Come coltivare la Ruta
Come coltivare la Ruta
La ruta comune (Ruta graveolens L.) è una specie erbacea che appartiene alla famiglia delle Rutaceae. Si tratta di una pianta caratterizzata da un aroma piacevole, non eccessivamente spiccato e viene utilizzata spesso per aromatizzare la grappa mentre i semi vengono usati per aromatizzare la carne di selvaggina. In questa scheda vediamo come coltivare la Ruta e le tecniche più appropriate.
Il terreno ideale per la coltivazione della ruta è di medio impasto, esente da ristagni idrici e ricco di materiale grossolano. In natura la pianta di ruta vegeta su terreni asciutti, poveri di sostanza organica e prevalentemente sassosi. La posizione ottimale per la crescita della pianta di ruta è in pieno sole.
La coltivazione della ruta è possibile anche in ambiente protetto per anticipare la crescita, trapiantandola poi direttamente a dimora nel periodo autunnale. Nel caso si scelga la coltivazione anticipata è opportuno effettuarla nella seconda metà del mese di febbraio. Per i terreni di destinazione si consigliano quelli composti da metà sabbia e metà terriccio generico per la semina, è possibile incorporare anche una certa quantità di torba.
L’ambiente dovrà mantenere una temperatura costante sui 18 gradi per favorire la germinazione, le annaffiature dovranno essere fatte mantenendo il terreno appena umido evitando assolutamente gli eccessi.
La messa a dimora prevede la coltivazione delle piante a file distanziate di almeno 60 cm le una dalle altre.
La semina della ruta si effettua in primavera o in autunno.
Per quanto riguarda la moltiplicazione, la replicazione della pianta di ruta può essere fatta per divisione dei cespi, per talea e per seme. La riproduzione per divisione può essere effettuata nel periodo primaverile direttamente a dimora o in vaso.
La coltivazione da seme viene effettuata nel periodo primaverile dopo la scomparsa delle ultime gelate tardive; in questo caso vengono collocati 1-3 semi in postarelle profonde 2-3 cm distanziate di 50-60 cm sia tra le file che tra loro. I semi così collocati vengono ricoperti da un sottile strato di terriccio.
Le talee semi-legnose dovranno avere una lunghezza di 7-12 cm; potranno essere raccolte nel periodo estivo e collocate in cassoni o vasi in un luogo semi ombreggiato.
Le talee legnose che dovranno avere una lunghezza di circa 15 cm potranno essere prelevate e piantate direttamente a dimora nel periodo primaverile o in quello autunnale.
Entrambi i tipi di talea potranno essere trattati nella parte del taglio con prodotti a base di ormoni radicanti per facilitare la radicazione.
Per quanto riguarda la raccolta delle foglie per l’utilizzo fresco, questa va effettuata prima della fioritura della pianta.
È possibile comunque effettuare la conservazione delle parti verdi della ruta. Le foglie e gli steli vengono raccolti prima della fioritura essendo a quello stadio carichi di nutrienti e abbastanza teneri per essere consumati. Le ramificazioni vengono raccolte in mazzetti e lasciate essiccare in un luogo al riparo dai raggi solari e ben areato.
A proposito delle tecniche colturali, saranno necessari degli interventi di sarchiatura periodici per evitare la crescita eccessiva di erbe infestanti. Nel periodo primaverile è possibile effettuare un leggero intervento di potatura per favorire la ripresa vegetativa e al contempo eliminare la vegetazione vecchia o malata. Le innaffiature non saranno necessarie eccetto che nei periodo di caldo intenso, in questo caso andranno effettuate di mattina presto o di sera con acqua a temperatura ambiente, evitare in ogni caso gli eccessi. Per quanto riguarda le concimazioni non sono indispensabili, tuttavia distribuire del letame ben maturo nel periodo invernale può favorire lo sviluppo di una vegetazione rigogliosa l’anno successivo.
Nel periodo invernale inoltre è possibile effettuare una rincalzatura del terreno alla base dei fusti per proteggerli dal gelo.
Tra le avversità della ruta si ricordano il Macaone: si tratta di un lepidottero le cui larve si nutrono del fogliame. Inoltre la pianta di ruta può essere soggetta a malattie crittogamiche quali: Oidio e Ruggine (Aecidium rutae).