Proprietà, benefici e controindicazioni del succo di pompelmo
Proprietà, benefici e controindicazioni del succo di pompelmo
Il pompelmo (Citrus paradisi Macfad., 1830) è una specie arborea del Citrus, quindi un agrume, con una particolare composizione del suo succo, caratterizzato da un ridottissimo coefficiente energetico, contenente molta acqua, vitamina C e altri antiossidanti. Queste caratteristiche cambiamo lievemente nelle diverse varietà di pompelmo. In questa scheda vediamo proprietà, benefici e controindicazioni del succo di pompelmo. Il pompelmo, rispetto alla media, è un frutto particolarmente povero di zuccheri semplici e di calorie; di contro apporta alte concentrazioni d’acqua e solo poche tracce di proteine. La fibra non risulta particolarmente abbondante. Lipidi e colesterolo sono assenti. Per quanto riguarda le vitamine, il pompelmo contiene buone quantità di vitamina C. Tra i sali minerali, quello contenuto in maniera più rilevante è il potassio.
Il pompelmo è un frutto ricco di naringenina (o naringina), un flavonoide, che conferisce il caratteristico sapore amarognolo, dalle proprietà antiossidanti ed ipocolesterolemiche.
La naringenina contenuta nel pompelmo somministrata in laboratorio a delle cavie ha provocato degli effetti metabolici quali: normalizzazione della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi, ed anche un dimagrimento più accentuato. Gli effetti dimagranti ottenuto in laboratorio, con dosi ponderate non sono state notate sull’uomo, per cui è bene sapere che i, supposti effetti dimagranti del pompelmo, non sono mai stati riscontrati.
Un aspetto invece, tutto da approfondire, è quello legato alle interferenze della naringenina con le cellule epatiche, nelle quali inibisce certi enzimi deputati alla metabolizzazione di farmaci e nutrienti. È evidente che una interferenza di questo tipo può comportare un accumulo di cataboliti ed aumentare il rischio di tossicità, nel caso di assunzione di farmaci mentre si assumono succhi a base di pompelmo.
Un’altra azione indotta dall’assunzione di succo di pompelmo può essere quella del legame tra le furanocumarine (contenute nel succo) e il CYP3A4 (il citocromo P450), provocando così la riduzione del metabolismo di primo passaggio delle cellule dell’intestino (per un periodo di circa 24 ore), determinando così un aumento della biodisponibilità dei farmaci somministrati.
L’inibizione del citocromo P450 può assumere anche una certa rilevanza cardio-vascolare; secondo alcune ricerche cliniche si è dimostrato l’aumento dell’assorbimento della felodipina (farmaco che viene assunto da alcuni pazienti contro l’ipertensione) in presenza di succo di pompelmo; ciò ha condotto alla conseguente riduzione della pressione ed all’aumento della frequenza cardiaca.
Identico meccanismo di azione pare si manifesti nell’assorbimento di certe statine (quali simvastatina, lovastatina e atorvastatina) ma non in maniera rilevante su altre (pravastatina, fluvastatina e rosuvastatina). Ciò, comunque, può avere ripercussioni anche gravi sulla saluta soprattutto dei pazienti anziani con insorgenze di rabdomiolisi e insufficienza renale.
Altri effetti notati in pazienti che assumevano succo di pompelmo sono stati quelli con ansiolitici; si è evidenziato un certo aumento della sedazione; minor efficacia ha dimostrato nei riguardi del farmaco per il cuore β-bloccante acebutololo.
Altre interferenze di rilievo notate nell’assunzione di succo di pompelmo riguardano l’aumento della tossicità di certi farmaci antiaritmici (amiodarone, chinidina, propafenone e carvedilolo) e l’insorgenza di gravi vasodilatazioni sistemiche (soprattutto se con la concomitante presenza di nitrati) con l’assunzione di prodotti contro la disfunzione erettile (sildenafil, tadalafil, vardenafil).
Da sottolineare, in ultimo, ma i casi di interferenze sono molteplici, l’interferenza del succo di pompelmo con alcol etilico e nicotina, che conduce ad un aggravio degli effetti di questi sull’organismo umano.