Ephestia kuehniella
Ephestia kuehniella
La Tignola grigia delle derrate (Ephestia kuehniella Zeller, 1879) è un insetto appartenente alla famiglia delle Pyralidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Protostomia,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Panorpoidea,
Ordine Lepidoptera,
Sottordine Glossata,
Infraordine Heteroneura,
Divisione Ditrysia,
Superfamiglia Pyraloidea,
Famiglia Pyralidae,
Sottofamiglia Phycitinae,
Tribù Phycitini.
Genere Ephestia,
Specie E. kuehniella.
Sono sinonimi i termini:
– Anagasta kuehniella (Zeller, 1879);
– Ephestia fuscofasciella Ragonot, 1887;
– Ephestia gitonella Druce, 1896;
– Ephestia kühniella Zeller, 1879;
– Homoeosoma alba Roesler, [1965];
– Homoeosoma ischnomorpha Meyrick, 1931;
– Homoeosoma nigra Roesler, [1965].
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Ephestia kuehniella è un lepidottero che fu registrato per la prima volta come specie infestante in Germania nel 1879, successivamente è stata trovata in diverse località europee.
Alla fine del XIX secolo, i mulini a rulli fecero diventare la falena un parassita più diffuso. È diventata una specie comune in Gran Bretagna, Nord America e Australia nel 1980 ed adesso si trova ora in tutto il mondo, sebbene tenda ad essere rara in Estremo Oriente ad eccezione del Giappone. È molto probabile che le aree del mondo con climi temperati abbiano infestazioni nei loro mulini.
Questo lepidottero si nutre principalmente di cereali immagazzinati e, nello specifico, di farine di Cereali e di altri prodotti conservati; cariossidi varie, fagioli, arachidi, frutta secca, funghi secchi, spezie, pasta, cioccolata ed altri ancora.
Questa farfallina è un parassita particolarmente presente nei mulini e anche nei panifici, soprattutto quando i controlli non sono frequenti. Inoltre la temperatura dei mulini permette loro di riprodursi durante tutto l’anno.
Morfologia –
L’Ephestia kuehniella è una farfalla di piccole dimensioni con un’apertura alare che va da 1,5 a 2,6 cm.
Il corpo è di colore grigio chiaro.
Le ali anteriori sono grigie con segni a zigzag mentre le ali posteriori sono biancastre.
Le larve, di circa 20 mm, sono bianche o rosa con macchie nere e una testa nera. Hanno dei ciuffetti di peli e brevi zampe e pseudozampe.
Le pupe sono di colore bruno-rossastre.
Attitudine e Ciclo biologico –
L’Ephestia kuehniella supera l’inverno generalmente come larva, ma anche in altri stadi dello sviluppo.
Le larve si incrisalidano in un piccolo bozzolo tra le derrate conservate; lo sviluppo da uovo ad adulto generalmente si compie in circa due mesi. Il numero delle generazioni annuali è variabile (minimo tre) a seconda delle condizioni climatiche ed ambientali; in ambienti caldi il ciclo non si arresta e continua anche durante l’inverno; infatti preferisce temperature calde per uno sviluppo più rapido, ma può sopravvivere a svariate condizioni climatiche.
Le femmine depongono le uova la seconda notte dopo l’emergenza. Questo perché richiedono alcune ore affinché lo sperma si sposti dalla borsa copulatrice al vestibolo, dove avviene la fecondazione.
Depongono tra 116 e 678 uova in una fonte di cibo, come la farina, a cui spesso le uova si attaccano. Quando le uova si schiudono, le larve producono filamenti di seta su se stesse. Trascorrono circa 40 giorni a maturare all’interno di questi. Le larve adulte si disperdono in nuove posizioni e fanno girare bozzoli di seta in cui si sviluppano in pupe. Le falene adulte emergono in 8-12 giorni.
Nella stagione calda, l’intero ciclo di vita della falena può richiedere non più di cinque o sette settimane. Sebbene questo lepidottero preferisca le temperature calde perché può svilupparsi più rapidamente, può completare lo sviluppo a temperature comprese tra 12 °C e circa 30 °C.
L’Ephestia kuehniella è ampiamente influenzata dal ritmo circadiano. L’emergenza degli adulti si verifica più spesso durante il giorno, mentre altre attività degli adulti, tra cui il corteggiamento maschile, l’accoppiamento e la deposizione delle uova, si verificano tipicamente di notte.
Inoltre è una specie protogina, quindi le femmine emergono molto prima dei maschi. Questo meccanismo può essere utilizzato per ridurre la consanguineità, poiché le femmine emergono e si accoppiano con altri maschi prima che i loro fratelli sfarfallino. Le femmine, inoltre, rilasciano feromoni come richiamo per dimostrare ai maschi quando sono più fertili.
Ruolo Ecologico –
Le larve della Ephestia kuehniella attaccano i depositi di farina o altri cereali in cerca di cibo ma il danno maggiore si verifica quando interferiscono con i macchinari nei mulini. Il materiale simile a una ragnatela che le larve producono ostruisce le macchine. Spesso i mulini per cereali hanno dovuto chiudere a causa di questo problema. Inoltre provocano danni mordendo i fori nelle serigrafie utilizzate per setacciare la farina.
Il danno, in generale, è determinato dalle larve che si nutrono dei materiali conservati; inoltre questi materiali vengono avvolti da fili sericei che formano dei grumi contenenti anche le esuvie e gli escrementi. Il prodotto attaccato non è più commerciabile.
La strategia di controllo dei parassiti più efficace per questa falena è l’igiene delle strutture e la sigillatura dei contenitori di cereali per prevenire l’infestazione, ma sono stati impiegati anche alcuni insetticidi.
La lotta e prevenzione contro l’ Ephestia kuehniella si basa sull’uso di trappole sessuali per il monitoraggio. L’installazione delle trappole può avvenire in ogni periodo dell’anno, purché la temperatura ambientale sia superiore a 15 °C.
Inoltre le tecniche di prevenzione e lotta devono seguire alcune regole:
– i locali destinati a magazzino devono essere perfettamente impenetrabili dagli insetti. Le porte e le finestre devono possedere accorgimenti che ne consentano la chiusura ermetica. Lo stesso fabbricato deve essere isolato anche nelle fondazioni, per consentire le eventuali fumigazioni di disinfestazione, anche in pressione; le finestre devono essere dotate di reti di metallo o di nylon, a maglia fine, per impedire l’ingresso degli insetti adulti;
– nei magazzini e nei locali di lavorazione trovano efficace applicazione:
• trappole alimentari;
• trappole luminose a scarica elettrica;
• trappole sessuali: queste sono particolarmente efficaci contro i Lepidotteri. Con queste trappole si possono ottenere dei risultati diversi:
– la cattura massiva: in questo modo si diminuisce la consistenza numerica della popolazione, mediante la cattura dei maschi che non possono più compiere gli accoppiamenti;
– la cattura di monitoraggio: in questo modo si individua l’entità della popolazione e si segue il ciclo di sviluppo allo scopo di determinare la soglia di intervento. Questa consente di individuare il momento più propizio per intervenire con prodotti disinfestanti e solo quando l’entità della popolazione è tale da provocare un reale danno economico. La soglia varia da 1 a 2 insetti per trappola a seconda del fitofago considerato;
– la disinfestazione viene effettuata con fumiganti o con insetticidi ad azione residuale; essa può essere fatta sia con infestazioni in atto che con i locali vuoti, a scopo preventivo.
L’intervento tramite fumigazioni va effettuato da personale specializzato, previa autorizzazione della Questura, dell’A.S.L., o della Capitaneria di Porto; inoltre le dosi e i periodi di esposizione devono essere rigorosamente rispettati per evitare che il prodotto immagazzinato assuma odori che poi si trasmettono anche al pane e agli altri derivati.
Si ricorda, tuttavia, che l’applicazione delle dosi deve essere rigorosa per evitare l’insorgenza di fenomeni di resistenza, è inoltre opportuno alternare l’uso dei principi attivi, per ridurre questi fenomeni.
A questo approccio più strettamente chimico, negli ultimi tempi, vista la maggiore sensibilità e conoscenza sugli effetti dei prodotti di sintesi sulla salute umana e sull’ecosistema, ci si si sta orientando sull’impiego di due nuove tecnologie: l’atmosfera controllata e la refrigerazione; queste nuove tecniche che tendono a sostituire i prodotti chimici consentono di limitare le infestazioni e di ottenere prodotti conservati senza residui chimici.
Queste tecniche prevedono ambienti appositamente costruiti e naturalmente a tenuta stagna.
La tecnica dell’atmosfera controllata viene realizzata con l’impiego di Azoto oppure di Anidride carbonica in sostituzione dell’Ossigeno.
I risultati migliori si ottengono con l’Anidride carbonica che richiede tempi di applicazione minori, rispetto all’Azoto, anche in presenza di una certa % di Ossigeno.
Gli insetti muoiono per soffocamento e per l’effetto tossico della CO2 a livello cellulare.
La tecnica della refrigerazione consente di conservare efficacemente i prodotti per lunghi periodi in quanto viene bloccato il metabolismo degli insetti.
I tempi di refrigerazione variano a seconda dell’abbassamento di temperatura prescelto, che dipende dalle specie di insetti presenti e dal loro stadio di sviluppo.
La conservazione potrebbe essere anche integrata, cioè utilizzando entrambe le tecniche: basse temperature associate ad atmosfera controllata.
Inoltre è opportuno considerare, in possibili programmi futuri di lotta biologica, che questo lepidottero è soggetto alla Wolbachia, un genere di batteri che colpisce la riproduzione della specie ospite. Questi batteri ereditati dalla madre causano incompatibilità citoplasmatica in E. kuehniella, il che significa che sperma e uova non possono unirsi per formare un embrione vitale. I maschi infetti producono sperma che è compatibile solo con le uova di femmine infette, con conseguente diminuzione dell’idoneità per le femmine non infette. Diversi ceppi di Wolbachia causano diversi livelli di incompatibilità citoplasmatica.
L’ Ephestia kuehniella è parassitizzata, inoltre, da Nemeritis canascens, una vespa parassita della famiglia Ichneumonidae. Le larve di questa vespa sono endoparassiti di questo lepidottero durante la fase larvale. Le larve di Nemeritis si nutrono del sangue dei bruchi ospiti. La vespa rimane nel suo primo stadio fino a quando il bruco ospite non è nel suo ultimo stadio di sviluppo. Le larve parassitarie si nutrono più rapidamente man mano che il bruco ospite invecchia, tenendo conto del rapido sviluppo nei bruchi del primo stadio finale e dello sviluppo ritardato nei bruchi del primo stadio. La velocità variabile di alimentazione del parassita è attribuita alla composizione mutevole del sangue ospite di cui si nutre.
Infine, sempre con obiettivi di lotta biologica, i parassitoidi del Trichogramma sono un potenziale controllo, perché possono uccidere l’ospite allo stadio delle uova, prima che raggiunga la fase larvale distruttiva. Il successo di Trichogramma nei programmi di controllo biologico è influenzato dalla dieta dell’ospite e dalla conseguente qualità nutrizionale delle uova. La temperatura può anche influire sull’idoneità dell’ospite al parassitoide.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.
Fonte foto:
– https://www.artportalen.se/MediaLibrary/2015/4/341753e0-796c-4356-a626-182c20e5efac_image.jpg