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Aegolius funereus

Aegolius funereus

La civetta capogrosso (Aegolius funereus Linnaeus, 1758) è un rapace notturno appartenente alla famiglia dei Strigidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Superclasse Tetrapoda, Classe Aves, Ordine Strigiformes, Famiglia Strigidae, Sottofamiglia Surniinae e quindi al Genere Aegolius ed alla Specie A. funereus.
All’interno di questa specie si riconoscono sette sottospecie:
– Aegolius funereus funereus (Linnaeus, 1758);
– Aegolius funereus caucasicus (Buturlin, 1907);
– Aegolius funereus magnus (Buturlin, 1907);
– Aegolius funereus pallens (Schalow, 1908);
– Aegolius funereus beickianus Stresemann, 1928;
– Aegolius funereus richardsoni (Bonaparte, 1838);
– Aegolius funereus sibiricus (Buturlin, 1910).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La civetta capogrosso è un uccello rapace che frequenta un vasto areale che va dall’Eurasia all’America del Nord.
Nel centro Europa è presente in gran parte della catena alpina, dove nidifica, con maggior consistenza nelle Alpi centro-orientali (dai 600 ai 2.000 metri di quota).
Il suo habitat tipico è quello boschivo e della taiga.

Descrizione –
L’Aegolius funereus è un rapace notturno con dimorfismo sessuale evidente in quanto la femmina è più grossa del maschio; infatti ha una lunghezza totale di: 24-36 cm, un’apertura alare tra 53 e 61 cm per un peso che nel maschio oscilla tra 100 e 130 cm e nella femmina tra 130 e 190 cm, con ali relativamente lunghe e larghe, punteggiate di bianco e coda breve e barrata.
Si presenta con un corpo è robusto e grande circa come quello di un merlo, ma più tozzo. Il piumaggio, nella parte superiore, è bruno con macchie bianche negli adulti o bruno scuro nei giovani; nella parte inferiore è chiaro con striature scure negli esemplari adulti o in prevalenza bruno scuro in quelli giovani.
La testa è robusta, di forma arrotondata, superiormente con fitte macchie bianche e dischi facciali chiari.
Questo rapace presenta un’evidente asimmetria delle ossa del cranio che determina una differente posizione delle aperture dei due meati uditivi: tale curioso particolare anatomico accentua l’efficacia dell’udito, consentendo una precisa localizzazione delle fonti sonore ed agevolando la cattura delle prede anche in assenza quasi totale di luce.
Gli occhi hanno un’iride gialla e posti anteriormente.
Il suo becco è breve e adunco, di colore giallastro con base grigiastra.
Le zampe sono relativamente brevi, piumate, con unghie uncinate.
La voce è un melodioso gorgoglio “pu pu pu pu pu” che ricorda vagamente il fischio di una locomotiva a vapore.

Biologia –
La civetta capogrosso è un uccello che non costruisce un nido ma si riproduce in cavità di alberi, quasi sempre rappresentate dai nidi scavati all’interno di grandi tronchi dal picchio nero; tra l’altro la recente espansione di quest’ultima specie, pare abbia favorito la civetta capogrosso in buona parte del suo areale centro-europeo.
La femmina depone 4-6 uova, di colore biancastro, che cova in 26-29 giorni.
I piccoli sono autonomi e lasciano il nido a un mese di vita o poco più, prima di essere in grado di alimentarsi autonomamente; come per gli altri rapaci notturni, è quindi possibile trovare al suolo o su arbusti giovani inetti al volo solo apparentemente abbandonati ma che la notte vengono regolarmente nutriti dai genitori che riescono a localizzarli.

Ruolo Ecologico –
L’ Aegolius funereus si nutre di piccoli mammiferi, come topi, arvicole, toporagni, gliridi e uccelli sino alle dimensioni del merlo. Come gli altri rapaci notturni ingoia le prede intere o solo sommariamente dilaniate, rigurgitando in seguito le parti non digerite sotto forma di borre oblunghe.
La sua predazione avviene solitamente nelle ore notturne.
Inoltre è una specie solitaria, sedentaria, nidificante, migratrice parziale.
Il volo è battuto e planato, silenzioso, leggermente ondeggiante.
In libertà può vivere oltre 10 anni.
La civetta capogrosso è assai confidente, non teme l’uomo. L’adulto si affaccia al foro d’ingresso del nido se viene lievemente grattata la corteccia alla base del tronco.
Le principali minacce per questo rapace sono rappresentate dalle trasformazioni e frammentazioni degli habitat di nidificazione e di alimentazione e dalla caccia soprattutto nei settori di foresta con copertura arborea rada e in prossimità di pascoli.
L’ Aegolius funereus è elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Specie oggetto di tutela secondo l’Articolo 2 della Legge 157/92.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.



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