispasmodiche e diaforetiche.
Ma l’ Artemisia genipi viene anche utilizzata in cucina; infatti le proprietà del genepì e delle varietà consimili sono sfruttate per i principi amari in esse contenuti che le rendono eccellenti per confezionare aperitivi e digestivi. Inoltre possono essere utilizzate per combattere le affezioni dell’apparato respiratorio
Gli abitanti delle aree montane utilizzano le molte specie di genepì macerandole nella grappa per ottenere un liquore stomachino che sembra abbia la capacità di guarire il mal di montagna. In generale questa pianta è molto utilizzata soprattutto per usi liquoristici.
Bisogna sapere, inoltre, che alcune artemisie contengono il tuione, un composto che in passato era associato ad una patologia specifica: l’absintismo. La moderna ricerca ha ridimensionato la tossicità del tuione, che, inoltre,è contenuto in piccole quantità nell’assenzio delle Alpi Occidentali, caratterizzato dalla presenza di un altro terpene, l’ocimene ossido. Molte artemisie contengono terpeni non volatili amari, come l’absintina, un composto in grado di essere percepito come amaro alla diluizione omeopatica di 1 mg in 30 litri di acqua. Anche se ridimensionato dal punto di vista tossicologico, il problema del tuione rimane dal punto di vista regolatorio, dato che la EU ha fissato un limite massimo per la sua presenza nei liquori preparati con artemisie (35 mg per litro).




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