Come coltivare il tagete
Come coltivare il tagete
Il Tagete, conosciuto anche come garofano indiano (Tagetes L.) è un genere della famiglia delle Asteracee, originarie degli Stati Uniti d’America sud-occidentali, del Messico e del Sud America che comprende circa 50 specie di piante erbacee, perenni e annuali, con foglie lanceolate, profondamente divise, spesso dentate, emananti un odore sgradevole e pungente. I fiori sono simili alle margherite, o doppi, simili ai garofani, con colorazioni variabili dal giallo limone all’arancio scuro. In questa scheda vediamo come coltivare il tagete e soprattutto il suo interessantissimo uso ecologico.
Diciamo subito che non sono fiori profumati, anzi hanno un odore sgradevole, tanto che sono state selezionate varietà inodore, però sono esteticamente molto belli ed utili in bordure e contesti ornamentali.
In un modello di agricoltura ecologica il tagete riveste inoltre un interessante ruolo, non tanto e solo per il suo aspetto estetico ma per due sue proprietà fondamentali:
– l’apparato radicale emette degli essudati sgraditi a molti parassiti e nematodi, per cui può essere utile il suo inserimento in prossimità di piante particolarmente soggette a questi parassiti;
– il secondo ruolo è quello che svolge nei riguardi dei pronubi in quanto è una pianta che attira particolarmente gli insetti impollinatori.
Insomma un’ottimo suggerimento per aziende in biologico. Per quanto riguarda la tecnica di coltivazione, questa pianta va seminata preferibilmente in semenzaio nel periodo di marzo, per poi trapiantarlo in piano campo quando è già formato ed ha un’altezza di almeno 10 cm circa; comunque il tagete tollera benissimo il trapianto anche qualora è già fiorito.
Si può seminare anche in pieno campo, coprendo i semi con 1 o due centimetri di terra. In seguito si attuerà il diradamento delle giovani piantine, lasciandone una ogni 15 cm circa. Il seme si schiude dopo una o due settimane. Se poi vogliamo anticiparne la fioritura, potremo seminarlo anche a febbraio in piccoli vasetti, da trapiantare poi dove più lo riterremo necessario.
È una specie che ha una grande adattabilità, in termini di suolo, purché sia ben esposta al sole. La pianta va irrigata solo quando il suolo inizia a manifestare sintomi di aridità, per cui l’irrigazione va operata seguendo le reali necessità, in quanto ha poca esigenza di acqua.
Importante è quello di non piantarlo in suoli troppo organici o fertili in quanto si rischia di avere una pianta rigogliosa ma cin scarse fioriture. Le varietà di tagete più diffuse sono annuali, con fioritura da marzo fino a novembre.
Per la riproduzione, basta raccogliere i fiori essiccati (un po’ come si fa con le zinnie) farne dei mazzi da mettere a seccare a testa in giù, fino a quando, scuotendo le capsule, non cadranno i piccoli semi che potremo ripiantare l’anno successivo.
Il tagete è una pianta molto consigliata per consociarla insieme a pomodori, patate e porri.