Juniperus communis
Juniperus communis
Il ginepro comune (Juniperus communis L.) è un piccolo albero o un arbusto perenne, sempreverde, della famiglia delle Cupressaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Pinophyta, Classe Pinopsida, Ordine Pinales, Famiglia Cupressaceae e quindi al Genere Juniperus ed alla Specie J. Communis.
Etimologia –
Il termine Juniperus deriva da iúnix, giovenca e da pário, dare alla luce, partorire: per presunte proprietà favorenti il parto. L’epiteto specifico si riferisce ovviamente a comune, banale.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Lo Juniperus communis è molto diffuso dalle regioni marine alle zone montane, nei pascoli aridi, nelle brughiere o boscaglie; è una specie molto longeva, presente in tutte le regioni temperate dell’emisfero settentrionale e resistente alle basse temperature, tollera aridità e vento forte, si adatta facilmente a terreni inospitali essendo indifferente al substrato. Lo si può trovare dal livello del mare sino ai 3.500 m s.l.m.. questa specie insieme a Juniperus oxycedrus ha la capacità di formare dei biogruppi con varie specie legnose e erbacee che permettono di promuovere la successione secondaria del territorio.
Descrizione –
Lo Juniperus communis è una conifera in forma di arbusto o alberello sempreverde con tronco contorto, alto da 1 a 10 m, con foglie lineari-aghiformi, pungenti, riunite in verticilli di 3. La pianta è dioica, cioè porta fiori, unisessuali, in due piante diverse, una con i fiori maschili, di colore giallastro, e una con i fiori femminili, piccoli coni di colore verdastro, che producono le bacche (chiamate anche “coccole”). Per il loro aspetto i coni sono facilmente scambiati per bacche e dunque volgarmente chiamati “bacche di ginepro”. Sono ampiamente apprezzati per le loro doti aromatiche.
Coltivazione –
Il ginepro comune è un arbusto coltivato sia a scopo ornamentale che per le sue bacche benefiche e decorative. Si tratta di una specie di facile coltivazione, molto adattabile a varie condizioni, e di lunga durata. Per la tecnica di coltivazione consulta la seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
Lo Juniperus communis è a tutti gli effetti una pianta officinale. Nei frutti è presente un’alta percentuale di olio essenziale, che contiene mircene, sabinene, pinene alfa e beta, 1,4-cineolo, 1-terpinen-4-olo, canfene, thujene, thujopsene, limonene, borneolo, geraniolo e cadinene. Sono presenti inoltre acidi diterpenici: acido communico, acido torulosico, acido isopimarico, acido sandaracopimarico.
Il terpinen-4-olo ed altri diterpeni dell’olio stimolano l’epitelio renale secernente, conferendo quindi proprietà diuretica volumetrica. Svolgono inoltre funzione batteriostatica nel caso di infezione delle vie urinarie basse, verso stafilococco aureo, streptococco piogeno, Escherichia coli e Salmonella typhi.
Importanti funzioni vengono svolte anche dai Flavonoidi, quali: tannini, juniperosidi, apigenina, rutina, ipolaetina-7-pentoside, gossipetina-glucopentoside, quercitrina. Questi hanno proprietà antiossidanti, ipoglicemizzanti ed eupeptiche, che ne giustificano l’impiego popolare in caso di diabete e coliche intestinali. L’suo esterno della tintura viene adottato per nevralgie o dolori reumatici. Ulteriore azione, scoperta in vitro, è quella del pinene, che sembra inibire la sintesi di alcune citochine infiammatorie a livello delle cellule della cartilagine umana o condrociti. I preparati di ginepro sono sconsigliati nel caso di: infiammazione delle alte vie urinarie, gravidanza ed allattamento ed insufficienza renale grave.
Anche il legno del ginepro e l’intera pianta hanno usi differenti. Il legno, di colore rosso e dal tipico odore resinoso, viene usato per lavori di intaglio e per suffumigi contro i dolori reumatici. La pianta è particolarmente coltivata come pianta ornamentale in parchi e giardini. Un utilizzo particolare del ginepro è quello per creare siepi di confine, perché grazie alle foglie pungenti, che formano un fitto intreccio, costituisce un’ottima barriera difensiva. L’espressione idiomatica “cacciarsi in un ginepraio” pare che derivi da questa sua caratteristica.
Modalità di Preparazione –
Le bacche o galbuli del Ginepro sono largamente utilizzate sia in cucina che in liquoreria. In cucina sono un aroma indispensabile per la cacciagione e, spesso, per vari arrosti. I distillati sono gli ingredienti caratterizzanti del gin; se ne ricavano inoltre vini e liquori aromatici e una grappa al ginepro, lasciando in infusione nella grappa una manciata di coccole (circa 50 g. per un litro).
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.