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Come coltivare la rapa in maniera biologica

Come coltivare la rapa in maniera biologica

La rapa (Brassica rapa subsp. rapa) viene coltivata per la sua radice di forma tondeggiante e, per capire come coltivare la rapa in maniera biologica dobbiamo conoscere le caratteristiche e la fisiologia di questa pianta. Intanto va detto che le rape si distinguono per un notevole cromo morfismo: possiamo trovare rape bianche, gialle, viola o rosse ma hanno tutte simili caratteristiche e necessità. Pur se è una specie che non viene coltivata in tutta Italia riveste comunque una grande importanza alimentare. La semina della rapa va fatta normalmente ad inizio estate; essendo il ciclo di coltivazione della rapa oscillante tra i 50 e gli 80 giorni (in funzione dell’area climatica), si raccolgono dal tardo autunno fino all’inverno inoltrato.

Scegliete soprattutto terreni morbidi, non consistenti e profondi. La semina può essere anticipata nelle are più meridionali, potendo anticipare anche a fine febbraio. La pianta va seminata a spaglio, con intensità di semina molto rada. Per quanto riguarda la profondità di semina, vi consigliamo intorno al mezzo centimetro nei terreni sciolti, diminuendo la profondità in quelli più duri e compatti. Dopo la germinazione si dirada, attendendo per questa operazione che le rape abbiano raggiunto un’altezza intorno ai 5 – 10 cm ed avranno emesso almeno 3 – 4 foglie. Il diradamento va effettuato eliminando le rape più deboli e lasciando una pianta ogni 15 – 20 cm lungo la fila. Chiaramente con distanze maggiori otterrete rape con radici più grosse ma bisogna poi fare attenzione alle infestanti e quindi provvedere possibilmente con una pacciamatura a base di paglia. Nel caso in cui acquistate le piantine in vivaio (o preparate un semenzaio) si consigliano circa 20 cm tra una pianta e l’altra e 25 – 30 cm tra le fila.
Se avete fatto una buona pacciamatura avrete evitato la necessità continua (tramite sarchiature) di eliminare le erbe antagoniste. In questo caso l’irrigazione (che va fatta spesso e poco) può essere diradata nel tempo (ricordiamoci che se somministriamo poca acqua, la rapa acquisirà un sapore più duro e pungente).
Importante è la concimazione che va effettuata con letame maturo o compost; alcuni consigliano concimi a base di nitrati ma è una tecnica che vi sconsiglio assolutamente per via dell’assorbimento diretto dei nitrati nelle radici e per il fatto che la pianta (pur presentando radici più grosse ed invitanti) ha minori qualità organolettiche e diventa più suscettibile agli attacchi parassitari. La sostanza organica va preparata e distribuita per tempo prima dell’impianto o della semina. La presenza di una buona concimazione organica consentirà anche di non dover ricorrere a concimazioni in corso di coltivazione e ad un prodotto più salubre. Alla concimazione organica, durante la fase vegetativa vanno aggiunti macerati di ortica che consentono un rafforzamento delle difese della pianta ed apportano elementi utili alla sua crescita e maturazione.
Per capire l’epoca di raccolta delle rape è piuttosto facile: quando la radice affiora dal terreno vuol dire che la rapa è pronta per la raccolta. Attenzione, nelle aree settentrionali quando c’è il rischio di gelate; in questo caso anticipate la raccolta per evitare danni alla pianta.



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