La contabilità ambientale
La contabilità ambientale
Continuare a valutare la ricchezza o il patrimonio di uno Stato, con i sistemi odierni, basati sul PIL e proseguire in una direzione dove indici Mibtel, Nasdaq, ecc. sembrano essere i veri parametri di valutazione dell’andamento economico di uno Stato è puro esercizio di illusione anche informativa.
Bisogna pertanto superare questo approccio ed iniziare a mettere nei conti di un Paese valori che fino ad oggi sono stati semplicemente considerati solo da un punto di vista “filosofico”.
Per questo motivo la Contabilità Ambientale rappresenta la via da percorrere per superare le paludi in cui la moderna economia è entrata senza possibili alternative soluzioni virtuose.
La contabilità ambientale è un sistema contabile parallelo alla rendicontazione economica e finanziaria, riguardante nello specifico le tematiche ambientali di competenza diretta ed indiretta dello Stato.
Questa nuova procedura nasce dalla necessità di riformare i sistemi di definizione e controllo delle strategie pubbliche con procedimenti adeguati a misurare la sostenibilità dello sviluppo del territorio, ossia capaci di internalizzare la variabile ambientale nelle decisioni politiche.
La contabilità ambientale è infatti uno strumento sviluppato per rileggere e interpretare le attività ambientali dell’ente e migliorare le politiche in direzione della sostenibilità. La redazione del bilancio ambientale consente di monitorare lo stato dell’ambiente e di valutare concretamente le conseguenze ambientali (positive o negative) delle principali attività degli Enti Locali e dello Stato.
La contabilità ambientale rappresenta anche un mezzo di comunicazione con la comunità locale. Con il bilancio verde sono esplicitati i contenuti ambientali delle diverse politiche e, in questo modo, si comunicano alla collettività i risultati ottenuti dalla pubblica amministrazione in questo campo, a fronte degli impegni assunti e pattuiti con comunità stessa.
La contabilità ambientale comprende una parte economica ed una fisica.
I conti economici valutano le risorse naturali e le interazioni uomo/ambiente utilizzando come unità di misura la moneta. Si basano sulla classificazione delle spese di un ente in relazione all’impatto sull’ambiente.
La parte fisica definisce lo stato dell’ambiente, attraverso la quantificazione delle risorse naturali disponibili e il grado di utilizzo da parte dell’uomo. Richiede l’impiego di indicatori ambientali e di sostenibilità, quali, ad esempio, gli ICE (Indicatori Comuni Europei per la sostenibilità urbana) o i metodi di calcolo dei consumi umani di risorse naturali (per esempio l’impronta ecologica o analisi dei consumi energetici).
In definitiva, la contabilità ambientale, tende ad integrare e completare il modello attuale del PIL quale sistema di riferimento della ricchezza e del Patrimonio di un Paese.
L’obiettivo della contabilità ambientale è quindi per definizione quello di mettere la natura nel conto, ovvero migliorare la qualità dell’informazione ambientale e facilitare l’integrazione delle considerazioni ambientali nei processi decisionali.
A seconda dell’oggetto dell’attività di contabilizzazione la contabilità ambientale può essere di tipo fisico o monetario.
La contabilità ambientale fisica si concretizza nella realizzazione di sistemi di informazioni basati su dati ambientali e fisici capaci di:
• Descrivere lo stato dell’ambiente
• Individuare le criticità ambientali
• Identificare gli elementi alla base delle criticità
• Quantificare gli impatti ambientali delle attività umane
Sono strumenti di contabilità ambientale fisica del territorio:
• Gli indicatori ambientali
• L’impronta ecologica
• Il bilancio ambientale
• L’analisi dei flussi di materia
• L’analisi emergetica
La contabilità ambientale monetaria riguarda un’area molto vasta di interventi che comprende sia l’elaborazione di bilanci territoriali corretti o corredati da dati/indicatori relativi alla sostenibilità dello sviluppo sia la valutazione economica dei beni ambientali.
Per questo motivo la Contabilità Ambientale diventerà sempre più il vero modello di Bilancio degli Stati che vogliono implementare politiche ecosostenibili.
Per questo motivo la Contabilità Ambientale rappresenta la via da percorrere per superare le paludi in cui la moderna economia è entrata senza possibili alternative soluzioni virtuose.
La contabilità ambientale è un sistema contabile parallelo alla rendicontazione economica e finanziaria, riguardante nello specifico le tematiche ambientali di competenza diretta ed indiretta dello Stato.
Questa nuova procedura nasce dalla necessità di riformare i sistemi di definizione e controllo delle strategie pubbliche con procedimenti adeguati a misurare la sostenibilità dello sviluppo del territorio, ossia capaci di internalizzare la variabile ambientale nelle decisioni politiche.
La contabilità ambientale è infatti uno strumento sviluppato per rileggere e interpretare le attività ambientali dell’ente e migliorare le politiche in direzione della sostenibilità. La redazione del bilancio ambientale consente di monitorare lo stato dell’ambiente e di valutare concretamente le conseguenze ambientali (positive o negative) delle principali attività degli Enti Locali e dello Stato.
La contabilità ambientale rappresenta anche un mezzo di comunicazione con la comunità locale. Con il bilancio verde sono esplicitati i contenuti ambientali delle diverse politiche e, in questo modo, si comunicano alla collettività i risultati ottenuti dalla pubblica amministrazione in questo campo, a fronte degli impegni assunti e pattuiti con comunità stessa.
La contabilità ambientale comprende una parte economica ed una fisica.
I conti economici valutano le risorse naturali e le interazioni uomo/ambiente utilizzando come unità di misura la moneta. Si basano sulla classificazione delle spese di un ente in relazione all’impatto sull’ambiente.
La parte fisica definisce lo stato dell’ambiente, attraverso la quantificazione delle risorse naturali disponibili e il grado di utilizzo da parte dell’uomo. Richiede l’impiego di indicatori ambientali e di sostenibilità, quali, ad esempio, gli ICE (Indicatori Comuni Europei per la sostenibilità urbana) o i metodi di calcolo dei consumi umani di risorse naturali (per esempio l’impronta ecologica o analisi dei consumi energetici).
In definitiva, la contabilità ambientale, tende ad integrare e completare il modello attuale del PIL quale sistema di riferimento della ricchezza e del Patrimonio di un Paese.
L’obiettivo della contabilità ambientale è quindi per definizione quello di mettere la natura nel conto, ovvero migliorare la qualità dell’informazione ambientale e facilitare l’integrazione delle considerazioni ambientali nei processi decisionali.
A seconda dell’oggetto dell’attività di contabilizzazione la contabilità ambientale può essere di tipo fisico o monetario.
La contabilità ambientale fisica si concretizza nella realizzazione di sistemi di informazioni basati su dati ambientali e fisici capaci di:
• Descrivere lo stato dell’ambiente
• Individuare le criticità ambientali
• Identificare gli elementi alla base delle criticità
• Quantificare gli impatti ambientali delle attività umane
Sono strumenti di contabilità ambientale fisica del territorio:
• Gli indicatori ambientali
• L’impronta ecologica
• Il bilancio ambientale
• L’analisi dei flussi di materia
• L’analisi emergetica
La contabilità ambientale monetaria riguarda un’area molto vasta di interventi che comprende sia l’elaborazione di bilanci territoriali corretti o corredati da dati/indicatori relativi alla sostenibilità dello sviluppo sia la valutazione economica dei beni ambientali.
Per questo motivo la Contabilità Ambientale diventerà sempre più il vero modello di Bilancio degli Stati che vogliono implementare politiche ecosostenibili.
Guido Bissanti