Parco nazionale del Mercantour
Parco nazionale del Mercantour
Il Parco nazionale del Mercantour, il cui codice WDPA è: 664 è uno dei nove parchi nazionali della Francia.
Questo parco è situato nei dipartimenti delle Alpi Marittime e delle Alpi dell’Alta Provenza.
La storia del Parco nazionale del Mercantour nasce a metà del XIV secolo.
Nel 1859, al fine di proteggere la fauna, i territori centrali del massiccio del Mercantour furono classificati come “riserva reale di caccia” dal re sabaudo Vittorio Emanuele II; successivamente, nel 1946, sono stati classificati riserva di caccia per decreto prefettizio e nel 1953 per decreto ministeriale.
Dal punto di vista amministrativo il Parco nazionale del Mercantour è stato istituito nel 1979. Dal 1987 è stato gemellato con il confinante parco regionale italiano parco naturale delle Alpi Marittime (sul massiccio dell’Argentera) e con quest’ultimo è allo studio il progetto di un parco europeo.
Inoltre nel 1993, questo parco è stato insignito del diploma europeo delle aree protette.
Il Parco nazionale del Mercantour si estende su un’area che comprende due dipartimenti, 28 comuni, 68.500 ettari nella zona centrale e 136.500 ettari nella zona periferica e, dal punto di vista orografico il punto più elevato è il monte Gelàs a 3.143 m.
All’interno del parco sono presenti otto vallate, che sono: Valle del Roia, Valle del Bevera, Valle della Vesubia, Valle della Tinea, Valle del Cians, Valle del Varo, Valle dell’Ubaia eValle del Verdon.
La morfologia di questo territorio è stata disegnata dalla presenza di numerosi ghiacciai (come quello sulla cima del Gelàs, sul monte Clapier o nei pressi del lago d’Allos, ai piedi del monte Pelat) che ricoprivano le alture del massiccio fino all’inizio del XX secolo. Con l’azione di erosione dei torrenti, essi hanno profondamente segnato la morfologia dei rilievi e delle valli.
Come molti parchi l’azione di protezione si è resa necessaria per tutelare molti endemismi sia della flora che della fauna.
Flora –
A causa dell’alta variabilità morfologica e climatica, il Parco nazionale del Mercantour possiede più di 2.000 specie di piante di cui più di 40 sono endemiche, come alcune sassifragacee o orchidacee.
I fianchi delle montagne sono popolate da alberi a foglia larga (roverella, pino silvestre, leccio) e conifere (abete, pino, e poi larice e pino cembro).
Fauna –
Come detto, grazie a l’istituzione di questo nazionale, molti animali che hanno corso il rischio di scomparire, hanno iniziato ad essere nuovamente presenti nelle montagne del Mercantour. Oggi, all’interno del parco ritroviamo cervi, cinghiali, caprioli, stambecchi (1.100 capi), camosci (più di 8.000 capi) e mufloni (qui introdotti dalla Corsica, nel 1949).
Inoltre è possibile osservare il gipeto (reintrodotto nel parco nel 1993), l’aquila reale, il fagiano di monte, la pernice, ma anche in altitudine il gracchio alpino oppure il gracchio corallino.
L’amministrazione del parco ha avuto anche il pesante compito di favorire il ritorno dei lupi appenninici giunti in modo naturale dalle confinanti regioni italiane. Questa operazione è iniziata nel 1992 con alcune decine di lupi provenienti appunto dall’Italia.
Guido Bissanti