Come coltivare l’albero del pane
Come coltivare l’albero del pane
L’albero del pane (Artocarpus altilis (Parkinson ex F.A.Zorn) Fosberg) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Moraceae e che cresce nel sud-est asiatico e in molte isole dell’oceano Pacifico. Si tratta di un albero che produce un frutto commestibile, che ha le dimensioni di un piccolo melone, ha una scorza ruvida e coriacea e una polpa bianca e farinosa che può essere preparata e consumata in diversi modi. In questa scheda vediamo come coltivare l’albero del pane e le condizioni climatiche e pedologiche ottimali.
Per la coltivazione dell’albero del pane si consideri che la pianta cresce elusivamente nelle aree caratterizzate da un clima tropicale o sub tropicale, per cui ha bisogno di un clima caldo umido e con temperature comprese tra i 23 -25 °C per tutto l’arco dell’anno e con esposizioni soleggiate per molte ore al giorno. Questa specie tollera abbastanza bene i venti salmastri ma non sopporta ovviamente venti freddi e temperature basse.
È una pianta che cresce bene nei terreni umidi, sciolti, possibilmente con un elevato quantitativo percentuale di sabbia e ben drenati e con valore del pH leggermente acido o alcalino, con valori che possono oscillare tra 6,5 e 7,5.
Per quanto riguarda il fabbisogno di acqua, l’albero del pane è una pianta che esige terreni umidi; per questo motivo va irrigata abbondantemente soprattutto nei periodi di siccità e in estate, intervenendo sempre prima che il terreno si asciughi del tutto. Anche durante il periodo invernale, nel caso di momentanei periodi di siccità, l’irrigazione si può rendere necessaria per evitare arresti vegetativi della pianta.
Per quanto riguarda la concimazione si consiglia di intervenire esclusivamente con sostanze organiche, soprattutto letame maturo, da apportare alla fine del periodo invernale.
La propagazione di questa pianta avviene esclusivamente per seme e la pianta, dopo la semina, inizia a fruttificare dopo il terzo o quarto anno dalla messa a dimora definitiva.
Ottenute le giovani piante dal semenzaio, queste si mettono a dimora in primavera in buche profonde e larghe il doppio del pane di terra che avvolge l’apparato radicale. Il sesto d’impianto deve essere di almeno 10 metri in quadro, in modo da dare alle chiome delle piante la necessaria insolazione in tutte le ore del giorno ed alle radici una necessaria zona di suolo da esplorare. Piante coltivate anche con ombreggiamenti parziali danno pochi frutti.
L’ Artocarpus altilis è un albero molto longevo e dal terzo quarto anno in poi da un’abbondante fruttificazione. Una pianta matura dell’albero del pane produce oltre 200 frutti che corrispondono a circa 5 quintali.
Per quanto riguarda la potatura si opera elusivamente per ringiovanire la chioma, si potano i rami troppo lunghi e quelli che hanno già prodotto, inoltre si recidono quelli secchi. Si consiglia comunque di non effettuare mai potature drastiche ma leggere e costanti ogni anno.
La raccolta dei frutti dell’albero del pane e scalare in quanto non maturano uniformemente e si aspetta che questi raggiungono le dimensioni di un grosso pompelmo.
L’albero del pane inoltre ha l’interessante qualità di essere molto resistente a parassiti vari si di insetti, acari o funghi, a condizioni che non si usino concimi di sintesi ed in particolar modo nitrati.
Il frutto contiene il 20% d’amido e 1-2% di albumina, si può cuocere, friggere, arrostire al forno o seccare. I semi dei frutti maturi – le noccioline del pane – si mangiano tostate. Dalla corteccia interna si ricavano fibre tessili; con il legno, tenero e leggero, si costruiscono mobili e piccole imbarcazioni, mentre dalla linfa si ottengono preparati impermeabilizzanti.