Xilofago
Xilofago
Per Xilofago, in biologia si intende un organismo che si nutre prevalentemente di legno. Il termine xilofago deriva dal greco ξυλοφάγος (xulophagos), a sua volta proveniente da ξύλον (xýlon) “legno” e φαγεῖν (phagèin) “mangiare”. Un organismo viene detto xilofago quando riesce a completare l’intero ciclo di sviluppo o una sua parte a carico di materiale ligneo.
Gli xilofagi sono quindi quegli organismi che, allo stadio larvale o adulto, si nutrono di parti legnose della pianta: fusti, rami e radici di alberi, sia vivi che morti. Nel caso però che l’organismo si nutra esclusivamente di legno morto questo viene definito: saproxilofago.
Uno xilofago, nella sua attività di nutrimento di parti legnose, può essere provvisto di particolari enzimi digestivi (cellulasi) che contribuiscono alla demolizione della lignina, ovvero ospitano nel proprio apparato digerente protozoi simbionti che li aiutano a digerire le sostanze lignee. Alcuni xilofagi si nutrono di legni già parzialmente disgregati dall’azione di funghi.
Gli organismi xilofagi appartengono soprattutto agli artropodi. Oltreché che negli artropodi la anche i molluschi della famiglia Teredinidae sono xilofagi.
Sono organismi xilofagi: le termiti (Isoptera), numerose specie di coleotteri (tra cui quelli appartenenti soprattutto ad Anobiidae, Bostrichidae, Buprestidae, Cerambycidae, Curculionidae), alcuni imenotteri e lepidotteri ed alcuni crostacei isopodi.
Gli organismi xilofagi si distinguono a loro volta in:
– xilofagi corticicoli: organismi che si nutrono del floema di piante vive;
– xilofagi corticicoli-lignicoli: le larve di questi organismi si nutrono di floema e al momento dell’impupamento scavano gallerie a diversa profondità nello xilema;
– xilofagi lignicoli: appartengono a questa categoria gli organismi che si sviluppano nello xilema di piante vive o morte o di legname in opera.