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La Piperina

La Piperina

La piperina è un alcaloide la cui formula bruta è: C17H19NO3 e il cui nome IUPAC è: (E,E)-1-[5-(1,3-benzodioxol-5-il)-1-oxo-2,4-pentadienil]piperidina. Questo alcaloide in natura è presente nel pepe nero (Piper nigrum L.) e si trova soprattutto nello strato superficiale dei frutti del pepe nero.
La piperina è una sostanza cristallina ed incolore o anche, in funzione di alcune impurità, di colore giallo crema, con sapore nettamente amaro, è responsabile del sapore piccante del pepe.
Fu ad opera del fisico e chimico danese, dell’Università di Copenaghen, Hans Christian Ørsted che la piperina fu isolata per la prima volta nel 1820.
La piperina era comunque già conosciuta, almeno per i suoi effetti, nella medicina cinese ed indiana dove veniva utilizzata per trattare problemi digestivi e per il trattamento di dolori artritici, di malattie cardiache, angina e gangrena.

Ricordiamo, per completezza, che la piperina è infatti una componente tradizionale dell’Ayurveda, antica medicina indiana basata sulla profonda conoscenza del corpo e della sua relazione con la mente e con lo spirito.
La piperina svolge particolari funzioni di interazione enzimatica interagendo anche nel metabolismo di alcuni farmaci. Tra queste interazione si è accertato che nell’uomo la piperina può aumentare del 2000 % la biodisponibilità della curcumina. Si è anche scoperto che la piperina può stimolare la pigmentazione della pelle, in seguito a irradiazione con luce UVB.
Inoltre la piperina può bloccare la formazione di nuove cellule adipose e ridurre il livello di grassi nel sangue. Inoltre la piperina aumenta la secrezione dei succhi digestivi ed accelera il processo di digestione dei cibi.
Altri effetti interessanti della piperina sono legati ai suoi effetti antidepressivi, in quanto provoca l’aumento della neurotrasmissione della dopamina e della serotonina.
Negli ultimi tempi si stanno conducendo inoltre ricerche per comprendere se esistano legami tra la sua presenza e l’inibizione della crescita di cellule cancerose.




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