Un Mondo Ecosostenibile
InsettiSpecie Animali

Ostrinia nubilalis

Ostrinia nubilalis

La piralide del mais (Ostrinia nubilalis (Hübner, 1796)), è un insetto lepidottero appartenente alla famiglia Crambidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Pyraloidea, Famiglia Crambidae, Sottofamiglia Pyraustinae, Tribù Pyraustini e quindi al Genere Ostrinia ed alla Specie O. nubilati.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Ostrinia nubilalis è un lepidottero che attacca una varietà di cereali e altre colture in Nord America, Europa e Nord Africa; in Italia questo insetto è diffuso soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali italiane.

Morfologia –
La Piralide del mais è una farfalla di medie dimensioni, con apertura alare di circa 25-30 mm; possiede un dimorfismo sessuale in quanto il maschio è più piccolo della femmina. Le ali anteriori di questa farfalla sono giallastre, con variegature più scure nel maschio e meno evidenti nella femmina; le ali posteriori sono uniformi ed hanno un colore crema, nelle femmine la tonalità di colore è più chiara. La larva misura circa 20-25 mm di lunghezza ed ha una livrea di colore grigiastro o nocciola, con bande longitudinali, una mediana e due laterali, tendenti al verde, con file di tubercoli scuri. Il capo ed il protorace sono bruno scuri.

Attitudine e Ciclo biologico –
L’ Ostrinia nubilalis sverna allo stadio di larva matura dentro ai tutoli ed al culmo, soprattutto nella parte basale, per poi incrisalidarsi nel periodo primaverile. I primi adulti compiaono quindi nel periodo finale di maggio (con anticipo nelle regioni più calde) e lo sfarfallamento si protrae a tutto il mese successivo fino agli inizi di luglio. Gli adulti hanno abitudini notturne, con le femmine che depongono nella pagina inferiore delle foglie e sui culmi le uova in ovature biancastre a placca. In media in ogni ovatura ci sono una decina di uova. Le larve nate da queste deposizioni (1^ generazione) attaccano le guaine fogliari, le foglie ed entrano nel culmo, dove, raggiunta la maturità, si incrisalidano. Gli adulti dei 2° volo sfarfallano dalla seconda metà di luglio fino all’inizio di settembre. L’ovideposizione avviene, di solito, alla base delle brattee della spiga. Le larve provenienti da questa generazione (2^) attaccano soprattutto le spighe, rodendo le cariossidi; successivamente penetrano nel tutolo ed in parte nel culmo, spingendosi fino alla base, dove trascorrono l’inverno. In questo modo la Piralide compie due generazioni all’anno.
Nell’ecosistema della Pianura Padana coesistono due razze di Piralide: di cui una con una sola generazione e l’altra con due generazioni l’anno: vengono definite rispettivamente monovoltina e bivoltina.
Negli anni passati la lotta contro l’Ostrinia nubilalis fu resa obbligatoria con il D.M. del 06/12/1950 (che successivamente fu abrogato dal D.M. 17 aprile 1998); la lotta imponeva l’interramento, la distruzione o la sfibratura degli stocchi e dei tutoli prima del 15 aprile allo scopo di eliminare le larve in fase di svernamento. Gli interventi di contenimento di questo insetto possono essere agronomici, biologici e chimici. Ovviamente le condizioni di coltivazione ed i sistemi agronomici adottati, soprattutto per la coltivazione del Mais, richiedono interventi chimici che, di fatto divengono, dal punto di vista ecologico un pericolosissimo boomerang. Per diminuire la presenza di questo lepidottero si dovrebbero adottare criteri di coltivazione del mais completamente diversi, tecniche di rotazione e consociazione differenti e sistemi di concimazione non chimici.
Nella lotta chimica si interviene solo in caso di superamento della soglia, che dipende dalla pianta attaccata (es. mais dolce, mais da seme, o peperone) mediante prodotti ammessi dai disciplinari di lotta integrata, mentre se si tratta di mais da granella o da silo non occorre intervenire con insetticidi che potrebbero creare problemi di insorgenza del ragnetto rosso. Oppure si può anche eseguire il monitoraggio, cioè l’uso di trappole a feromoni specifici a cono di rete con feromone e attrattivo alimentare PAA.
La lotta biologica prevede principalmente l’uso di preparati a base di Bacillus thuringiensis, ssp. kurstaki; oppure l’introduzione dell’Imenottero parassitoide oofago Trichogramma brassicae che può essere lanciato in pieno campo con aeroplani o con droni.
Fuori dal territorio nazionale si adottano delle sementi (Bt-mais o Bt-corn) resistenti, nel cui genoma è presente un gene di Bacillus thuringiensis che permette alla pianta di produrre una particolare tossina; tale tossina è attiva solamente nell’apparato gastrointestinale di alcuni insetti, tra i quali l’ordine dei Lepidotteri, uccidendo i bruchi di Ostrinia che, nutrendosi dei tessuti della pianta transgenica, ingeriscono anche la tossina.

Ruolo Ecologico –
L’ Ostrinia nubilalis è considerato uno dei principali fitofagi del mais, in Italia è diffusa soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali, dove attacca il mais, il sorgo e varie colture ortive, in particolare il peperone, ed ornamentali da fiore. I principali danni, determinati dalle larve, si hanno sulle foglie, sui culmi e sulle cariossidi. Le larve attaccano le giovani foglie ancora arrotolate che vengono così bucherellate, penetrano nel culmo, scavando profonde gallerie che indeboliscono la pianta, tanto che, in certi casi, il culmo può spezzarsi per l’azione del vento. Per individuare la presenza dell’insetto sulla superficie del culmo si possono notare numerosi fori di entrata/uscita delle larve che svolgono la loro azione trofica. In un secondo momento le larve di 2^ generazione, si nutrono sia della spiga che delle cariossidi, con conseguente diminuzione della produzione. Le piante interessate
La Piralide del mais è una specie polifaga; le piante interessate sono: Mais e altre Graminacee, Peperone, Fagiolo, Asparago, Pomodoro, Bietola, Girasole, Tabacco, Ornamentali (Gladiolo, Crisantemi, ecc.), Arboree (rami di Pioppo, Pesco; frutti di Melo e di Actinidia).

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *