Solanum lycopersicum
Solanum lycopersicum
Il pomodoro (Solanum lycopersicum, L. 1753) è una specie erbacea annuale della famiglia delle Solanaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Solanales, Famiglia Solanaceae, Genere Solanum, Specie S. lycopersicum.
Etimologia –
Il termine Solanum deriva da sólor consolare, alleviare, lenire: per le proprietà medicamentose di alcune piante di questo genere. Il nome specifico lycopersicum è la trasformazione in epiteto del precedente genere Lycopersicon che a sua volta deriva dal greco λύκος lýcos lupo e da (málus) pérsica pesco: pesco del lupo, in quanto un tempo il pomodoro era ritenuto velenoso. Sono sinonimi: Lycopersicon lycopersicum (L.) H. Karst., Lycopersicon esculentum Mill., Lycopersicum esculentum Mill..
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Solanum lycopersicum è una specie originaria della zona dell’America centrale, del Sudamerica e della parte meridionale dell’America Settentrionale, oggi corrispondente all’area tra Messico e Perù. Presso gli Aztechi il suo nome era xitomatl, mentre il termine tomatl indicava diversi frutti simili fra loro, in genere sugosi. Oggi è diffuso e coltivato un po’ tutti i climi caldi e temperati.
Descrizione –
Il Solanum lycopersicum è caratterizzato da piante annue con asse fiorale più o meno allungato, spesso privo di foglie. Le sue bacche sono molto variabili nella forma e nelle misure, ghiandolosa e pubescente da giovane e rossa a maturazione. Semi di 2,5-3 x 1,8-2 mm, ovoidi, compressi, lisci, brunastri , ricoperti da una sostanza mucillaginosa. La specie ha un’alta variabilità, sia nel portamento che nella dimensione e colore delle bacche; anche se le cultivar rosse siano le più diffuse in commercio, le bacche possono assumere colorazioni differenti; si va così dalle cultivar di colore bianco (white queen, white tomesol) a quelle di colore giallo (douce de Picardie, wendy, lemon), rosa (thai pink), arancioni (moonglow), verdi anche a maturazione (green zebra), e persino nere violacee (nero di Crimea, purple perfect).
Coltivazione –
Il pomodoro è una pianta annuale, che in certe condizioni di temperatura può diventare biennale. Le sue bacche, dal caratteristico colore rosso, sono largamente coltivate ed utilizzate in ambito alimentare in molti Paesi del mondo. Per la sua tecnica di coltivazione puoi confrontare anche la seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
Le origini della coltivazione del pomodoro si perdono nella notte dei tempi e si hanno tracce del suo utilizzo, già presso gli Aztechi. La salsa di pomodoro era infatti parte integrante della cucina azteca. Gli Aztechi pensavano anche che il pomodoro avesse proprietà afrodisiache e sarebbe questo il motivo per cui i francesi originariamente lo definivano pomme d’amour, “pomo d’amore”. Si dice inoltre che dopo la sua introduzione in Europa, sir Walter Raleigh avrebbe donato questa piantina carica dei suoi frutti alla regina Elisabetta, battezzandola con il nome di apples of love (“pomi d’amore”).
Al suo arrivo in Europa nel 1540, a cura dello spagnolo Hernán Cortés, si pensò che fosse una pianta velenosa in quanto somigliava all’erba morella. Difatti, di fronte al dubbio, venne adottata assieme alla patata e a quella americana ma come pianta ornamentale. Successivamente il medico e botanico Nicolàs Monardes Alfaro ne studiò le sue caratteristiche ai fini curativi e bisogna aspettare del tempo prima che si comprenda il suo utilizzo alimentare. La coltivazione del pomodoro inizio infatti nella seconda metà del XVII secolo. Troviamo documentazioni in Italia a cura di Pietro Andrea Mattioli che nel suo “Medici Senensis Commentarii” del 1544 definì il pomodoro lo definì mala aurea, poi tradotto letteralmente in italiano come “pomo d’oro” dal suo caratteristico colore giallo oro. Successivamente, secondo la tradizione locale, affermò che il passaggio dalle bacche di color oro a quelle rosse fu merito di una selezione operata nell’agro nocerino tra il ‘600 ed il ‘700.
Il pomodoro, successivamente, è entrato a far parte della coltivazione e della tradizione ortiva di interi comprensori e soggetto a selezione in areali con caratteristiche pedologiche e climatiche particolari. Oggi sono presenti numerosissime varietà ed ecotipi, soprattutto nell’Italia meridionale, ed in particolar modo in Sicila che, con la sua variabilità pedoclimatica, detiene un patrimonio genetico unico al mondo di questa specie. Basti pensare alle varietà: Pomodoro di Linosa, Pomodoro di Pachino, Pomodoro di Vallelunga, Pomodoro di Vittoria, Pomodoro Faino di Licata (Buttichieddu), Pomodoro Piriddu, Pomodoro Pizzutello di Nubia, Pomodoro Pizzutello d’Inverno, Pomodoro Pizzutello di Paceco, Pomodoro Poma, Pomodoro Sinacori, Pomodoro Stella, per citarne alcune delle più conosciute ed utilizzate spesso anche per la preparazione di salse o pelati.
Tra i principi attivi presenti nel pomodoro ricordiamo la solanina ed il licopene.
Modalità di Preparazione –
La coltivazione del pomodoro è legata anche alle tradizioni culinarie della cucina italiana esportata un po’ in tutto il mondo. Per la sua variabilità varietale trova però innumerevoli utilizzi alimentari: dalle salse, ai pelati, ai pomodori secchi, ai concentrati per arrivare ai pomodori da insalata o conservati in vario modo. Si tratta quasi sicuramente di uno degli alimenti più utilizzati in campo alimentare anche se bisogna sempre considerare che qualunque eccesso e continuità di alimentazione possono provocare problemi gastrointestinali.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.